19 Aprile 2024 21:50

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19 Aprile 2024 21:50

“Qui non si chiede il Green Pass”: a Imperia e Diano Marina altri locali si uniscono alla protesta. “E’ una discriminazione a livello umano”/Foto e Video

Qui non si chiede il green pass”. Dopo il bar “Preve”, anche altri locali, a Imperia e Diano Marina, hanno deciso di esporsi pubblicamente contro il certificato verde richiesto dal Governo per poter consumare nei locali al chiuso, chi con cartelli, chi con post sulle proprie pagine social.

“No al Green Pass”: proteste a Imperia e Diano Marina

Bar The Fusion – Imperia

Al Bar The Fusion di Imperia la titolare, Francesca, ha esposto un cartello sul quale campeggia la scritta: “Qui non si chiede il Green Pass. I nostri clienti sono tutti uguali. La vostra barista”. Eliminate sedie e tavoli all’interno del locale, si può di fatto consumare, seduti, solo all’esterno, nel dehor.

“Si fa una scelta in base al fatto che io prima di tutto ritengo che sia una discriminazione a livello umano, perché io mangio sia con il vaccino che con il non vaccinato – ha dichiarato Francesca – Di conseguenza, davanti a una scelta non presa da me, non essendoci obblighi, ho deciso di non far entrare nessuno all’interno, se non in piedi al bancone. Si spera di lavorare lo stesso, nonostante già da due anni noi categoria ristoratori continuiamo a essere messi in crisi. Mi sembra brutto vedere la gente che litiga, vaccinati e non vaccinati, e non è proprio bello. Io spero che ne usciremo al più presto. Speriamo di non avere altri problemi in futuro.

La nostra categoria è stata messa in ginocchio, prima fuori, poi dentro, controlli su controlli. Io capisco che ognuno deve fare il proprio lavoro, ma noi qui iniziamo ad essere veramente stanchi. Colleghi miei hanno deciso di chiudere. Noi fino a che possiamo andiamo avanti, però non è giusto che la nostra categoria sia stata quella più colpita. Per persone come me, che hanno una famiglia a casa, non è bellissimo dover arrivare a sperare di lavorare lo stesso. Perché ognuno ha il proprio pensiero sul vaccino, giusto o sbagliato che sia. Io parlo a livello umano, non è giusto dover decidere chi si siede e chi non si siede, perché io mangio con tutti”.

Francesco, cliente e titolare locale notturno

“Vorrei sapere se io di notte devo lavorare in un locale e poi andare a lavorare anche di pomeriggio perché non si guadagna niente perché la gente non si muove più. Questo virus, questo green pass, è telecomandato? Si può andare al bar, al banco, e consumare senza avere il green pass, come si siede bisogna avere il green pass. Gli addetti ai bar sono autorizzati a chiedere i documenti? Perché io non li do a nessuno. Il virus quando sto al banco si ferma, quando sono seduto si presenta. E’ una pagliacciata”.

Trattoria Da Severino – Diano Marina

Una scelta simile l’ha fatta Lina, titolare della TrattoriaDa Severino”, a Diano Marina. In questo caso, però, nessun cartello, ma una comunicazione sulla pagina social, oltre alla rimozione di tavoli e sedie all’interno del locale.

Il post su Facebook

“Abbiamo deciso che lavoreremo solo all’esterno, non abbiamo mai discriminato nessuno e mai lo faremo, non abbiamo intenzione di trovarci nel ruolo di controllori! – si legge nel pos pubblicato sulla pagine Facebook del locale –  Riteniamo che la situazione sanitaria dei nostri clienti sia una questione privata e di libera scelta, come d’altronde sanciscono anche la nostra Costituzione e il Regolamento UE sul Green Pass.
Inoltre, non esiste neanche il decreto che disciplini le modalità di verifica dei documenti, in sinergia con quanto previsto dal Garante della privacy, per cui, chiedendo il Green Pass, potemmo essere denunciati anche per questo motivo. Mancando il decreto attuativo, è come se il G.P. non esistesse!
Il nostro rimane un luogo aperto a tutti, e vi assicuriamo che mai e poi mai vi discrimineremo!”.

L’intervista

“Non posso fare discriminazioni tra i clienti – dichiara Lina a ImperiaPost – C’è chi mi chiede, io e mia moglie abbiamo il green pass, i miei amici no. Cosa faccio? Ne faccio sedere due si e due no? Io faccio accedere solo al dehor esterno, così non c’è l’obbligo del green pass e dentro la sala rimarrà vuota. Mi sembra più corretto così. piuttosto che dire a un cliente tu mangi e l’altro no. Multe? Fuori non c’è l’obbligo del green pass. Io dentro non faccio sedere nessuno così almeno evitiamo problemi. Facciamo sedere le persone solo fuori.

Per quest’inverno non ci abbiamo ancora pensato, ma noi lavoriamo sino a ottobre fuori. Poi abbiamo delle lampade riscaldanti che permetteranno anche in inverno di poter comunque effettuare il servizio all’esterno. Clienti? Sono preoccupati, chiamano e chiedono. Vogliono mangiare e sono preoccupati di non poterlo fare perché non hanno il green pass”.

Osteria del Caffè Diano Marina – Bar Non solo Bar Imperia

Una scelta leggermente diversa, adottata da molti altri locali, è quella di eliminare tavoli e sedie all’interno, permettendo la consumazione solo all’esterno in modo tale da evitare di dover chiedere il Green Pass ai clienti, senza però prendere una posizione, pubblicamente. Una decisione maturata per il quieto vivere, per non far torti a nessuno e poter lavorare, almeno per il momento, serenamente.

Osteria del Caffè, Diano Marina

“Abbiamo spostato tutti i tavolini fuori in modo da non dover esser costretti a chiedere il green pass a tutti – dichiara Cristina dell’Osteria del Caffè Secondo noi non è giusto, perché al banco non serve e seduti, che non c’è neanche un metro di distanza, si. Non vedo la coerenza. Io non so quale sia la soluzione, ma certamente non è questa. Autunno? E’ un problema che bisognerà affrontare, speriamo che nel frattempo le cose cambino”.

Bar Non solo Bar, Imperia

“Abbiamo deciso di mettere tutto fuori per evitare polemiche e rotture di scatole da parte di chiunque – dichiara Lina del Bar Non solo Bar – Vogliamo solo lavorare e basta, tranquille e serene. Chiediamo di lavorare serenamente con clienti che non complicano la vita lavorativa”.

 

 

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