26 Aprile 2024 11:13

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26 Aprile 2024 11:13

Da Imperia a Trieste con i portuali: la protesta di Michael, 38enne vigile del fuoco. “Io, sospeso dopo 12 anni di servizio. No al green pass” / Le immagini

In breve: Trieste è diventata negli ultimi giorni il simbolo della protesta e sta attirando manifestanti da varie parti d'Italia.

È Michael Sacco, vigile del fuoco 38enne di Arma di Taggia, del distaccamento di Sanremo, l’uomo che, nella giornata di ieri, è apparso sui principali canali di informazione italiani, durante il comizio contro il green pass in piazza dell’Unità a Trieste, con in mano un cartello riportante la scritta “Trieste chiama, Imperia e Sanremo rispondono”, proprio al fianco di Stefano Puzzer, ex portavoce dei portuali e ora portavoce del “Coordinamento 15 ottobre“, che mira a raggruppare, oltre ai portuali, anche tutte le altre categorie di cittadini contrari alla certificazione verde.

Trieste, infatti, è diventata negli ultimi giorni il simbolo della protesta e sta attirando manifestanti da varie parti d’Italia. Contattato da ImperiaPost, Sacco, al momento sospeso dal servizio poichè privo di green pass, ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a unirsi ai portuali triestini.

Da Imperia a Trieste con i portuali: a reggere il cartello è il vigile del fuoco 38enne di Arma di Taggia

“Sono di Arma di Taggia – racconta Michael Sacco a ImperiaPost – sono un vigile del fuoco del distaccamento di Sanremo, sospeso dal 16 ottobre, giorno in cui mi sono presentato senza green pass e per questo respinto.

Non è stato semplice per me. Ho alle spalle 12 anni di servizio. Amo il mio lavoro, è sempre stato il mio sogno, e per riuscire a entrare nella squadra ho fatto molti sacrifici. Ho una famiglia, un figlio, rinunciare allo stipendio non è semplice, ma ritengo che il green pass sia illogico e ingiusto, non solo per i vigili del fuoco, ma per tutti. È assurdo che serva per certe situazioni e per altre no, non ci sono criteri precisi.

Durante l’emergenza covid non avevamo nemmeno le mascherine e andavamo sugli interventi con le mascherine da cantiere. Abbiamo sempre fatto il nostro dovere anche nei momenti più difficili, ora di punto in bianco senza green pass non possiamo più lavorare. 

Per questo ho deciso, insieme a un altro collega dell’imperiese, di andare a Genova e poi a Trieste per portare la nostra solidarietà ai portuali. E come loro chiediamo che venga rimosso il green pass e che sia tolto l’obbligo vaccinale per i sanitari”.

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