19 Aprile 2024 02:00

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19 Aprile 2024 02:00

IMPERIA. ASSESTAMENTO BILANCIO IN PROVINCIA. PD: “SITUAZIONE FALLIMENTARE CHE DERIVA DALLE GESTIONI DEGLI ANNI PASSATI”

In breve: Tra disavanzi e sanzioni per violazioni patto di stabilita’, il buco di bilancio complessivo della provincia di Imperia e’ peggiorato da € 7.175.000,00 a 9.118.000,00 ca.

pd

Il gruppo provinciale del PD in Provincia ha mandato, tramite nota stampa, una riflessione sul bilancio economico complessivo della città di Imperia.

“Tra disavanzi e sanzioni per violazioni patto di stabilita’, il buco di bilancio complessivo della provincia di Imperia e’ peggiorato da € 7.175.000,00 a 9.118.000,00 ca.

E’ vero il buco e’ stato ripianato, ma per salvarsi, la Provincia di Imperia ha “bruciato” ben € 9.118.000,00 ca sul totale incassato dalla vendita delle azioni dell’autostrada dei fiori pari ad € 9.800.000,00 !!.

Oltre il 93% di quanto incassato dalla vendita delle azioni AdF e’ stato destinato ad evitare il fallimento.

Sottolineiamo ancora una volta che questa situazione fallimentare, che certo trae origine dagli anni passati, è il risultato non tanto e non solo dei severi tagli imposti dalla cd spending review nazionale: ai primi tagli imposti dal Governo sono emersi in termini inequivocabili gli effetti della gestione politico/amministrativa della nostra Provincia da parte del Centro Destra che ne è sempre stato alla guida.

Un dato su tutti: la gestione delle società partecipate della Provincia di Imperia negli ultimi 5 anni ha causato all’Ente una perdita complessiva di oltre 2.000.000,00 di euro !!  (€ 2.368.198.57) nonostante questo dato fosse già limitato dall’incasso – nello stesso periodo – di ben € 3.793.000,00 !! per i dividendi delle Azioni dell’ Autostrada dei Fiori oggi definitivamente vendute.

Ricordiamo che la Provincia di Imperia è stata la prima provincia in Liguria a non rispettare il patto di stabilità, e che ad oggi, in Italia,  sono solo altre 4 le Province nella stessa situazione di quella imperiese (Chieti, Potenza, Ascoli Piceno, Verbania) e solo altre due sono già in dissesto (Vibo Valentia, Biella)“.

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