24 Aprile 2024 18:09

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24 Aprile 2024 18:09

IMPERIA. MOZIONE DI SEL CONTRO IL PIANO CASA. SALUZZO:”LA NOSTRA ASTENSIONE NON È UN VOTO DA CODARDI MA DA PERSONE RESPONSABILI” /I DETTAGLI

In breve: "Non credo sia il momento di fare scontri politici ed ideologici. Personalmente avrei visto meglio la proposta di portare, tramite i rappresentanti della nostra provincia, in Regione uno o più emendamenti “imperiesi”..."

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“Una mozione, così come strutturata, non è lo strumento giusto nè quello più efficace per conseguire gli obiettivi che si prefigge. Il documento che si vuole censurare e contrastare con questa mozione il c.d. Piano Casa, non si può contestare e criticare tuot court. Bisogna prima di tutto leggerlo, entrare nel merito e nello specifico di ogni articolo”. Così il Consigliere Comunale di Imperia di Tutti Imperia per Tutti, Roberto Saluzzo, in merito alla mozione di SEL contro il Piano Casa della giunta Toti.

“Non credo sia il momento di fare scontri politici ed ideologici. Personalmente avrei visto meglio la proposta di portare, tramite i rappresentanti della nostra provincia, in Regione uno o più emendamenti “imperiesi”. Si poteva valutare nella sostanza quello che Imperia Bene Comune voleva modificare, fare qualche proposta concreta ma, anche in commissione, le argomentazioni sono state molto generiche. Così come formulata questa mozione sembra veramente “solo politica” e, non è nel nostro stile essere contrari solo perché siamo seduti sull’opposto banco. Non parliamo della prima stesura della mozione, una roba illegittima se non illegale.

A dire il vero il mio gruppo ha delle perplessità, delle richieste di emendamento di correzione da fare al testo che verrà discusso in Consiglio Regionale. Le faremo nelle opportune sedi con gli strumenti adeguati. Nello specifico: vorremmo fosse mantenuto, anche in caso di delocalizzazione, l’eventuale vincolo paesaggistico gravante sul fabbricato originario; che in casi specifici (quelli dell’art. 6 e 7 ) che prevedono delocalizzazione e aumento volumetrico fino al 50 %, si prevedesse una verifica e una soglia di proporzione tra volume ambientale e volume geometrico; chela “ricostruzione in sito” fosse da considerare in un raggio di 50 metri…..ecc.

Nel merito del testo contestato dalla mozione, noi di IMDT, abbiamo fatto diversi incontri e approfondimenti, con diversi i soggetti interessati. Quello più interessante è stato sicuramente con il Presidente della Federazione Regionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Liguria. L’arch. Giuseppe Panebianco, che ringrazio pubblicamente per la immancabile disponibilità nonostante i suoi molteplici impegni.

Lo abbiamo incontrato dopo l’audizione della commissione 4 in regione, dove ha portato un documento di sintesi con le osservazioni della Federazione. Ci ha spiegato come quel documento ha avuto origine dalla sintesi di tutte le osservazioni raccolte dagli Ordini provinciali. Alla luce degli approfondimenti che abbiamo fatto, il giudizio non è così negativo, perlomeno non lo è pretestuosamente, non lo è sul piano squisitamente tecnico, lo è sotto il profilo condivisione politica e del metodo.

Molto critico il nostro gruppo è invece per l’atteggiamento e i modi inadeguati di chi confonde i valori, il rispetto e l’educazione con la pretesa subordinazione agli autoproclamati potenti. Ritornando alla mozione, il nostro gruppo, non può che astenersi dal votare uno strumento inadeguato all’obbiettivo che si prefigge. 

La nostra astensione non è un voto da codardi o da vigliacchi ma da persone responsabili. L’astensione non è un voto contro e a favore…è astensione. Prima di tutto non vogliamo fare demagogia e buttare l’acqua con il bambino. Una proposta di legge, non deve essere aprioristicamente bocciata solo per il nome che porta che può evocare lo spettro della cementificazione selvaggia.
Al contempo non può essere valutata positivamente se come pare contiene lacune e se necessita per essere credibile di un’ampia condivisione tecnica e soprattutto politica”.

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