25 Aprile 2024 11:33

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25 Aprile 2024 11:33

Imperia, incidente mortale A10: Pm chiede assoluzione imputati. Parte civile, richiesta danni da 600 mila euro. “Manovra assassina”/Il processo

In breve: Nell'udienza odierna, alla presenza del giudice monocratico Marta Maria Bossi, si è chiusa la fase istruttoria, con conseguente discussione. 

Assoluzione per non aver commesso il fatto. Questa la richiesta presentata questa mattina in aula, presso il Tribunale di Imperia, dal Pm Francesca Sussarellu nell’ambito del processo che vede sul banco degli imputati due camionisti, Banov Rumenov Georgi, difeso dall’avvocato Tropini, e Grigorian Aleksandr, difeso dall’avvocato Cicerano, accusati di omicidio colposo per la morte di due motociclisti francesi, Cristian Mexime Ruggiu , 37 anni, e Andrèe Nadeje Blain, 36 anni, avvenuta il 9 maggio 2014 sull’autostrada A10 Genova-Ventimiglia, poco prima del casello di Imperia Ovest.

Alla richiesta di assoluzione del Pm si sono accodati anche i difensori dei due camionisti e i responsabili civili. La parte civile, invece, ha chiesto la condanna dei due imputati, parlando di manovra assassina“, chiedendo un risarcimento danni pari a 600 mila euro. 

Incidente mortale sull’A10: la storia

I fatti risalgono al 9 maggio 2014. Secondo quanto ricostruito, il tir guidato da Rumenov avrebbe frenato improvvisamente a seguito dello scoppio di una gomma e Grigorian, che lo seguiva a pochi metri di distanza, avrebbe sterzato, spostandosi repentinamente nella corsia di sorpasso per evitare l’impatto. Proprio in quel momento, però, dalle retrovie stava transitando la moto con a bordo i due giovani francesi.

Lo schianto violentissimo non lasciò scampo ai due giovani, morti sul colpo.

Processo ai due camionisti accusati di omicidio colposo: le richieste

Nell’udienza odierna, alla presenza del giudice monocratico Marta Maria Bossi, si è chiusa la fase istruttoria, con conseguente discussione.

Nel dettaglio, Ghezzo e Viarengo, responsabili civili, hanno l’assoluzione dei camionisti, così come i legali di questi ultimi.

L’avvocato Visone, parte civile, ha chiesto la condanna dei due imputati, con richiesta di risarcimento danni da 600 Mila euro, tra danni morali e materiali.

Infine, il PM Sussarellu ha chiesto l’assoluzione dei due camionisti “per non aver commesso il fatto”.

Pm Sussarellu

“Sono stati chiariti i profili di responsabilità. La percezione dell’imputato Rumenov, per quel che riguarda la sfilacciatura del pneumatico che ha poi causato il blocco automatico del veicolo, è bassa. L’evento è avvento su un autoarticolato piuttosto lungo. In questi casi, quando ci sono pneumatici accoppiati, non si la ha percezione della perdita di tenuta di strada.

Si è discusso della mancata fruizione delle aree sosta. L’arresto del veicolo, però, non è stato deciso dall’autista, si è trattato di un blocco automatico imposto dal sistema.

L’imputato ha dovuto percorrere un tratto di autostrada a piedi dopo il fermo del veicolo. Ha messo in pericolo se stesso. Avrebbe avuto molto più senso, per lui, fermarsi nelle precedenti aree di sosta.

Il danneggiamento, se avesse interessato il pneumatico della motrice, avrebbe potuto essere percepito, ma il pneumatico interessato era nella parte posteriore destra. 

Nonostante una lunga e dettagliata istruttoria, è risultato impossibile accertare se lo scoppio fosse riconducibile o meno all’usura.

Per quanto riguarda la posizione del secondo imputato, Grigorian, ha visto il veicolo da lontano. Ha cercato di evitare l’impatto che, anche per sé, poteva essere pericoloso. Ha azionato gli indicatori di marcia per indicare lo spostamento a sinistra e ha frenato vigorosamente, come evidenziato dai testimoni.

Rispetto alla sua manovra non si riscontrano condotte imprudenti, come evidenziato dal perito. Era una delle manovre possibili. Per quanto riguarda la velocità, non sono emersi profili penalmente rilevanti.

Era una situazione di pericolo e di autentico panico. È ragionevole pensare che si siano succeduti eventi tutti insieme in pochi secondi. 

Chiedo l’assoluzione per non aver commesso il fatto.

Parte civile motociclisti, avvocato Visone

“È corretta, a mio modo di vedere, la formulazione del capo di imputazione. Si tratta di un incidente autostradale con esito plurimortale, sull’autostrada A10, di venerdì pomeriggio. L’autostrada era molto trafficata, con due sole corsie.

Il mezzo pesante con motrice e semirimorchio, guidato da Rumenov, ha avuto un blocco improvviso e si è fermato sulla corsia di destra. Parliamo di un mezzo lungo quasi 20 metri.

Il conducente è sceso dal mezzo e ha posizionato il triangolo indicando il pericolo a 40 metri circa dal tir.

Dopo pochi minuti è sopraggiunto il secondo tir, lungo 20 metri, con motrice e semirimorchio, guidato da Grigorian.  Aveva una visuale netta, ma ha continuato a procedere a 90 km/h.violando il codice della strada, che prevede una velocità massima di 80 km/h. Perché non ha rallentato vista la situazione di pericolo? Si tratta di una grave violazione. Ad un certo punto, a circa 40 metri dal primo tir, ha iniziato la frenata meccanica e ha deviato verso sinistra.

Ciò è emerso sia da elementi oggettivi che da consulenze e testimoni. C’è stata una condotta negligente da parte dei due camionisti. Il primo autoarticolato aveva un pneumatico forato molti km prima dell’avaria. Poteva accorgersene molto prima. Perché non si è fermato?

Il perito del Tribunale nega questa ipotesi, ma a nostro avviso c’è stato un errore di valutazione per quel che  concerne i pneumatici. Non erano accoppiati, come sostiene il perito del tribunale. L’autista avrebbe dovuto accorgersene molto prima. Ha perso il battistrada in galleria, è rimasta solo la parte metallica.

Le ruote del semirimorchio avevano pneumatici usurati, lo ha contestato la Polizia Stradale. La condotta di Rumenov è stata illegittima.

Per quanto concerne Grigorianinvece di rallentare e fermarsi dietro al tir di Rumenov, ha pensato bene di sorpassare il mezzo. Non è sufficiente attivare gli indicatori di marcia. È stata una manovra assassina, a differenza di quanto dice il perito del tribunale. È stato un sorpasso azzardato in una strada molto trafficata. Poteva fermarsi dietro al tir.

Un sorpasso non in sicurezza crea una situazione turbativa. Si tratta di un comportamento negligente e imprudente, che ha creato un vero e proprio tappo, perché Grigorian è stato obbligato a fermarsi in quanto la corsia di sorpasso era bloccata da un’auto.

Io ritengo che la condotta di Grigorian sia colposa. Se non avesse sorpassato non avrebbe creato problemi alla circolazione. La condotta di Grigorian è concausa dell’incidente.

L’attenzione, con un mezzo così pesante, deve essere nettamente maggiore. Il sorpasso andava fatto molto tempo prima per essere fatto in sicurezza. 

Chiedo la condanna degli imputati e una richiesta di risarcimento danni totale (morali e materiali, ndr) pari a 600 mila euro”.

Responsabile civile Grigorian

“Ruggiu è andato dritto. Aveva un tasso alcolemico di 0.50. Era probabilmente distratto. Non c’è traccia di frenata. La moto è rimasta in piedi sul paraurti del tir. Ruggiu non si è accorto di niente. La condotta di Grigorian era l’unica possibile”.

Il processo è stato rinviato al 3 maggio per repliche e sentenza.

 

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