29 Marzo 2024 14:06

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29 Marzo 2024 14:06

IMPERIA. LO YACHT CLUB DICE ADDIO ALL’AREA EX BIGO, COMPLETATO LO SGOMBERO DELLE BARCHE A VELA. PARLATORE: “SONO DEMORALIZZATO”/LE IMMAGINI

In breve: Lo sgombero si è reso necessario a seguito delle contestazioni avanzate dalla Capitaneria di Porto, secondo cui l'area sarebbe stata occupata abusivamente. Parlatore si è sempre difeso spiegando di...

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Il presidente dello Yacht Club Biagio Parlatore lo aveva annunciato la scorsa settimana al nostro giornale. “Sgombreremo l’area ex Bigo”. E così stato. Nella giornata di ieri, domenica 20 settembre, l’area è stata liberata. Le barche a vela sono state trasferite momentaneamente nei pressi dello scalo adiacente, in attesa di reperire una nuova collocazione definitiva.

Lo sgombero si è reso necessario a seguito delle contestazioni avanzate dalla Capitaneria di Porto, secondo cui l’area sarebbe stata occupata abusivamente. Parlatore si è sempre difeso spiegando di aver utilizzato l’area ex bigo come rimessa per le barche a vela a seguito di una regolare autorizzazione concessa da Comune e Go Imperia. Un rompicapo amministrativo ancora tutto da sciogliere. Nel frattempo, però, si è reso necessario lo sgombero. L’unica certezza, infatti, al momento, è che l’area ex Bigo non può essere utilizzata in alcun modo in quanto mai collaudata nell’ambito dei lavori di realizzazione del nuovo porto turistico.

“Sono davvero demoralizzato – commenta a ImperiaPost il presidente dello Yacht Club Biagio Parlatore – Abbiamo completato lo sgombero e ci hanno concesso temporaneamente  lo scalo per il deposito delle barche a vela in attesa di una soluzione definitiva. Sindaco e uffici comunali stanno valutando le opportunità. Certamente per noi si tratta di un danno enorme. Purtroppo nessuno ci ha mai riconosciuto come associazione, nonostante questa estate avessimo 400 bambini. Voglio proprio vedere ora l’area ex bigo per quanto resterà sgombera. Prima che la gestissimo noi era piena di topi e di sporcizia, l’avevamo rimessa in sesto e riqualificata. È davvero un peccato“.

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