26 Aprile 2024 15:07

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26 Aprile 2024 15:07

Imperia, sparatoria a Caramagnetta: arrestato Domenico Ferraro, dopo una fuga durata tre giorni

In breve: Secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato lo stesso Ferraro a chiamare il 118.

Dopo due giorni di latitanza i Carabinieri hanno tratto in arresto Domenico Ferraro, 63 anni, l’uomo che nella mattinata di lunedì 14 gennaio ha sparato ai suoi due ex vicini di casa Vito Pedone, 62 anni, e Antonietta Calvo, 64 anni, ferendo gravemente quest’ultima.

Il 63enne è stato riconosciuto al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sanremo, dopo essere stato trasportato da un’ambulanza a seguito di un malore. Le forze dell’ordine stanno piantonando la camera dell’Ospedale.

Secondo una prima ricostruzione, Ferraro si sarebbe sentito male per strada. Alcuni passanti lo avrebbero soccorso e chiamato immediatamente il 118. Trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sanremo avrebbe poi confessato la propria identità a Carabinieri e Polizia, nel frattempo giunti sul posto su segnalazione dei medici.

Ferraro, dunque, sarebbe sempre rimasto nell’imperiese, vagando probabilmente senza una meta sino al malore che ha messo fine alla sua fuga.

Sparatoria a Imperia: la vicenda

Ferraro, era in fuga da lunedì mattina alle 10,30 dopo che ha esploso sei colpi (di cui 4 andati a vuoto fortunatamente) con una Browning semiautomatica, calibro 7,65, con matricola abrasa, rinvenuta dalle forze dell’ordine a poche decine di metri dal luogo della sparatoria.

L’uomo ha esploso sei colpi, tre all’interno dell’auto con il braccio al di fuori, due accanto all’auto in piedi e un ultimo colpo con il braccio in mezzo alle sbarre del cancello della casa del fratello di Vito Pedone. Quest’ultimo, nel tentativo di fuggire ha scavalcato il cancello ed è caduto ferendosi.

Dopo gli spari, il 63enne, è scappato a bordo della sua Ford Fusion, ritrovata parcheggiata dalla Polizia in piazza Roma a Porto Maurizio. Dallo scorso luglio, dopo il diverbio avvenuto con Pedone, l’uomo si era trasferito con la moglie a Taggia ma ogni tanto tornava nella sua casa in strada Pinea per prendere alcune cose.

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