29 Marzo 2024 08:34

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29 Marzo 2024 08:34

Imperia: Dellerba e Speranza arrestati in via De Sonnaz. I particolari dell’inchiesta

In breve: I Carabinieri del Nucleo Investigativo sapevano dell'incontro programmato tra Dellerba e Speranza.

Il Sindaco di Aurigo e consigliere provinciale Luigi Dellerba e l’imprenditore edile, titolare della Edilcantieri, Vincenzo Speranza, sono stati arrestati dai Carabinieri davanti alla sede della Edilcantieri, in via De Sonnaz, nel pieno centro di Oneglia, questa mattina.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo sapevano dell’incontro programmato tra Dellerba e Speranza. Hanno atteso che Dellerba entrasse, poi, quando il Sindaco di Aurigo è uscito, lo hanno bloccato, trovandogli in tasca una busta con all’interno duemila euro in contanti. Ecco i primi particolari dell’indagine che ha sconvolto Imperia e che ha portato agli arresti di Luigino Dellerba e di Vincenzo Speranza, attualmente detenuti, rispettivamente, presso i penitenziari di Imperia e Sanremo.

Imperia: l’arresto di Dellerba e Speranza davanti alla sede di Edilcantieri

Secondo quanto trapelato sino ad ora, la Procura di Imperia, coordinata dal Procuratore Capo Alberto Lari e dal Sostituto Procuratore Barbara Bresci, indagava sulla Edilcantieri e sul giro di appalti pubblici da oltre un anno. L’inchiesta, che oltre ai due arrestati coinvoge altri soggetti, tutti indagati in stato di libertà, si è snodata tramite intercettazioni telefoniche, intercettazioni ambientali e pedinamenti. I Carabinieri del Nucleo Investigativo sono riusciti a muoversi nel massimo riserbo, sino al blitz di questa mattina. 

Nessun commento, al momento, da parte dei legali dei due arrestati Carlo Fossati (per Luigino Dellerba) e Roberto Trevia (per Vincenzo Speranza). Nei prossimi giorni saranno fissati gli interrogatori di garanzia e se ne saprà di più su un’inchiesta che sta facendo tremare Imperia.

Speranza, insieme ad altri cinque imprenditori edili, venne coinvolto in una vicenda di presunte mazzette anche nel 2013. Indagato con l’accusa di aver dato soldi al funzionario della Commissione paritetica per l’edilizia Daniele Deplano, per evitare il rigore nei controlli sulla sicurezza nei cantieri, venne prosciolto con formula piena. Emerse, infatti, che Deplano non aveva ricevuto mazzette, ma prestiti per far fronte a una situazione economica difficile. 

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