26 Aprile 2024 06:26

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26 Aprile 2024 06:26

Imperia: bilancio Rivieracqua: Lucio Sardi (SI) bacchetta il sindaco Scajola. “Errata e dannosa l’idea della compartecipazione dei privati”

In breve: Lucio Sardi interviene in merito all'approvazione del bilancio consuntivo 2018 di Rivieracqua

Lucio Sardi, di Sinistra in Comune, interviene con una nota stampa in merito alle dichiarazioni del sindaco di Imperia, Claudio Scajola sull’approvazione del bilancio consuntivo 2018 di Rivieracqua.

Rivieracqua: approvato il bilancio: l’intervento di Lucio Sardi

“L’approvazione del bilancio consuntivo 2018 di Rivieracqua a cui ha fatto seguito un rilancio da parte dell’assemblea dei sindaci del progetto dell’azienda pubblica per la gestione del ciclo delle acque è una notizia incoraggiante per quanti hanno sostenuto il referendum per l’acqua pubblica.

Non lo è stata per il sindaco di Imperia che notoriamente sulle grandi questioni ambientali sembra vivere in un fuso orario indietro di ere geologiche.

Quando ha ricoperto il ruolo di ministro dello sviluppo economico, tra il 2008 ed il 2010, fu “brillante” fautore del rilancio del nucleare e delle centrali a carbone in Italia, scelta che la drammatica vicenda di Fukushima e le moderne politiche ambientali per l’azzeramento del consumo delle energie fossili hanno relegato nella categoria dell’avanspettacolo politico.

Ovviamente oltre a quello per l’abolizione del nucleare, Scajola fu contrario al referendum sull’acqua pubblica, in linea con la sua idea che l’interesse pubblico ed i servizi pubblici debbano essere messi in mano anche ai privati.

Peccato che se guardiamo al curriculum del sindaco in materia di società miste pubblico-private per la gestione dei servizi pubblici si passi dal grottesco al drammatico.

Fu lui uno degli artefici della costituzione di Eco Imperia, che sino a pochi anni fa gestiva la raccolta dei rifiuti cittadini ed era partecipata dalla società proprietaria della discarica di Ponticelli. Grazie alla scarsa efficienza del sistema di raccolta differenziata gestito dalla società mista pubblico-privata, questa ingrossava i conferimenti in discarica e guarda caso anche le tasche del “munifico” socio privato.

Guardando proprio al servizio idrico è bene ricordare come le rampanti giunte di centrodestra, a guida dell’ancora fedelissimo Sappa, per fare un po’ di cassa per i bilanci comunali, vendettero ad Iren il 49% di Amat, allora interamente pubblica e con i bilanci in ordine. A seguito dell’ingresso del socio privato, che non ha portato alcun investimento e tanto meno un contributo manageriale, i bilanci di Amat si sono man mano aggravati determinando il mancato riversamento al Comune dei canoni di depurazione incassati con le bollette.

La privatizzazione Scajolana ha trasformato una risorsa pubblica come Amat in uno dei principali motivi del dissesto dei conti del Comune lasciando andare in malora la rete idrica della città.

La vicenda del porto turistico di Imperia in cui il socio privato “era necessario per fare gli investimenti”, slogan ora riproposto proprio per giustificare l’ingresso dei privati in Rivieracqua, è ovviamente il “successo” più luminoso del nostro attuale sindaco, su cui è quasi superfluo fare un ripasso essendo storia più recente.

Sulla fallimentare gestione della “governance” di Rivieracqua che si è retta sul patto trasversale che ha retto la Provincia in questi anni e di cui Scajola era un pilastro, che si è interrotta solo grazie all’intervento della magistratura, il sindaco come sua abitudine in questi casi, non si è mai espresso o assunto alcuna responsabilità.

Ora, che il portatore di cotante esperienze fallimentari, in cui si è sempre dimostrata errata e dannosa l’idea che la compartecipazione dei privati nelle società che gestiscono servizi pubblici garantisca investimenti e risultati, si possa scagliare contro la gestione pubblica del servizio delle acque è inaccettabile.

Altrettanto inaccettabile è che il sindaco del capoluogo scelga di sottrarsi ad un suo ruolo istituzionale non partecipando all’assemblea di Rivieracqua dimostrando scarsa responsabilità e senso pubblico.

Se crede, come dice, che sia urgente l’avvio di consistenti interventi pubblici sulla rete idrica provinciale e cittadina, faccia un ripasso sulle sue esperienze da politico “privatista” e dia quindi un contributo nelle sedi opportune abbandonando le sue antiche ossessioni che tanti guasti hanno determinato nel passato, anche recente”.

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