26 Aprile 2024 06:02

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26 Aprile 2024 06:02

Covid, Imperia: zona arancione, parla Sindaco Scajola. “In emergenza bisogna ubbidire. Mi terrorizza chi nega il virus”

In breve: "Mi preoccupo quando vedo una disinformazione dilagante. Quando penso a chi nei mesi scorsi ha detto che il virus era finito. Bassetti? Non ho nessuna considerazione nei suoi confronti"

“Quando c’è l’emergenza bisogna ubbidire. Verrà il tempo delle contestazioni, di accertare eventuali responsabilità. Ora il principale obiettivo è la tutela della salute“. Così il Sindaco di Imperia Claudio Scajola, raggiunto telefonicamente dal nostro giornale, in merito all’inserimento della Liguria, a partire da domani, 11 novembre, nella zona arancione, con un conseguente inasprimento delle misure anti-covid.

Coronavirus, Imperia: zona arancione, parla Scajola

“Ieri mi ha chiamato Toti alle 17. Mi ha riferito dell’incontro con la commissione nazionale in merito ai parametri fissati dal Ministero per l’emergenza Covid. Devo dire che, considerando i parametri, non c’è altra scelta. Dobbiamo evitare che il virus, come già sta facendo, si diffonda in maniera esponenziale.

Sono 15 giorni di chiusura che faranno soffrire alcune categorie economiche, che hanno già avuto tante difficoltà. Ma il primo nostro dovere è difendere la salute dei cittadini.

Aggiungo che, per me, che per natura ho un forte senso istituzionale, la democrazia non è anarchia, ma ordine, disciplina, gerarchia, scelta. Bisogna saper decidere. C’è stato forte, questa estate, un eccessivo difetto in termini di decisionismo. Quando c’è l’emergenza bisogna ubbidire. Verrà il tempo delle contestazioni, di accertare eventuali responsabilità. Ora il principale obiettivo è la tutela della salute.

Se funzionerà, potremmo avere un avvenire luminoso. Se spenderemo bene i soldi che l’Europa ci darà, se riusciremo a riorganizzare il nostra sistema produttivo, commerciale, vedo in fondo al tunnel la luce.

Timori di un lockdown totale? Spero si possa evitare. Se avremo comportamenti virtuosi e responsabili, se rispetteremo le misure e faremo scendere i dati sui contagi nella nostra zona arancione, si potrà evitare un lockdown totale.

Io come cittadino, come italiano, mi preoccupo quando vedo una disinformazione dilagante. Quando penso ai cattivi maestri che nei mesi scorsi hanno detto che il virus era finito, che non c’era da preoccuparsi, che erano tutte fandonie, che le mascherine non andavano messe. Mi terrorizza pensare che ci sia una parte della classe politica cosi irresponsabile, cui non affiderei la gestione neanche delle cantine.

Salvini e Meloni? Parlo di politica a diversi livelli, che rincorre il consenso immediato di chi soffre, speculando su chi soffre, invece di  indicare una prospettiva. I riferimenti non sono personali, ma internazionali. Sono persone che speculano sulla buona fede dei cittadini, senza saper spiegare che occorre fare sacrifici.

E delle prese di posizione dei medici cosa ne pensa? Ad esempio di Matteo Bassetti?

“Non ho nessuna considerazione nei confronti di Bassetti”.

 

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