28 Marzo 2024 21:35

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28 Marzo 2024 21:35

IMPERIA. AGNESI. CONSIGLIO COMUNALE A MUSO DURO CON COLUSSI. “NO ALLA VARIANTE DEL PROGETTO EX FERRIERE”. APPROVATA ALL’UNANIMITA’ LA MOZIONE/FOTO E VIDEO

In breve: Il Consiglio ha approvato questa sera, all'unanimità, al termine della seduta dedicata alla crisi del pastificio Agnesi, la mozione che, di fatto, boccia la richiesta di variante presentata dal Gruppo Colussi alla "Porta del Mare", progetto di riqualificazione delle ex Ferriere.

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Il Consiglio Comunale ha approvato questa sera, all’unanimità, al termine della seduta monotematica dedicata alla crisi del pastificio Agnesi, la mozione che, di fatto, boccia la richiesta di variante presentata dal Gruppo Colussi alla “Porta del Mare”, progetto di riqualificazione delle ex Ferriere. Non solo, con la mozione appena approvata, il Consiglio Comunale ha impegnato Sindaco e Giunta a mantenere l’attuale destinazione urbanistica“insediamento industriale esistente” per l’area produttiva dello stabilimento Agnesi e, nel caso in cui Colussi non realizzi il progetto “La Porta del Mare” così come approvato, ovvero senza variante, a rivedere le destinazioni urbanistiche dell’area “Ex Ferriere”.

Prima del consiglio comunale, preceduto dal corteo partito dal pastificio Agnesi, si è tenuta una riunione nella sala Commissioni, alla quale hanno preso parte Il Sindaco, i capigruppo, i sindacati e il presidente del Consiglio. Successivamente il consiglio si è aperto con una lettera dei dipendenti Agnesi, di cui ha dato lettura il presidente Diego Parodi. Si è poi entrati nel vivo della discussione, con il capogruppo di Imperia Bene Comune, Gianfranco Grosso, che ha illustrato la mozione.

“E’ un momento delicato per la città – ha dichiarato Grosso – E’un onore per me essere il relatore di questa pratica. E’ stato un gesto cavalleresco da parte del consiglio quello di decidere di affidare al mio gruppo il compito di esporre la mozione, riconoscendo il nostro impegno. I consiglieri comunali si sono guardati negli occhi e hanno ritenuto doveroso unirsi per essere vicino all’Agnesi. Agnesi, infatti, è un bene comune, una produzione nostrana, che impegna oltre 200 posti di lavoro. Un marchio che unisce la fabbrica alla città di Imperia. Una storia che ha avuto inizio nel 1824 quando la famiglia Agnesi acquistò il mulino per poi crescere sino ad allestire i velieri per l’acquisto del grano. I lavoratori chiedono diritto al lavoro. Dopo due anni di dibattiti, di soluzioni, di delusioni, i lavoratori e i sindacati hanno deciso di difendere il diritto al lavoro, propedeutico alla serenità e alla felicità di tutti noi. Qualcuno dirà, cosa c’entra la politica con il diritto di un imprenditore di fare impresa? Cosa può fare il consiglio comunale? In un paese sano, serio, in cui l’articolo 1 della Costituzione fonda la Repubblica sul lavoro, le istituzioni molto possono fare affinché la libera iniziativa imprenditoriale possa diventare un’occasione di ricchezza per tutta la comunità”.

ROBERTO SALUZZO

“Qualcuno ha detto che siamo qui a celebrare un funerale. Non dobbiamo dare a Colussi nessun alibi, con cui possa dire ‘Mi avete fatto chiudere’. Chi è seduto sulla poltrona di Sindaco non può consentire che ci siano chiusure preconcette verso un imprenditore. È doveroso però aumentare le pressioni su Colussi per avere chiarezza sul futuro lavoratori. Noi possiamo, dobbiamo chiarire che qualunque bonus aumenti il valore dell’area ex Ferriere passa attraverso il marchio Agnesi. Questa amministrazione non intende fare sconti e pretende di capire cosa voglia fare Colussi. Abbiamo chiesto a Colussi di venire in consiglio comunale. Sembra che ci siano concrete possibilità. Chiediamo che Colussi confermi i livelli occupazionali, che siano sughi o paté, empori o musei, ma vogliamo vederlo subito, attraverso una piano industriale concreto”.

GIUSEPPE FOSSATI (IMPERIA RIPARTE)

“Tutti noi oggi speriamo di non essere qui per celebrare il funerale dell’Agnesi. Certamente, però, si tratta di una tappa decisiva per il futuro dello stabilimento. Lo stabilimento Agnesi si trova dov’è oggi perché le amministrazioni del tempo diedero incentivi fortissimi per via delle presenza, in loco, del porto. Il terreno, quindi, venne concesso a prezzi bassissimi. Ed è un paradosso che oggi, l’amministrazione attuale sia costretta a discutere per la modifica del piano urbanistico. Appena arrivato, Colussi si è sempre rapportato con le amministrazioni comunali. Nel 2003 venne siglato l’accordo che prevedeva che il Comune si sarebbe fatto parte attiva per favorire lo sviluppo nell’area ex Ferriere in cambio di forti investimenti da parte di Colussi sullo stabilimento Agnesi. Ed oggi Colussi ha la faccia tosta di dire che le amministrazioni comunali di Imperia non l’hanno mai aiutato. E’ vergognoso che lo dica. Il Comune ha concesso volumetria e varianti per la realizzazione di un progetto immobiliare nell’area ex Ferriere. Parte dei proventi avrebbe dovuto essere reinvestita nello stabilimento Agnesi. Così non è stato, è dunque Colussi che non ha mantenuto gli accordi. Colussi ha preso in giro lavoratori e sindacati. Sono stati fatti degli errori in passato, questo è innegabile, ma questa delibera deve essere un punto saldo dal quale ripartire. Con questa delibera di diciamo a Colussi: ‘Se non rispetti gli impegni, neanche noi li rispetteremo e non ti verremo più incontro. Non ti concederemo più la variante’. Non possiamo fare altrimenti, perché sino ad oggi Colussi ha dimostrato che di questa città assolutamente non gliene importa nulla”.

FIORENZO MARINO (PD)

“Colussi non vuole investire a Imperia, ma solo vendere il progetto delle ex Ferriere già approvato. Colussi, infatti, considera il progetto ex Ferriere e lo stabilimento Agnesi due cose distinte, non collegate. Il nostro no alla variante urbanistica per il progetto ex Ferriere è una questione di natura tecnica, non una ritorsione, in quanto è nettamente svantaggiosa per l’interesse pubblico”.

FULVIO BALESTRA (GRUPPO MISTO)

“C’è stata forte coesione tra tutti i gruppi consiliari nella redazione di questa delibera. E’ un segnale forte verso Colussi, un messaggio forte. Vogliamo salvaguardare i lavoratori, vogliamo che Colussi rispetti gli impegni e investa su Imperia”.

ALESSANDRO SAVIOLI (GRUPPO MISTO)

“Colussi, lei ferisce i suoi stessi figli. Trovi una soluzione per mantenere i posti di lavoro. Tiri fuori gli attributi. In caso contrario la sua immagine sarà macchiata. Non abbiamo più voglia di essere presi in giro. Se dimostrerà di essere un imprenditore padre e non padrone noi le porgeremo di nuovo la mano che oggi le stiamo togliendo”.

MAURO SERVALLI (IMPERIA BENE COMUNE)

“Ho la bocca impastata di amarezza. L’Agnesi per noi è più di una vicenda politica. Vorrei sgomberare subito il campo dagli equivoci. Colussi non è un imprenditore. Gente come lui fa parte della categoria dei razziatori. Due anni fa noi proponemmo la stessa mozione che è in discussione oggi e fu bocciata. La ripresentammo e fu nuovamente bocciata. Oggi siamo contenti che venga approvata, purtroppo solo la storia ci dirà se siamo arrivati troppo tardi. Credo che sia però necessario fare anche alcune considerazioni di carattere politico. La linea politica portata avanti sino ad oggi è stata totalmente perdente. Il primo errore è stato quello di continuare a considerare Imperia una città turistica in cui non c’è spazio per l’industria. Imperia è una città che ha disprezzato negli ultimi anni il lavoro, basandosi solo sulla rendita. Concepire un’idea di città e di fabbrica senza intorno nulla di industriale, significa siglare la propria condanna a morte. E così, purtroppo, è stato.

Il secondo errore, è che quando il razziatore ha deciso di non voler più investire su Imperia, la politica ha scelto una linea morbida, intavolando una trattativa al ribasso. Nessuno ha fatto realmente una battaglia per salvare lo stabilimento Agnesi, ma solo per salvare 20 posti di lavoro, con sughi e sughetti. Nessuno si è preso le proprie responsabilità, preferendo sfilate e passerelle elettorali. Era chiaro già da due anni l’obiettivo di Colussi, che però veniva ringraziato perché dialogava. Questi due anni di trattativa personale, Sindaco, a cosa hanno portato? Il risultato è che l’Agnesi fra 5 mesi chiude. Anche la politica, però, deve fare autocritica. Non c’è stata la forza di mettersi di traverso. E anche i sindacati hanno le loro colpe, perché non hanno fatto la battaglia per salvare l’Agnesi, ma per salvare venti posti di lavoro. Una sconfitta su tutti i fronti. E, purtroppo, anche i lavoratori hanno le loro responsabilità, perché hanno consentito sfilate elettorali, anche dei neofascisti. Ho sentito dire che si vuole invitare Colussi qui a Imperia, in consiglio comunale. Bene, o Colussi arriva a Imperia con l’annuncio che lo stabilimento Agnesi resta aperto, oppure non è il benvenuto in questa città. Abbiamo il dovere di provarci sino in fondo e l’unico strumento che abbiamo in mano ad oggi è lo stop alla variante urbanistica del progetto ex Ferriere”.

GIANFRANCA MEZZERA (intervento conclusivo del dibattito)

“Abbiamo dato fiducia al Sindaco, nella prosecuzione della trattativa diretta con Colussi, perché pensavamo potesse portare a un risvolto positivo. Abbiamo agito in buona fede e criticare a posteriori è troppo facile. L’Agnesi ha ricevuto molto dalla politica, perché il progetto delle ex Ferriere è stata una mossa della politica per cercare di aiutare l’imprenditore, nella speranza che successivamente investisse sullo stabilimento. La variante al progetto non possiamo accettarla perché danneggia l’interesse pubblico, incentrando l’operazione quasi esclusivamente su interessi immobiliari. Attendiamo da mesi un piano industriale che non è mai arrivato”.

CARLO CAPACCI

“Abbiamo avuto diversi incontri, al Ministero, in Regione e in Comune. Ho chiesto l’impegno, da parte di Colussi, a investire il ricavato del progetto delle ex Ferriere, la Porta del Mare, nello stabilimento. In questo modo avremmo avuto la garanzia dei posti di lavoro a Imperia. Abbiamo dato fiducia a Colussi per dimostrargli che la città vuole che Agnesi resti a Imperia. Le battaglie, però, purtroppo, a volte si vincono e a volte si perdono. In tutte le sedi l’amministrazione ha sempre dato la propria disponibilità in cambio di garanzie. Avremmo potuto approvare la mozione che ci apprestiamo ad approvare oggi, due anni fa, è vero, ma non credo che le cose sarebbero cambiate. Oggi, visto che la trattativa non si è sbloccata e Colussi non ha dato alcuna garanzia, il consiglio comunale dice: ‘Colussi, fai cosa vuoi, ma se l’occupazione non verrà salvaguardata, non cambieremo quanto approvato questa sera'”.

IL VOTO

https://www.youtube.com/watch?v=aLtxRle68zE

INTERVISTA POST CONSIGLIO CARLO CAPACCI

“Abbiamo deciso di non concedere la variante sul progetto ‘La Porta del Mare’, quindi il progetto rimane così come era stato autorizzato negli anni passati. Abbiamo inoltre deciso di mantenere come destinazione urbanistica, nel nuovo Puc, la destinazione industriale per l’area che ad oggi ospita l’Agnesi. Questa delibera mette un punto fermo che chiaramente può essere revocato se ci sarà la disponibilità, da parte di Colussi, di discutere per addivenire ad accordi tesi a salvaguardare l’occupazione. La politica non può obbligare un imprenditore a fare qualcosa che non vuole fare. Il gruppo Colussi sostiene che l’attività è antieconomica e giustamente, dal loro punto di vista, può pensare di chiudere lo stabilimento. Quello che vuole fare la politica è salvaguardare i posti di lavoro, quindi trovare una soluzione affinché queste persone, come è giusto che sia, continuino ad avere un lavoro in questa città. Nel frattempo, comunque, la trattativa con Colussi, per quanto mi riguarda, non è ancora finita”. 

https://www.youtube.com/watch?v=pmEx5sUxSIE

INTERVISTA POST CONSIGLIO FULVIO FELLEGARA (CGIL)

“Siamo soddisfatti. Ho voluto aspettare sino alla fine per conoscere fino in fondo il testo della delibera, le parole dei consiglieri, del Sindaco e vedo che siamo arrivati al punto che era necessario. Si dice all’imprenditore che se vuol chiedere qualcosa a questa comunità, a questa città, deve prima aver fatto l’accordo con i lavoratori. Solo dopo aver trovato un accordo occupazione con i lavoratori, allora potrà chiedere ulteriori sforzi a questa città, a questa comunità. Questo è il messaggio di stasera, è un messaggio che è uscito unanime dal consiglio comunale, quindi è un’azione che unisce la città in una risposta chiesta a gran voce dai lavoratori con la manifestazione di oggi. Ogni viaggio inizia con un primo passo, questo è un passo che può facilitare il percorso che abbiamo davanti”.

https://www.youtube.com/watch?v=rLTOsC8B7Z8

ECCO IL TESTO DELLA MOZIONE APPROVATA

PREMESSO CHE

– la vertenza Agnesi, iniziata a causa dell’annuncio del gruppo Colussi di voler terminare la produzione di pasta è proseguita con le definitive dichiarazioni dell’imprenditore di chiudere lo stabilimento a fine anno, con ricadute che sarebbero sicuramente pesantissime su tutta la città;
– la chiusura dello stabilimento di Imperia rappresenterebbe un danno irreparabile, oltre che per tutti i lavoratori dell’Agnesi e dell’indotto, per l’intera città, che non può permettersi la perdita di posti di lavoro conseguenti alla chiusura di una delle realtà più importanti del suo tessuto produttivo e con immagine più rappresentativa del suo ruolo in campo agroalimentare;
– il marchio Agnesi, per storia, cultura e tradizione, è indissolubilmente legato alla città di Imperia ed avrebbe dovuto costituire uno dei perni fondamentali dello sviluppo dell’auspicato distretto agroalimentare da realizzare ad Imperia, anche per promuovere nel mondo l’importanza della dieta mediterranea e di conseguenza, fornire ai prodotti di eccellenza del territorio importanti possibilità di sviluppo e commercializzazione sui mercati nazionali ed esteri, con ovvie ricadute dal punto di vista occupazionale sul tessuto locale.
– il Comune di Imperia, di concerto con le altre Istituzioni, ha cercato di compiere ogni trattativa possibile per scongiurare la chiusura dello stabilimento e, anzi, rafforzarne la produzione in un momento così delicato per il tessuto produttivo imprenditoriale di questa città, ma ad oggi non è giunta alcuna concreta risposta dall’imprenditore;

CONSIDERATO che:
– negli incontri ufficiali svolti tra rappresentanti della Colussi e le organizzazioni Sindacali e presso il MiSE,l’azienda, nonostante i ripetuti impegni assunti, non ha presentato nessun piano industriale organico ed ha ribadito la volontà di cessare la produzione di pasta alla fine del 2016;
– ancora nell’ultimo incontro in Regione il management non ha annunciato alcuna apertura in merito né fatto alcuna richiesta specifica di finanziamento per mantenere e incentivare la produzione della pasta ad Imperia, in una visione che sembrerebbe ormai orientata ad un definitivo spostamento della produzione a Fossano;
– anche l’iniziale progetto alternativo proposto dall’azienda di coinvolgimento di imprenditori locali per un’attività di marketing territoriale e distribuzione di prodotti succedanei alla pasta, rimasto sempre estremamente vago nonché irrealizzabile in assenza di coinvolgimento e preparazione delle maestranze attualmente impiegate, è di fatto abbandonato, dimostrando strategie imprenditoriali volte ad altre realtà;

RITENUTO che:
 il mantenimento della produzione nello stabilimento di Imperia e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali debba rappresentare una priorità assoluta per il Comune di Imperia e per la città nel suo complesso, a prescindere da qualsiasi altra proposta alternativa, peraltro mai pervenuta;
– Il Gruppo Colussi, non avendo ancora presentato un piano industriale dettagliato e organico, né un piano finanziario di alcuna natura, non avendo dato certezze di investimenti nello stabilimento e sul mantenimento dei livelli occupazionali, né presentato ufficialmente qualsivoglia progetto alternativo, abbia disatteso gli impegni finora assunti con la città di Imperia.
– l’investimento immobiliare concesso all’imprenditore relativamente alla c.d. “Porta del mare” nel 2009 non poteva prescindere anche indirettamente da una ricaduta positiva dell’investimento stesso sull’attività dello stabilimento, essendo caratterizzato da significative varianti al P.R.G., nonché importanti volumetrie, impattanti in modo deciso sul fronte mare della Città che dovevano essere per forza parte di un impegno più profondo e pregnante, in grado di garantire da parte dell’azienda una conseguente ed adeguata risposta occupazionale in termini di reinvestimento nell’attività industriale, impegno che era stato sottoscritto con il protocollo di intesa del 2003, firmato tra il Comune di Imperia, l’Azienda, i Sindacati e Confindustria, in base al quale, a fronte della futura approvazione del SUA “La Porta del Mare”, vi era l’impegno dell’Azienda a garantire consistenti investimenti diretti a mantenere la produzione ed i livelli occupazionali ad Imperia;
 le vicende aziendali degli anni successivi e degli ultimi mesi abbiano fatto sì che tale garanzia sia ad oggi venuta meno;
– detto SUA non abbia avuto alcuna attuazione sino ad oggi per scelta della proprietà dell’area, e che nulla sia stato realizzato di quanto previsto e sottoscritto nella apposita convenzione;

RITENUTO, inoltre, che anche la richiesta di variante al progetto originariamente approvato, presentata da Colussi nel corso del 2012, sia fortemente penalizzante per l’interesse pubblico ed orientata esclusivamente a massimizzare l’interesse privato, cosa che appare ancor più evidente se vista ed analizzata in relazione alla Convenzione sottoscritta tra Comune e imprenditore e in corso di validità;

TENUTO CONTO che, qualora il soggetto attuatore non proceda nei tempi ancora disponibili per legge alla realizzazione del SUA così come approvato, l’Amministrazione Comunale si troverà nelle condizioni di programmare e pianificare lo sviluppo urbanistico ed ambientale di quelle aree alla luce delle mutate condizioni sociali ed economiche del territorio

IMPEGNA
il Sindaco a continuare a farsi parte attiva, in tutte le sedi istituzionali, nel richiedere con forza al Gruppo Colussi la presentazione di un piano industriale e finanziario organico ovvero la sottoscrizione di impegni a garanzia della prosecuzione della produzione e del mantenimento degli attuali livelli di occupazione nell’impianto di Imperia.

DELIBERA
– di esprimere indirizzo alla Giunta Comunale per respingere la richiesta di variante al SUA Porta del mare , presentato nel corso del 2012, per tutto quanto specificato in premessa;
– di esprimere indirizzo politico, in funzione dei futuri interventi di pianificazione, affinché l’Amministrazione Comunale: mantenga l’attuale destinazione urbanistica “D – insediamento industriale esistente” per l’area produttiva dello stabilimento Agnesi; 
– preveda, laddove non realizzato dal soggetto attuatore nei tempi di legge il SUA così come approvato, una attenta programmazione e pianificazione urbanistica per l’area oggi interessata dallo SUA in premessa, riconsiderando con particolare cura destinazioni urbanistiche, volumetrie e funzioni, per renderle il più possibile coerenti con la generale riqualificazione prevista per la limitrofa area di parco urbano e più in generale per un sostenibile sviluppo urbanistico della città di Imperia e il più possibile rispondenti all’interesse pubblico in termini di impatto ambientale e funzionale.

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