È stato assolto dall’accusa di rapina un cittadino tunisino, classe 1986, protagonista di una violenta colluttazione avvenuta nel luglio 2020 lungo l’Aurelia, nei pressi del semaforo.
Secondo la ricostruzione, il 39enne era a bordo della propria auto quando, fermo al semaforo, ha notato un cittadino marocchino del 1966, ambulante, che – a suo dire – gli doveva dei soldi prestati in passato. A quel punto ha parcheggiato il mezzo, è sceso e ha rincorso l’uomo, che avrebbe cercato di fuggire e nascondersi.
Dalla lite verbale si è passati presto allo scontro fisico. Dopo la colluttazione, il 39enne è risalito in auto ed è ripartito in direzione Imperia. Il giorno seguente, il 59enne marocchino ha sporto denuncia sostenendo di essere stato aggredito da uno sconosciuto e derubato di 900 euro, riportando lesioni giudicate guaribili in 30 giorni.
Durante il processo, la difesa – rappresentata dall’avvocato Tahiri – ha sottolineato che i due si conoscevano bene e che la lite era legata a una vicenda di debiti. Le telecamere avrebbero confermato la dinamica dei fatti, inclusa la fuga del marocchino, ma – come evidenziato in aula – non documentavano alcun furto.
Determinante, per l’assoluzione dall’accusa di rapina, anche la contraddittorietà delle dichiarazioni rese dall’aggredito: inizialmente avrebbe affermato di non conoscere l’aggressore e di non avere denaro con sé, salvo poi cambiare versione nella denuncia del giorno successivo.
Il giudice ha quindi escluso il reato di rapina, ma ha condannato l’imputato per lesioni personali, con pena sospesa a due mesi e 20 giorni.
