23 Aprile 2024 10:06

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23 Aprile 2024 10:06

Coronavirus, Fase 2: ristoranti, a Imperia riapertura a macchia di leopardo. “Linee guida arrivate tardi, ci vuole tempo. A regime entro giugno”

In breve: Il motivo risiede nella necessità di adeguarsi alle linee guida delineate da Governo e Regioni lo scorso fine settimana, operazioni che richiedono lavoro e tempo.

“Le linee guida sono arrivate tardi, saremo a regime con le riaperture entro giugno”. Lo afferma Enrico Calvi, presidente provinciale FIPE, commentando l’avvio della fase 2 dal punto di vista dei ristoratori.

Da ieri, infatti, per il settore della ristorazione è possibile la riapertura delle attività, ma, a Imperia, i locali riaperti sono rari. Come preannunciato, il motivo risiede nella necessità di adeguarsi alle linee guida delineate da Governo e Regioni lo scorso fine settimana, operazioni che richiedono lavoro e tempo.

Coronavirus, Fase 2: a Imperia riaperture dei ristoranti a macchia di leopardo

Le linee guida sono arrivate tardissimo – spiega Enrico Calvi a ImperiaPost- perciò, come avevamo previsto, ci vorrà tempo per rimettere in moto tutte le attività. Bisogna fare dei lavori per l’adeguamento dei locali, mettere i cartelli e le indicazioni, fare gli ordini, far ripartire la cucina.

Tutto questo richiede tempo, quindi, il ritorno alla normalità sarà graduale. Un aspetto che, comunque, è comprensibile nell’ottica di una ripresa in sicurezza.

C’è da considerare, inoltre, che gli spostamenti tra regioni e con la Francia riprenderanno dal 3 giugno, quindi penso che entro quella scadenza le attività saranno tutte pronte.

Di qui a questo venerdì già inizieranno le prime riaperture continua – altre seguiranno il prossimo venerdì, e poi via via fino ad arrivare a giugno. 

La speranza è di ripartire bene e in sicurezza, per rimettere in piedi le aziende e riassorbire il personale. I primi segnali, seppur timidi, sono incoraggianti. La clientela chiama e ci chiede come siamo messi, si informa. 

Bisogna avere la massima attenzione e serietà in questa fase perché un’altra ondata del virus avrebbe effetti devastanti sotto tutti i punti di vista”.

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