29 Marzo 2024 16:02

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29 Marzo 2024 16:02

Covid: “Camilla morta per effetti avversi della vaccinazione”. La relazione dei periti sul decesso della 18enne di Sestri Levante

In breve: La 18enne è morta il 10 giugno scorso al San Martino, nove giorni dopo aver ricevuto il vaccino Astrazeneca contro il Covid.

“Il decesso è ragionevolmente da riferirsi agli effetti avversi della vaccinazione”. Questa la conclusione della relazione stilata dal medico legale Luca Tajana e l’ematologo Franco Piovella,  incaricati dalla Procura della Repubblica di Genova per far luce sulla morte della 18enne di Sestri Levante Camilla Canepa, avvenuta il 10 giugno scorso al San Martino, nove giorni dopo aver ricevuto, durante un ‘Open day’, il vaccino Astrazeneca contro il Covid. Lo riporta l’Agenzia Ansa.

Sul caso è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo, al momento contro ignoti.

Covid: “Camilla morta per effetti avversi della vaccinazione”. La relazione dei periti

La 18enne si era sottoposta alla vaccinazione il 25 maggio, in occasione di un open day. Il 3 giugno si era sentita male ed era stata portata all’Ospedale di Lavagna, dove le erano state riscontrate una piastrinopenia e una fotosensibilità. Dopodichè, dopo una tac senza contrasto, era stata dimessa, ritornando poi allo stesso ospedale il 5 giugno in condizioni disperate per una trombosi al seno cavernoso. Da lì era stata trasferita al policlinico San Martino di Genova, dove, dopo un’operazione alla testa, morì il 10 giugno.

I periti incaricati dalla Procura della Repubblica di Genova, in 74 pagine di relazione, hanno spiegato che Camilla Canepa non soffriva di patologie pregresse e che non stava assumendo altri farmaci. La morte per trombosi, scrivono, è ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid”.

“Al primo ricovero era già in atto la reazione al vaccino e poteva essere interpretata come tale – sottolineano i periti – ma in quel contesto e in quella fase storica ancora se ne parlava poco e non era così di facile intuibilità una correlazione”.

Rimane critica la posizione del legale della famiglia Angelo Paone che chiede ulteriori approfondimenti.

“La vicenda merita un approfondimento – dichiara l’avvocato – Si è finalmente chiarito che la ragazza non aveva patologie e non prendeva medicinali. Ci riserviamo ogni approfondimento con il nostro consulente. Possiamo osservare però sin d’ora che in realtà la problematica delle controindicazioni su quella fascia di età erano state già evidenziane nel verbale numero 17 del comitato tecnico scientifico che diceva come fosse sconsigliato per le persone sotto i 60 anni. Anche per quel che riguarda Lavagna bisogna dire che Camilla il 3 è stata dimessa con le piastrine che continuavano a scendere”

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