25 Aprile 2024 09:47

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25 Aprile 2024 09:47

Taggia: ospedale unico, il “no” di Potere al Popolo e Rifondazione Comunista. “Ancora troppi dubbi e incertezze. Cosa resterà di quello di Imperia?”

In breve: Queste le parole del Partito della Rifondazione Comunista di Imperia e di Potere al Popolo, in merito alla realizzazione di un nuovo ospedale , che sorgerà a Taggia.

“Dalle dichiarazioni recenti apparse sui media locali circa la realizzazione dell’ Ospedale Unico provinciale , emergono approssimazione , dubbi e incertezze come ormai siamo abituati a leggere dal 2007 , data in cui all’Università di Imperia presenti l’allora ministro Claudio Scaiola e l’allora presidente della Regione Claudio Burlando fu presentato per la prima volta il progetto dell’ Ospedale Unico”.

Queste le parole del Partito della Rifondazione Comunista di Imperia e di Potere al Popolo, in merito alla realizzazione di un nuovo ospedale , che sorgerà a Taggia.

Nuovo ospedale: il “NO” di  Rifondazione Comunista e Potere al Popolo

“Ecco alcuni passaggi emblematici : approvazione della variante urbanistica per individuare ( ancora ) l’area idonea dove fare l’ospedale , valutazioni ( ancora ) di impatto ambientale da parte della regione per una struttura posta nelle vicinanze del torrente argentina in una zona a rischio esondabilità, la realizzazione del piano di espropri ( quando ) per chi abita nella zona a monte della Stazione ferroviaria di Taggia, i tempi (?) per l’assegnazione del bando , il costo dell’opera almeno 275 mln di euro compresi gli arredi ma con quali risorse ? L’ipotesi Inail è ancora valida ? Oppure si attingerà dall’inesauribile Recovery fund? E nel frattempo la realizzazione del prolungamento dell’Aurelia bis da Taggia a Imperia . Su quale tracciato ? In quali tempi ? Sempre col Recovery fund ?

E quanti posti letto sarebbero previsti ? Ci sarebbero nuovi reparti oltre a quelli presenti ? E il presidio di Bordighera , privatizzato , come sarà dimensionato ? Avrà il Pronto Soccorso come andava sostenendo l’ex assessore Viale ? Con quali reparti e quanti posti letto ? Cosa resterebbe a Imperia dopo la chiusura dell’ospedale ?

Insomma tanti interrogativi cui non seguono risposte né univoche né puntuali per cui né i cittadini e né molti amministratori pubblici hanno la possibilità di esprimersi su un progetto a dir poco “ fluido”.

Ma vediamo quali sono le ragioni del nostro NO alla costruzione dell’ospedale unico a Taggia alla chiusura dei presidi di Sanremo e Imperia

Innanzitutto RAGIONI CLINICHE :

  • -mancato rispetto del numero di posti letto per acuti . Nel nuovo ospedale di Taggia ne sarebbero previsti 618 ( vedi diapositiva n° 30 di Alisa ) ma al netto dei letti di riabilitazione , SPCR , letti tecnici ( culle , emodialisi , LPI ) e letti recupero fughe per un totale di 181 , in realtà si riducono a 437!!! I 200 posti letto mancanti per arrivare a 640 ( coeff 3 x 1000 abitanti ) sarebbero tutti nel nuovo ospedale di Bordighera ? ( ma dove è scritto ? )
  • -prevede 44 letti di riabilitazione che sommati a quelli attualmente presenti nelle RSA in regime di convenzione non raggiungerebbero i 150 posti previsti ( 0.7 x mille abitanti su una popolazione della nostra provincia di circa 215mila abitanti )
  • -sarà x davvero un ospedale di eccellenza visto che non sono previste nuove specialità anzi non ci sono più né la Chir vascolare né la SC di Gastroenterologia entrambe accorpate su S.Corona ? E con una Angiografia interventistica che ovviamente sarà molto ridimensionata proprio per la mancanza della Chirurgia Vascolare .
  • -non crediamo che l’osp unico risolverà uno dei più importanti problemi dei cittadini utenti : le liste di attesa per esami strumentali , visite specialistiche, prestazioni in PS ( Pronto Soccorso ) , interventi chirurgici in elezione , ricoveri programmati , accesso a posti di riabilitazione
  • -non eliminerebbe il problema delle fughe di pazienti fuori regione
  • -l’accorpamento dei reparti in un unico stabile comporterà problemi per i cittadini nel visitare e confortare i propri congiunti ricoverati . Molti ambulatori , attualmente presenti nei presidi di Sanremo e Imperia , saranno accorpati nell’Osp Unico anche perché il palasalute di v Acquarone a Imperia è già essenzialmente tutto occupato e il palasalute di Sanremo a Baragallo è ancora non funzionante e privo di un adeguato numero di parcheggi , quindi i cittadini dovranno fare ben più lunghi spostamenti per accedere a semplici prestazioni ambulatoriali. A questo proposito occorre sottolineare che il graduale svuotamento dell’Osp di Albenga , declassato a PPI ( Punto di primo intervento ) , ha fatto sì che molti cittadini del ponente della prov di Savona afferiscano all’attuale Osp di Imperia.
  • -I letti di emodialisi a Imperia dove andrebbero ? Al palasalute di via Acquarone ? nell’Osp Unico ( ma sono previsti solo 20 ) e quelli attuali di Sanremo ? Di sicuro il trattamento emodialisi , che prevede una circolazione extracorporea del sangue , andrebbe erogato laddove c’è una struttura che preveda un PS con servizi di radiologia-laboratorio analisi H24 , emoteca , Cardiologia e Rianimazione anche perchè il paziente emodializzato è affetto da pluripatologie .

RAGIONI TECNICHE

  • -Scadente viabilità , lunghi tempi di percorrenza sulla Statale Aurelia , profonde vallate nell’entroterra (v Roia, v Nervia , v Argentina, v Impero, v Arroscia ) .
  • -progetto , che ha 2 piani interrati, previsto a ridosso del torrente Argentina in zona a medio rischio di esondabilità!

RAGIONI ECONOMICHE

  • – il costo dell’opera , salvo prevedibili aumenti in corso d’opera , sarebbe di 225 mln ai quali occorre aggiungere 45 mln per l’acquisto di arredi e dotazioni strumentali diagnostico-terapeutiche. Fino all’autunno scorso sembrava che 45 mln sarebbero arrivati dal Ministero ( ?) e i 225 mln sarebbero stati finanziati dall’INAIL ad un tasso fisso del 2.5 % da restituire in 30 anni. Facendo due conti ne scaturirebbe una rata annuale di almeno 10,5 mln di euro!!!! Soldi che di gran lunga superano quelli destinati annualmente agli interventi di ristrutturazione sui presidi esistenti ( che per altro sono fonte di lavoro e occupazione per il territorio ) e che quindi verranno sottratti a servizi sanitari e personale già in sofferenza . Inoltre non ci è stato chiarito se alla fine dei 30 anni l’ente pubblico potrà entrare in possesso del manufatto oppure ci sarà da pagare un ulteriore riscatto. Ma dimenticavamo …è in arrivo il Recovery fund !
  • -che fine farebbero il Borea di Sanremo , Villa Spinola e lo stabile di Imperia in v S.Agata ? Sarebbero svenduti per una nuova speculazione edilizia ?
    Insomma giunti ormai a quasi 14 anni dalla presentazione del progetto ospedale Unico , la proposta di riconfigurazione della rete ospedaliera dell’ASL1 resta alquanto confusa , mutevole e poco chiara nella sua sostenibilità economica ; fermo restando che la rete assistenziale territoriale è ancora gravemente insufficiente e che i problemi di viabilità sono gli stessi di 14 anni fa con soli 8 km di Aurelia bis tra il Comune di Taggia e Sanremo !
    Abbiamo cercato di evidenziare le principali criticità che ci hanno spinto e ci spingono ancora di più proprio in periodo di pandemia a dire NO alla costruzione di un ospedale Unico che comporti la chiusura dei presidi di Imperia e Sanremo. Noi crediamo che in questa fase ogni nuova risorsa finanziaria sia da impiegare :
  • -per il rispetto delle piante organiche , adeguando il numero di medici –infermieri e OSS attualmente in grave e prolungata sofferenza . Sulla questione del reperimento del personale sanitario , nella nostra provincia medici e infermieri possono essere attirati o incentivati a restare , NON costruendo un nuovo ospedale MA garantendo il rispetto delle proprie professionalità e competenze, un’adeguata formazione continua , un contratto a tempo indeterminato ed evitando massacranti turni aggiuntivi .
  • -per l’abbattimento delle liste di attesa riducendo l’esagerata forbice che esiste tra lista istituzionale e lista intramoenia e per evitare che il cittadino si rivolga ormai sempre più spesso a prestazioni private o rinunci alle cure
  • -per la formazione e aggiornamento continuo del personale sanitario
  • -per la medicina del territorio : l’ ADI assistenza domiciliare integrata e le USCA unità speciali di continuità assistenziale per la presa in carico di ogni paziente nei vari percorsi clinici ( diagnostico-terapeutico-riabilitativo ) , le UCCP unità complesse di cure primarie , queste ultime introdotte dal gov Monti 2012 , avrebbero dovuto ridurre , uso il condizionale perché non ne vediamo traccia , gli accessi ai PS soprattutto per i codici bianchi e verdi. Per il potenziamento dei Centri di Igiene Mentale , per il contrasto alla disabilità e alle dipendenze , per i consultori.
  • -per l’adeguamento dei letti di riabilitazione e di quelli convenzionati nelle RP (residenze protette ) anche allo scopo di decongestionare i reparti per pazienti acuti
  • -per la medicina preventiva
  • -perché si arrivi , per ogni paziente , ad un dossier elettronico sanitario , di facile accesso pur nel rispetto della privacy , almeno su base regionale e che comprenda tutte le prestazioni sanitarie ( ricoveri, esami , visite ) anche quelle erogate da strutture private o private convenzionate

E per concludere una bella : al padiglione A dell’ospedale di Imperia sono finalmente partiti da alcune settimane i lavori di ripristino delle facciate più la stabilizzazione dei piani fuori terra e l’ ampliamento del PS”.

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