26 Aprile 2024 16:48

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26 Aprile 2024 16:48

Imperia: il pianto di Cristina, maestra di danza, dopo il nuovo DPCM. “Sono lacrime di chi è stato tradito”/Il video

In breve: La maestra è stata ripresa da una collega nel momento in cui ha saputo della chiusura delle palestre e delle scuole di danza. 

“Questo il volto vero di una maestra danza, sola. #dcpm Ognuno ha il suo carattere, chi lo esterna e chi lo tiene dentro. Ma il risultato non cambia. Cristina Zanello ❤️ almeno oggi… fate silenzio e cercate di stingervi a noi”.  Questa la didascalia che accompagna il video della maestra di danza Cristina Zanello dell’Academia de Baile ASD di via Felice Musso a Imperia. La maestra è stata ripresa da una collega nel momento in cui ha saputo della chiusura delle palestre e delle scuole di danza per effetto del nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per limitare la diffusione del Covid19.

Imperia: in lacrime dopo il nuovo Dpcm

“La decisione di pubblicare la mia faccia in lacrime – scrive Cristina –  dopo aver saputo che ci avrebbero fatto chiudere nuovamente non è un segno di debolezza e nemmeno di arrendevolezza. É una didascalia alla fine di un dpcm, é tutto quello che accade in fondo a quel foglio e che nessuno ti spiega o che ti farà vedere mai. Lo puoi solo immaginare.

È un’ingiustizia subita, é sentirsi presi in giro da chi ti diceva: se fai questo è quell’altro ti consentiremo di lavorare. E questo abbiamo fatto! Abbiamo investito anche gli ultimi spiccioli per adeguare in sicurezza le scuole di danza, abbiamo pagato e ci siamo indebitati per riaprire le scuole. Abbiamo creduto come bravi bambini che se avessimo rispettato le regole sarebbe andata bene.

Quelle lacrime che avete visto non sono debolezza e nemmeno disperazione. Quelle lacrime sono il tradimento ricevuto e fatto a chi quelle regole le ha semrpe rispettate. Tutti devono sapere cosa c’è dietro un dpcm in cui si dice: tu hai ancora un lavoro, tu no! Tutti devono sapere che dietro la perdita del vostro abbonamento mensile pagato in una palestra o scuola di danza c’è chi non ha perso il costo di una cena al risotorante, ma molti soldi e molto di più in termini di diritti.

Quelle lacrime sono veder negato il diritto a lavorare, quelle lacrime sono il pensiero agli allievi che contavano su di noi per stare meglio. Sono il pensiero alle bimbe che si stavano preparando per gli esami di classica, per i bimbi diversamente abili con cui avevamo iniziato a ballare, i nuovi amici della giraffa a rotelle con cui avremmo dovuto iniziare a farlo. Quelle lacrime le dovevate vedere per sapere cosa e chi c’è dietro un “lavoro non indispensabile”. Possiamo fare a meno di fare un corso di danza o andare in palestra é vero: noi addetti ai lavori NO!”

 

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