7 Maggio 2024 06:58

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7 Maggio 2024 06:58

A PROCESSO PER ABBANDONO DEL POSTO DI SERVIZIO, EX ISPETTORE CAPO DELLA QUESTURA DI IMPERIA ASSOLTO IN TRIBUNALE/ECCO PERCHÉ

In breve: I fatti risalgono al 2011, con particolare riferimento al 6 luglio 2011, quando il vice questore Alessandro Asturaro, per via della necessità di reperire un ulteriore agente presso la locale Questura

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Imperia. A processo per abbandono di servizio, l`ex ispettore della Questura di Imperia Giuseppe Mastrorillo, 52 anni, oggi in pensione ( l’ispettore era stato in servizio dal 1994 al 2011), è stato assolto questa mattina in Tribunale a Imperia (PM Maria Curcio, avvocato difensore Alessandro Rossi) dal giudice Caterina Lungaro perché il fatto non sussiste.

I fatti risalgono al 2011, con particolare riferimento al 6 luglio 2011, quando il vice questore Alessandro Asturaro, per via della necessità di reperire un ulteriore agente presso la locale Questura, cerca di mettersi in contatto con Mastrorillo, in quanto di turno. Mastrorillo, in quel momento fuori sede, a Diano Marina, non rientra. Da li la denuncia in Procura per abbandono di servizio da parte del vice questore Asturaro e il successivo rinvio a giudizio. All’agente vengono contestate sette assenze ingiustificate, le mancate relazioni di servizio e la mancata comunicazione ai diretti superiori del servizio fuori Questura.
Dall’istruttoria dibattimentale è emerso però che Mastrorillo si trovava nel dianese per un’attività di servizio e che non era tenuto a una relazione di servizio scritta, se non in presenza di gravi fatti. Inoltre è emerso che aveva libertà di movimento e che dunque non era tenuto ogni qualvolta eseguisse un servizi fuori Questura ad avvertire i diretti superiori.

LA REQUISITORIA DEL PM

A Giuseppe Mastrorillo viene contestato in questa sede di aver abbandonato la Questura di Imperia senza avvisare i propri superiori in sette occasioni. Abbiamo sentito diversi teste in fase istruttoria, tra cui anche il vice questore Alessandro Astruraro. Il fatto principale contestato è il 6 luglio 2011. Asturaro ha raccontato di aver chiesto informazioni su chi fosse di turno quel giorno in quanto necessaria la presenza di un ulteriore agente in Questura. Venuto a conoscenza del fatto che fosse Mastrorillo di turno, lo fece chiamare. Quest’ultimo, a Diano per attività di servizio, non rientrava. Da qui la denuncia dalla quale è nato il processo. Asturaro in questa sede riferì anche che Mastrorillo avrebbe dovuto informare, al momento dell’allontanamento dalla Questura, il suo diretto superiore e non un piantone o un pari grado nel momento. A Mastrorillo viene inoltre contestata la mancata relazione di servizio scritta il 6 luglio. I testimoni sentiti, però, hanno precisato che non era necessaria la relazione di servizio scritta se non in presenza di fatti gravi. Inoltre hanno confermato che Mastrorillo aveva libertà di muoversi. Dalle intercettazioni, inoltre, è emerso che Mastrorillo è sempre rimasto nel territorio di des competenza e che tutte le telefonate sono sempre state ricevute dalla Questura o indirizzate alla Questura. A giudizio della Procura ci possono essere state al massimo delle violazioni disciplinari, che dovevano essere risolte dentro la Questura. Non vi è stato alcun abbandono di servizio. Per questo chiedo l’assoluzione per Mastrorillo con formula piena”.

LA DIFESA

“Il mio assistito non ha fatto nulla di diverso dalle attività istituzionali. Non è stata mai contestata in passato alcuna violazione di servizio. Non è stato aperto alcun procedimento disciplinare. Non si può passare da 0 a 100 in un colpo solo. Quando usciva in borghese o prendeva la propria auto nessuno gli ha mai mosso nessuna contestazione e il suo modo di lavorare ha sempre prodotto grandi risultati. Il mio assistito ha all’attivo 2 mila arresti e quel giorno si trovava a Diano per un’attività di indagine visto che nella zona vie erano stati diversi furti. Ci sono anche i colleghi che lo testimoniano”.

MASTRORILLO

Io avevo l’ordine di stare fuori. Quando usciva avvisavo il piantone e comunque ero sempre reperibile sul territorio. Avevo il numero più alto di arresti della Questura e ora mi ritrovo qui, a processo per fatti che onestamente non capisco. Denunciato da Asturaro che mi veniva a chiedere la tessera sindacale. Io non mi sono mai iscritto al suo sindacato. Per me il poliziotto deve essere apolitico. A me Asturaro non ha mai detto niente. Non mi ha mai detto che ho abbandonato il mio posto di servizio. Quando io arresto qualcuno lo guardo negli occhi e gli dico perché lo sto arrestando. Non capisco davvero cosa stia succedendo. Sono allibito. Io sono un poliziotto con la P maiuscola. Su Diano Marina ho preso tanti autori di furti, albanesi e gente del posto. Sono disarmato. Se dovevo avvisare qualcuno quello non è il dott. Asturaro”.

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