4 Maggio 2024 12:31

Cerca
Close this search box.

4 Maggio 2024 12:31

Imperia: perde il cellulare per strada a Taggia. Un passante lo ritrova e glielo porta in ufficio, in Tribunale. “Le persone come si deve esistono ancora”/La storia

In breve: Non è la prima volta che Franco Anania trova cellulari e occhiali per strada o in spiaggia e li restituisce ai legittimi proprietari. "L'onestà paga sempre"

Aveva lasciato il cellulare sul tetto dell’auto posteggiata. Poi era salito e partito, dimenticandosi del telefonino, che è così volato in mezzo alla strada. Protagonista della vicenda, che si è chiusa con un lieto fine, un impiegato del Tribunale di Imperia.

Il cellullare era stato smarrito a Taggia e a trovarlo è stato Franco Anania, imperiese, che per lavoro era di passaggio a Taggia.

Non è la prima volta che Franco Anania trova cellullari e occhiali per strada o in spiaggia e li restituisce ai legittimi proprietari. “L’onestà paga sempre”

Racconta Anania: “Stavo andando a lavorare e nei pressi di una stazione di servizio ho visto un cellulare in mezzo alla strada. Ho fermato il traffico per recuperarlo e poi quando il proprietario ha telefonato ho potuto riportarglielo. Niente di più. Poi, non è la prima volta che mi succede. Già altre volte infatti avevo trovato dei cellulari per strada e anche in quelle occasioni ero riuscito a farli avere ai proprietari. Una vota addirittura all’imbocco dell’autostrada a Imperia Est. Era un cellullare del valore di oltre mille euro di un ragazzo che aveva memorizzato indirizzi, numeri di telefono e tanti dati per lui importanti. 

Anche questa volta è andata bene, perché l’ho trovato prima che qualche auto lo schiacciasse. Senza contare le volte che ho recuperato e restituito occhiali e cellulari lasciati in spiaggia, quando facevo il bagnino. Credo che l’onestà paghi sempre. Magari non subito, ma a lungo andare ti paga”.

Inutile dire che il fortunato impiegato del Tribunale imperiese è rimasto profondamente colpito dal gesto di Franco Anania. E dice: “Vuol dire che al mondo esistono ancora persone come si deve”.

 

Condividi questo articolo: