25 Aprile 2024 17:13

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25 Aprile 2024 17:13

Imperia: No Borders a processo per favoreggiamento e resistenza, attivisti in protesta davanti al Tribunale / Foto e video

In breve: Questa mattina è stato sentito un nuovo testimone che, all'epoca dei fatti, era il sacerdote della parrocchia di San Nicola da Tolentino a Ventimiglia.

Nuova udienza, questa mattina in Tribunale a Imperia, per il processo che vede sul banco degli imputati quattro attivisti accusati di favoreggiamento personale e resistenza a pubblico ufficiale, difesi dagli avvocati Laura Tartarini, Pietro Serracchieri e Gianluca Viale.

In particolare, secondo l’accusa, nel maggio 2016 a Ventimiglia, gli imputati avrebbero “fatto da scudo umano“, per impedire alla Polizia di identificare un no border accusato di aver danneggiato un’auto di servizio della Croce Rossa scaricandogli sopra il contenuto di un estintore.

Gli agenti, intervenuti sul luogo dei fatti, sarebbero stati condotti dai volontari della Croce Rossa dinnanzi alla chiesa di San Nicola, in Via Roma, a Ventimiglia, dove avrebbero riconosciuto il responsabile del danneggiamento, in realtà mai identificato. Secondo quanto riferito oggi in aula da uno degli agenti intervenuti “gli attivisti mi hanno strappato dalle mani il soggetto, portandolo dentro la chiesa e impedendomi di avvicinarmi e identificarlo formando uno scudo umano”.

Imperia: No Borders a processo, attivisti in protesta davanti al Tribunale

Questa mattina in aula, dinnanzi alla giudice monocratica Francesca Minieri, è stato sentito un nuovo testimone che, all’epoca dei fatti, era il sacerdote della parrocchia di San Nicola da Tolentino a Ventimiglia.

“Abbiamo ospitato anche 300 migranti ha spiegato il sacerdote – Erano stanchi, avevano bisogno di dormire ed è per questo che abbiamo acconsentito ad ospitarli. C’erano anche dei volontari che li aiutavano. Il 30 maggio alcuni agenti di Polizia mi chiesero di entrare nel salone della parrocchia. Mi sembrava un normale controllo, non feci questioni. Non ricordo episodi di tensione o di violenza, anche quando alcuni volontari uscirono dal salone accompagnati dalle forze dell’ordine.

Non mi sono mai allontanato di molto dalla parrocchia e non ho mai assistito a momenti di tensione. L’accesso era libero. Non visto alcun danneggiamento a mezzi della Croce Rossa. Ho solo sentito delle voci, ma nessuno della Croce Rossa venne a riferirmi di danneggiamenti. Sulle scale della chiesa ritrovai poi un estintore che era di proprietà della parrocchia. Non so come finì lì”. 

Mentre in aula si svolgeva l’udienza, davanti all’ingresso Tribunale di Imperia è andata in scena una protesta simbolica di un gruppo di attivisti a sostegno dei No Border a processo. 

La discussione è attesa per il prossimo 4 luglio.

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