20 Aprile 2024 07:44

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20 Aprile 2024 07:44

IMPERIA. FUMATA BIANCA ALL’AST. DOPO LA RINUNCIA DI RAMOINO (PSI) LA PRESIDENZA VA ALL’ESPONENTE DI FORZA ITALIA GIANNI CHIARAMAN/ I DETTAGLI

In breve: Dopo la loro rinuncia, quindi, erano rimasti quindi Gianni Chiaraman, dipendente della Camera di Commercio, ex consigliere comunale, in quota Forza Italia, Patrizia Angeloni, dipendente Ast e l’avvocato Simona Urso.

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È Gianni Chiaraman il nuovo presidente dell’AST. È questa la decisione del sindaco Capacci, in seguito alla bufera di questa mattina, quando i due candidati, scelti dal primo cittadino a seguito del cda dell’Amat, Pier Paolo Ramoino (63 anni, impiegato di banca, segretario cittadino del PSI e candidato alle ultime elezioni nella lista “Imperia di tutti, Imperia per tutti”) e Achille Fontana, commercialista, hanno rinunciato all’incarico per presunte questioni di incompatibilità.

Dopo la loro rinuncia, quindi, erano rimasti quindi Gianni Chiaraman, dipendente della Camera di Commercio, ex consigliere comunale, in quota Forza Italia, Patrizia Angeloni, dipendente Ast e l’avvocato Simona Urso. La scelta del sindaco è ricaduta quindi su Chiaraman.

La candidatura di Chiaraman, inizialmente, non era neppure stata presa in considerazione dal sindaco Capacci, per una questione legata alla parità di genere, che però è dovuto tornare sui suoi passi per le protesta della minoranza consiliare. 

L’AST

Durante il consiglio comunale dello scorso 28 giugno, lo ricordiamo, è stata approvata una delibera, che ha visto la maggioranza divisa, con la quale l’attività della società è stata prorogata fino al 31.12.2017 in attesa di espletare una gara d’appalto.

Nel dettaglio, la pratica in discussione era relativa alla gestione del servizio di riscossione delle entrate tributari e extra tributarie, ad oggi gestito dall’Ast. In quanto società a capitale misto pubblico-privato (controllata di Amat) l’Ast è destinata alla liquidazione, con l’affidamento di servizio a soggetti terzi, tramite gara d’appalto, vista l’impossibilità di affidare il servizio a una società in house in quanto, come spiegato in consiglio dall’assessore Risso, non esistono al momento società comunali con le necessarie competenze per l’espletamento del servizio.

 

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