8 Luglio 2025 04:30

Ventimiglia: “Stop al genocidio”, oltre 250 persone in corteo per la Palestina /Foto e Video

Circa 250 persone hanno manifestato oggi pomeriggio per le vie del centro di Ventimiglia in sostegno al popolo palestinese. Il corteo è partito da Piazza Ettore e Marco Bassi e ha attraversato le principali arterie della città di confine.

I manifestanti si sono mobilitati per chiedere la fine di quello che definiscono “genocidioe per esprimere solidarietà alla popolazione palestinese. Il corteo si è svolto in forma pacifica, snodandosi attraverso il centro storico ventimigliese.

Spiega uno dei manifestanti:”Avevano creato questo partito sionista che praticamente ha ideato di poter fare lo Stato di Israele in Palestina, praticamente da quel giorno che lavorava per poter creare questo Stato ed è stato fatto da tutti i capitalisti internazionali ebrei che comandavano l’economia mondiale all’epoca e sono stati sempre aiutati dai governi europei

Piano piano volevano fare il loro progetto del dominio medio orientale. La prima cosa che hanno fatto nel 1947, quando hanno deciso di dividere la Palestina tra le tre religioni, perché il popolo ebraico per me non esiste, esiste la religione ebraica che è la prima religione che è stata sulla terra. 

A questo punto hanno diviso la Palestina fra gli ebrei, i cristiani e i musulmani nel 1947 e hanno dato il 70% della Palestina per i cristiani e i musulmani perché erano più numerosi e poi il 28% per gli ebrei. 

Gli ebrei, come loro hanno accettato all’inizio questa cosa qua, perché nel loro progetto di poter espandersi. Infatti nel 1948 avevano occupato il 78% della Palestina. Hanno lasciato il 22% non per i palestinesi, no, per i cristiani e i musulmani. E l’hanno annessi all’Egitto e alla Giordania. Cioè praticamente non hanno mai, mai accettato di poter dare uno Stato ai palestinesi, cioè ai musulmani e cristiani palestinesi in pratica. 

E adesso che cosa stanno facendo? Nel 67 avevano occupato l’ultima parte della Palestina rimasta. Allora Cisgiordania e la striscia di Gaza. E che cosa hanno fatto? Nella striscia di casa l’hanno riempita di insediamenti, invece a Gaza in pratica è molto piccola, non potevano mettere insediamenti, allora ci hanno provato, poi alla fine hanno deciso di ritirarsi e circondare Gaaz dall’esterno, in maniera tale hanno reso Gaza come un prigione a cielo aperto. Le popolazioni lì non possono uscire o entrare o fare uscire o entrare qualsiasi cosa senza il consenso degli israeliani

A questo punto ovviamente il popolo palestinese dal 46, anzi prima del 47, luttava prima contro l’occupazione inglese e poi ha continuato la sua lotta contro lo stato apartheid dell’israele e continua a fare la sua lotta e non si arrende mai finché non viene liberata tutta la Palestina dal fiume al mare

Allora a questo punto gli israeliani cosa hanno fatto? Hanno fatto questo, hanno circondato la striscia di Gaza, però i palestinesi lì hanno continuato la loro resistenza e il loro sviluppo dell’armamento finché hanno fatto l’attacco del 7 ottobre. Quell’attacco è stato come risposta a tutte le violazioni che gli israeliani facevano contro il popolo palestinese lì a Gaza. 

A questo punto allora gli israeliani hanno invaso Gaza e hanno cominciato a bombardare all’impazzata senza far conto dei bambini, delle donne, degli anziani

Praticamente hanno distrutto il 95% del paese, dove è diventato un cumulo di macerie. Davanti agli occhi di tutto il mondo, anzi non solo che i paesi occidentali stanno guardando, li stanno aiutando”

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