25 Aprile 2024 21:14

Cerca
Close this search box.

25 Aprile 2024 21:14

Omicidio Fedele: fu una esecuzione mafiosa, Domenico Pellegrino condannato a 20 anni di carcere

In breve: Alla lettura delle sentenza, in aula, era presente anche il giovane imputato che ha ascoltato in silenzio

Quello di Joseph Fedele fu un omicidio con modalità mafiose. Lo ha stabilito il Tribunale di Genova che, questa mattina, ha condannato a 20 anni di carcere Domenico Pellegrino, 24enne di Bordighera.

Omicidio Fedele: condannato Domenico Pellegrino

Il Gup Cinzia Perroni ha accolto la richiesta di condanna (30 anni, ridotta a 20 per il rito abbreviato) formulata dal pm Marco Zocco. Domenico Pellegrino era accusato dell’omicidio, a colpi di pistola, del 60enne Italo francese Joseph Fedele, il cui corpo venne ritrovato il 21 ottobre del 2020, in frazione Calvo, a Ventimiglia.

Al 24enne è stata contestata l’aggravante mafiosa, in quanto l’omicidio sarebbe avvenuto nel luogo del ritrovamento del cadavere, e sarebbe stata una vera e propria esecuzione, con la vittima in ginocchio, trafitta da due colpi di pistola, di cui uno alla nuca.

Una versione, quella dell’accusa, basata sulle risultanze della perizia del medico legale Luca Tajana, incaricato dal Pubblico Ministero della Dda, Marco Zocco, di eseguire sia l’autopsia sul corpo di Fedele, sia i successivi accertamenti, con esito negativo, per verificare la presenza di polvere da sparo e di tracce ematiche sul furgone sequestrato dai Carabinieri nell’ambito delle indagini sull’omicidio.

Una versione da sempre contestata dalla difesa Pellegrino, secondo cui Fedele sarebbe stato ucciso sul furgone al culmine di una lite per la compravendita di un’auto.

Una ricostruzione non accolta dal Gup che ha condannato Pellegrino a 20 anni di carcere per omicidio e porto d’armi, riconoscendo l’aggravante mafiosa.

Alla lettura delle sentenza, in aula, era presente anche il giovane imputato che ha ascoltato in silenzio. Il legale di Pellegrino, l’avvocato Luca Ritzu, ha già annunciato di voler ricorrere in appello.

Condividi questo articolo: