25 Aprile 2024 09:12

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25 Aprile 2024 09:12

IMPERIA – RADDOPPIO FERROVIARIO. STIPENDI NON PAGATI, I LAVORATORI DELLA TECNIS LANCIANO LO SCIOPERO A OLTRANZA/FOTO E VIDEO

In breve: "Abbiamo deciso di proseguire con lo sciopero proclamato ieri - spiega Pietro Lai, rappresentante sindacale della UIL - con i lavoratori della Tecnis perchè l'azienda dopo aver firmato un verbale d'accordo non ha mantenuto gli impegni"

RADDOPPIO FERROVIARIO

Imperia – I lavoratori della Tecnis Spa, impegnati nella realizzazione della nuova linea ferroviaria della tratta Andora-San Lorenzo al Mare sono nuovamente in sciopero.

“Abbiamo deciso di proseguire con lo sciopero proclamato ieri – spiega Pietro Lai, rappresentante sindacale della UILcon i lavoratori della Tecnis perchè l’azienda dopo aver firmato un verbale d’accordo non ha mantenuto gli impegni. In questa busta paga dovevano esserci gli arretrati, ma invece non si è visto nulla di tutto ciò”.

Inoltre – prosegue Lai – ora i lavoratori vengono minacciati che non possono andare a mangiare ai ristoranti perchè visto che c’è lo sciopero l’azienda non gli paga il pranzo. Sono ricatti vivi che dimostrano la pochezza di questa impresa. Abbiamo solo chiesto che venga applicato il contratto nazionale di lavoro e che i ragazzi vengano pagati normalmente“.

Proseguono infatti i problemi legati ai pagamenti degli stipendi da parte del colosso catanese che vanta numerosi cantieri in tutta Italia. I lavoratori lamentano il mancato pagamento dello stipendio del mese di aprile, e infatti, ieri mattina la società ha corrisposto soltanto mille euro a testa senza concordare nulla né con i sindacati né con i lavoratori stessi.

Ora è in programma un incontro con l’ispettorato del lavoro e poi con l’azienda: “All’ispettorato del lavoro andremo a fare le dovute denunce – spiega Luca Vosilla della CISLsugli emolumenti mancanti e sulle retribuzioni che sono le violazioni palesi a livello contrattuale. Poi con l’azienda insisteremo con la nostra presa di posizione anche perchè la situazione è insostenibile per le economie dirette dei lavoratori, ma anche per l’indotto per le imprese locali. Pertanto continua lo stato di agitazione e ci aspettiamo che entro mezzogiorno la committenza si faccia parte garante e si assuma le proprie responsabilità verso l’azienda”.

Attualmente gli operai, circa 50 provenienti da diverse parte d’Italia, sono impegnati nei lavori della galleria di Poggi: “Da quello che dicono i lavoratori, avendo iniziato a doppio imbocco, mancano 500 metri circa, ma in queste condizioni le tempistiche del ministro Lupi non possono essere rispettate”conclude Lai.

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