27 Aprile 2024 05:03

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27 Aprile 2024 05:03

Imperia, ex sede APT: via libera all’acquisto in Consiglio. Scajola:”Brillante operazione”, Abbo:”Il Comune non è una Srl” /La discussione

In breve: L'intenzione è quella di destinare l'immobile a sede degli uffici del Settore Cultura e Sport del Comune di Imperia.

Dopo una lunga e accesa discussione in Consiglio Comunale, è stata approvata con 17 voti favorevoli e 8 voti contrari la delibera inerente all’acquisto dell’ex sede APT in viale Matteotti.

Acquisto sede APT: la discussione in Consiglio

L’amministrazione Scajola oggi ha portato all’attenzione del Consiglio Comunale la delibera finalizzata all’acquisto dell‘ex sede dell’Ente Provinciale per il Turismo, attualmente di proprietà di Arte Genova.

L’intenzione è quella di destinare l’immobile a sede degli uffici del Settore Cultura e Sport del Comune di Imperia che, al momento, si trovano nel ridotto del Teatro Cavuor, ma che, entro 30 giorni, dovranno essere sgomberati, a causa dell’avvio dei lavori di ristrutturazione.

Claudio Scajola, sindaco

“Sono particolarmente lieto di proporre all’approvazione del Consiglio Comunale la deliberazione approvata dalla Giunta Municipale per l’acquisto dell’ex sede dell’ente provinciale del turismo.

Vorrei ricordare che, nel tentativo di rendere la città di Imperia unita, aveva influito anche la progettazione urbanistica. Per questo tutti gli uffici pubblici sono stati collocati sulla strada che congiunge Porto e Oneglia, compreso il palazzo civico, per cercare di unire la città anche urbanisticamente. Negli anni a seguire non sempre la città ha accolto questa positiva eredità, ad esempio nella costruzione disordinata della zona Ferriere, che ha bisogno di interventi di riqualificazione urbanistica. Nel tempo, lo Stato ha inserito nella strada che unisce Oneglia e Porto una serie di costruzioni di prestigio, come l’attuale sede dell’INAIL, di pregio, l’Ufficio Tecnico Erariale, che era la sede del comando dei Carabinieri, il Palazzo civico, il palazzo delle Poste, il palazzo della Provincia, l’ex sede della Camera di Commercio, l’attuale comando dei Carabinieri.

Questi edifici pubblici avevano il compito di unire la nostra città. In periodo più recente lo Stato costruì l’ufficio del Genio Civile e, poco più in qua, negli anni ’65 c’è stata la costruzione di questa moderna pregevole sede dell’Ente provinciale del turismo. Ahimè, molte realtà hanno avuto una collocazione di disuso. Devo dire con piacere che, tra gli obiettivi di questa amministrazione, c’è la volontà di far tornare vive queste realtà, perché se rimangono morte danno degrado al centro della città.

Presto ci sarà una delibera per la vecchia sede della Camera di Commercio, perché non può rimanere vuota. L’obiettivo è di rendere la città viva e accogliente.

Annuncio che, su insistenza del Comune di Imperia, ho avuto rassicurazioni dal presidente della Regione e dall’assessore competente, che l’ufficio del Genio Civile avrà un intervento da 600 mila euro da parte della Regione per mettere in sicurezza e ridare bellezza a una zona morta che sembra in via di crollo, per ripristinare il decoro della città.

Passiamo all’Ente provinciale del turismo. Intendiamo amministrare la città come si amministra un’azienda. Altri pensano che l’amministrazione comunale debba spegnere le luci per pagare meno utenze. Noi invece vogliamo aumentare le luci e la bellezza cercando di rendere compatibile lo sviluppo di questa città con la messa in ordine dei conti. 

Abbiamo ottenuto cospicui finanziamenti, arrivati grazie a progettazioni accurate e grazie alle motivazioni per cui vengono richieste, ritenute utili per la crescita economica del territorio.

Non faccio l’imprenditore di mestiere, credo di essere un amministratore che prova a governare bene.

L’intenzione di levare dal degrado l’ex sede APT, che si trova in posizione strategica, in piena visibilità in entrambe le direzioni, merita attenzione.

Avrei cercato ogni strada per riuscire ad acquisire al patrimonio, non di Claudio Scajola, ma della città di Imperia, un bene importante e collocato vicino al palazzo civico. Così come spero di acquisire anche parte dell’ufficio postale accanto entro la fine dell’amministrazione. Questo per avere il più possibile gli uffici vicini al palazzo comunale.

Sono un’ottimista, ritengo che chi amministra se non porta idee e ottimismo porta bancarotta, bancarotta che abbiamo già trovato e dobbiamo toglierci dai piedi. Ascolto le idee degli altri, posso cambiare idea quando ritengo ci siano buone ragioni, ma quando sento frasi come: “viene a costare 856 a metro”, mi domando: “Sono io sulla Luna o qualcun altro avrebbe voluto acquistarlo a fini diversi?”.

Cosa abbiamo provato a fare? Quando abbiamo interloquito con la Regione non c’era la disponibilità 459 mila euro. Perché ci sembrava una cifra azzardata da chiedere, oltretutto pagata in 5 anni. 

Abbiamo concordato il valore dell’immobile. La stima iniziale era di 823 mila euro, l’abbiamo portata a 560 mila euro. In delibera l’acquisto è di 560 mila euro (siamo l’unico capoluogo a presentare il consuntivo entro 30 aprile pur essendo in pre-dissesto, non accettiamo lezioni), ma in un altro capitolo ci sono le entrate per sanatorie, quindi, sottraendo, il costo per il Comune nel bilancio complessivo è di 459 mila euro, e questo significa che lo paghiamo 856 euro a metro quadrato.

Faccio l’imprenditore per il Comune di Imperia e ritengo questa una delle operazioni più brillanti che il Comune possa fare.

Il problema era: abbiamo i soldi? È possibile farlo in un comune in pre dissesto? È diventata un’emergenza, ogni disgrazia deve essere tramutata in un’opportunità. Noi stiamo investendo una cifra enorme per il Cavour, è una bonifica complessiva non solo una messa in sicurezza. Avevamo il problema di chi lavora lì dentro. Questa opportunità ci ha permesso di avere una facilitazione. Abbiamo verificato di essere pienamente nel rispetto della legge.

Finita l’emergenza del Cavour, potremo decidere anche collocazioni diverse.

Noi lo finanziamo con parte dei proventi della vendita di zone che miglioreranno. Con queste risorse miglioriamo il decoro del centro città, diamo un servizio migliore all’utenza, sistemiamo in maniera più organizzata gli uffici. Questo significa amministrare bene.

Non mi preoccupo di quelli che non sono d’accordo, li ascolto e verifichiamo. Credo che non sia solo per il bene della città e per i cittadini, ma sia un investimento economico finanziario tra i più brillanti.

Per quanto riguarda i lavori interni, l’edificio è complessivamente ben messo. Il costo è stimato in circa 67 mila euro. Anche questo dato può essere una positività della nostra operazione. Forse alcuni interpellanti avrebbero fatto meglio occuparsi della gestione del Comune a suo tempo.

Le certificazioni degli impianti dell’immobile verranno verificate prima dell’esecuzione del contratto. La delibera di approvazione del contratto di acquisto è subordinata dall’ufficio demaniale dello Stato.

I tempi di sgombero del personale all’interno del Cavour è stimato in 30 giorni da oggi”.

Roberto Saluzzo (Imperia di Tutti Imperia per Tutti)

“Faccio un appello al sindaco, al segretario e al presidente del consiglio sul funzionamento della competenza conferenza capigruppo, che è stato completamente svuotato. Lo dimostra l’inserimento di questo punto all’ordine del giorno. 

Non riceviamo più l’ordine del giorno, lo calendarizziamo con le pratiche al buio, l’Assessore Fossati ricorderà che era lui stesso a chiederlo. Se noi mettiamo all’ordine del giorno dei punti che non conosciamo non possiamo sapere la durata.

Ci hanno chiesto nella capigruppo: preferite le 15 o le 15.30? Fine delle domande. È nell’interesse di tutti verificare il funzionamento e i contenuti di questa assemblea.

Per quanto riguarda le giustificazioni per l’acquisto dell’APT, ci sono associazioni che hanno bisogno di spazio, potevate motivarlo così. Dovreste cercare giustificazioni politiche più che tecniche.

Vorrei sapere, inoltre, che intenzioni avete per l’ex Museo Navale”.

Guido Abbo (Imperia al Centro)

“Visto ciò che ha detto il Sindaco, proporrò di modificare lo statuto del Comune in Srl. Il Comune deve procurarsi gli spazi dove svolgere i servizi. Il Comune spende i soldi della cittadinanza per acquistare un immobile invece che negli asili nido, nell’edilizia scolastica, negli asfalti. Il Sindaco ha omesso di dire che questo immobile lo comprate perché serve al Comune, perché è falso. In comune ci sono 39 persone in meno rispetto al passato, ci sono quindi gli spazi per mettere 7 dipendenti. Sarebbero ancora più vicini. È falso che l’immobile serve. Siamo in pre-dissesto quindi per acquistare serve l’indispensabilità e l’indilazionabilità e siete siete riusciti a scriverlo. Non è vero, perché si può spostare provvisoriamente l’ufficio. Vi serve solo per mettere l’immobile nella bacheca dei successi.

Contesto che sia un affare. In questo momento l’affare lo fa chi vende. Il Comune di mestiere non fa affari. Si faccia nominare Amministratore Unico della società di compravendita in cui si trasforma il Comune.

Questa delibera secondo me è illegittima, ma anche non lo fosse è inopportuna”.

Alessandro Savioli (Progetto Imperia)

“Questa pratica è stata inserita senza passare dalla capigruppo, senza le risposte alle domande. Tutto legato a un’urgenza che secondo noi non c’è. C’è una parte illegittima della pratica, ovvero l’affermare di acquistare l’immobile per sistemare 7 dipendenti e 2 assessori quando ci sono molteplici possibilità a costo zero, sembra un capriccio. 

La polizia municipale dovrebbe essere urgentemente sistemata”.

Maria Nella Ponte (M5S)

“In merito alla pratica in questione, rimango allibita e sbalordita perché si parla di azioni volte a far acquisire una proprietà di prestigio al Comune a un prezzo vantaggioso, dimenticando che il Comune è un ente pubblico che deve sottostare a delle regole precise. C’è il divieto di acquisto immobiliare non necessarie.

Questo ha lo scopo di evitare un aggravio di spese. L’acquisto è previsto per un obbligo di legge di interesse pubblico generale, per mancanza di soluzione alternative, per indifferibilità dell’acquisto. Non c’è nessuno che ci obbliga. Il Comune, essendo in pre-dissesto, può spendere soldi solo per casi di urgenza e necessità. 

È una scellerata operazione immobiliare di 500 mila euro spesi dal comune, addossata ai consiglieri. Siete in 7, quindi 50 mila euro a testa, pensate bene se alzare la mano.

Questo immobile non ce lo regalano, ma è un investimento. L’avvocato Fossati non sarà chiamato a votare questa pratica, ma in pratica in Giunta l’ha votata? Se il Comune non avesse l’opportunità di pagare ci costerebbe 200 mila euro di soldi già spesi”.

Vincenzo Garibbo (Area Aperta)

“Il Sindaco ha evidenziato i motivi per questa scelta. c’è stata tanta demagogia. Il Comune non vuole sostituirsi a un’agenzia di compravendita. C’è una necessità indifferibile nel rispetto del lavoratore dipendente.

È stata individuata una struttura che bene si addice, un edificio di pregio, ben servito, mantenuto bene.

Non abbiamo fatto marcia indietro sui parcheggi, ma abbiamo rimodulato una situazione confrontandoci con le esigenze della città. Al voto nominale non ci sottrarremo. Non è un capriccio, è una decisone valutata e ponderata”.

Luca Lanteri (Progetto Imperia)

“Abbiamo cercato di attirare l’attenzione della città con un comunicato stampa perché è una pratica importante e significative. C’è il Comune in stato di pre-dissesto finanziario e dall’altra c’è un corso inarrestabile per vedere il bicchiere mezzo pieno. Sarebbe come per una famiglia in difficoltà economica giocare all’enalotto e sperare di vincere.

C’è bisogno di avere la certezza che non ci siano altri metodi per risolvere il problema. Avete tante soluzioni a costo zero per intervenire e risolvere il problema. Abbiamo valutato questo momento in una opportunità futura. Quello che fa con questa delibera non si può fare. Ho usato il termine “scriteriato” a proposito, perché non rispetta i criteri.

I 500 mq sono sovrabbondanti. Il primo piano del Comune è diventato il piano esclusivo per il sindaco e il suo staff. Gli spazi ci sarebbero.

Gli affari in pre-dissesto non si possono fare. Non concordo con la sua visione immobiliare della città. Se andiamo avanti così ci sono le basi per sfasciare il comune”.

Fabrizio Risso (PD Democratici per Imperia)

“In conferenza capigruppo si sono verificate delle cose che non piacciono. Succede che la data venga resa nota prima della conferenza capigruppo. È lesivo per la dignità dell’organo deputato a stabilirla.

Il Sindaco specifica che saranno necessari lavori per 67 mila euro. Viste le caratteristiche dell’immobile il prezzo, di 450 mila euro, può essere interessante.

Il Comune, però, è in stato di pre dissesto, quindi non sembra il momento più opportuno per fare investimenti. Penso che si debba risanare il bilancio e procedere con il piano di riequilibrio. L’immobile viene acquistato per collocazione di 7 dipendenti, visti i lavori al Cavour. Condivido con l’amministrazione che il ridotto del Cavour debba tornare ad avere la funzione atta al teatro. In una visione del teatro Cavour come polo culturale è evidente che quegli spazi siano necessari.

Tuttavia, i 7 dipendenti avrebbero circa 70 mq a testa nel nuovo immobile. Ritengo ci siano soluzioni alternative. Arricchire il patrimonio comunale è utile, ma questa operazione non mi convince. Primo per lo stato di pre-dissesto, secondo perché i dipendenti possono trovare collocazione alternative, terzo perché abbiamo già un vasto patrimonio immobiliare”.

Andrea Landolfi (Obiettivo Imperia)

“Abbiamo ereditato una situazione di pre-dissesto, ma abbiamo presentato un bilancio in pareggio quindi possiamo permetterci di comprarlo. Lasceremo una quota alla prossima amministrazione, ma non per debiti nascosti sotto a una scrivania. Invece di buttare i soldi in un affitto, si preferisce comprare un immobile. Il polivalente non è agibile, è stato dato in parte alla Questura. Secondo me è un’operazione giustissima”.

Giuseppe Fossati, vicesindaco

“Ho votato la pratica, non so cosa volesse insinuare la consigliera Ponte”.

Claudio Scajola, replica

“Noto che c’è un nuovo gruppo consigliare composto da Abbo, Ponte e Lanteri sconfitti alle elezioni comunali. Sento una forte acredine, ma voglio dire che la campagna elettorale è finita. Forse sarebbe opportuno sapere che stiamo investendo nelle scuole 2 milioni e mezzo di euro, ad esempio.

C’è chi vuole sviluppare la città, altri la vogliono frenare. Sento affermazioni che sembrano minacce, come la richiesta del voto nominale.

Io non ho preoccupazione. Leviamo dal degrado una struttura pubblica. Soltanto i vandali trascurano il patrimonio pubblico. Abbiamo un bilancio in pareggio, non in disavanzo, siamo diventati virtuosi rispetto all’amministrazione precedente. Facciamo finta di non sentire acredine. I nostri uffici hanno l’indirizzo di rispondere alla Ragioneria dello Stato e alla Corte dei Conti per spiegare ogni cosa per salvaguardare la continuità amministrativa.

Per quanto riguarda il Comando dei Vigili verrà trasferito nell’ex Consorzio Agrario, che stiamo riqualificando. Stiamo andando avanti così come in tanti altri settori, grazie ai tanti enti ci hanno concesso finanziamenti.

Ci sono eccellenti e informati giuristi che si permettono che ci sono delle “illegittimità”. Ho già risposto, dove non arriviamo da soli ci consultiamo. Non mi pare che ci siano spiccate capacità di diritto amministrativo.

Secondo l’ultima Finanziaria, legge 145 del 2018: a decorrere dall’esercizio 2019 ai Comuni e alle forme associative che approvano bilancio consuntivo nei termini di legge è data la possibilità di acquisto di immobili. Non minacciate più, fate quello che volte, scrivete alla Corte dei Conti, alla Ragioneria dello Stato. Noi siamo con la coscienza a posto.

L’urgenza c’è: sgomberare il Cavour per dare la collocazione agli uffici. Alcuni ritengono che si possano accatastare in Comune e che io voglia fare l’amministratore unico, io voglio solo dare collocazione decorosa e dignitosa ai dipendenti, il più possibile vicina al Comune”.

Dichiarazioni di voto

Guido Abbo

“Nel gruppo degli ex candidati sindaci non mi iscrivo. Non c’è acredine, parecchie volte abbiamo votato a favore, ho riconosciuto le difficoltà del momento. È un’opposizione politica per la non condivisione con i suoi metodi e con il merito della pratica. Votiamo contro per la forte convinzione che sia una scelta inopportuna”.

Fabrizio Risso

“Quando accusa o attacca l’amministrazione Capacci guardi anche dalla sua parte, non solo di qua, per coerenza. L’assessore Vassallo e l’assessore D’Agostino hanno fatto parte della compagine con me.

Voto contrario. È un voto politico. Non sono contrario a incrementare il patrimonio immobiliare, in alcuni casi può essere utile. Il Comune ha già diversi immobili che necessiterebbero di ristrutturazione, come l’antica sede del Comune di Castelvecchio e l’ex sede del Museo navale.

Roberto Saluzzo

“Non ho ricevuto risposte da Fossati, nessuno ci ha spiegato cosa si intende fare con l’ex museo Navale. Inoltre, sono preoccupato per i fessurimetri posti sull’ex APT. Voto contro per queste perpelessità”.

Maria Nella Ponte

“L’unico degrado che vede il Sindaco è il degrado di Arte, gli sfugge quello di “Mastellandia”. Lo ignora. Ha detto che ad ogni costo e con ogni strada avrebbe provato ad acquisire questo immobile, perché? Questo anche addossandoci anche eventuali rischi di staticità. Al prossimo punto si dirà che siamo in pre-dissesto e che non possiamo permetterci di spendere per gli asili nido. Voto contrario”.

Luca Lanteri

“Il gruppo di ex candidati sindaci arrabbiati non esiste. Lasciateci il diritto di esprimere le nostre idee. È una delibera illegittima così come l’ordinanza per la Teknsoervice. Voto contrario”.

Daniele Ciccione (Obiettivo Imperia)

“Condividiamo la pratica e voteremo favorevolmente. Accettiamo la richiesta di votare in maniera palese e nominale perché abbiamo la coscienza a posto”.

Claudio Ghiglione (Imperia Insieme)

“Non capisco l’atteggiamento verso i consiglieri di maggioranza, dicendo “fate attenzione”. Noi siamo sereni. Stiamo comprando un immobile a 200 m dal Comune, come si fa a essere contrari? Vogliamo andare avanti non indietro”.

Vincenzo Garibbo (Area Aperta)

“Voteremo a favore e dormiremo sonni tranquilli”.

Votazione nominale:

Pratica approvata con 17 voti favorevoli, 8 contrari, 0 astenuti.

Voti favorevoli: Claudio Ghiglione, Giovanni Montanaro, Innocente Ramoino, Sonia Ilacqua, Tiziana Maglio, Daniele Ciccione, Roberta Minasso, Paolo Ornamento, Nicoletta Oneglia, Antonio Motosso, Martina Bencardino, Andrea Landolfi, Vincenzo Garibbo, Laura Marabello, Giuseppe Falbo, Claudio Scajola, Pino Camiolo.

Voti contrari: Luca Lanteri, Alessandro Savioli, Maria Nella Ponte, Guido Abbo, Edoardo Verda, Fabrizio Risso, Enrica Chiarini, Roberto Saluzzo.

 

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