25 Aprile 2024 06:21

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25 Aprile 2024 06:21

Imperia: inchiesta corruzione. Nel mirino gli intrecci tra Provincia e Edilcantieri. “Se arriva un’alluvione ci danno botte di un milione di euro”. Le intercettazioni

In breve: Nell'ordinanza di custodia cautelare, oltre all'appalto di Aurigo, ampio spazio ai rapporti tra Provincia e Edilcantieri. Nelle intercettazioni telefoniche le prove, secondo gli inquirenti, dei presunti intrecci per l'assegnazione di lavori.

Nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che ha portato agli arresti di Vincenzo e Gaetano Speranza, rispettivamente titolare e collaboratore della Edilcantieri, e di Luigino Dellerba, ex Sindaco di Aurigo e ex consigliere della Provincia, la Procura contesta, tra le altre cose, anche i presunti rapporti tra la Provincia di Imperia e Edilcantieri. A fare da tramite, in particolare, secondo l’accusa, Dellerba. Nell’ordinanza viene citato, per alcune conversazioni, anche di persona, con i fratelli Speranza, il dirigente del settore Scuole, Infrastrutture e Trasporti della Provincia Michele Russo, che ufficialmente non risulta indagato.

Imperia: corruzione, i rapporti da Provincia e Edilcantieri nel mirino della Procura

Tra le pratiche finite nel mirino della Procura, oltre al parcheggio di Corso Roosevelt, come si evince dall’ordinanza, una presunta finta gara, da 150 mila euro, per la realizzazione di opere stradali e due opere minori dalle quali, scrive il giudice “detrarre 10 mila euro, al fine di consentire l’esecuzione di asfalti in una località da indicare”. Nell’ordinanza citati anche due appalti relativi a lavori di ristrutturazione di alcune scuole, a Taggia, e i lavori di realizzazione di un ponte, a Pontedassio.

Secondo gli inquirenti, le intercettazioni telefoniche svelerebbero presunti intrecci tra la Provincia e la Edilcantieri per l’assegnazione di lavori.

In una conversazione, in auto, Vincenzo Speranza, scrive il giudice Anna Bonsignorio, “invita Gaetano a chiedere a Dellerba di farli lavorare anche in Provincia”. In un’altra conversazione, intercettata, nella sede della Edilcantieri, Gaetano, si legge nell’ordinanza,rimarca al fratello Vincenzo la sua intenzione di mantenere i buoni rapporti in Provincia, perché è sicuro che ne trarranno molti benefìci, soprattutto nel caso in cui ci dovessero essere della calamità naturali, ‘perchè (dice Gaetano al fratello, ndr) quest’anno non è successo niente ma se questi qua arriva un’alluvione…ci danno botte di un milione di euro'”.

Nell’ordinanza anche un riferimento al Presidente della Provincia (Claudio Scajola, ndr). Scrive il giudice: Rientrato in ufficio, Gaetano Speranza racconta al fratello Vincenzo l’incontro con Dellerba: questi ha ribadito che il Presidente della Provincia vuole che la loro impresa faccia i lavori di cui ha parlato con l’ingegnere Russo”.

“In diversi passaggi delle numerose intercettazioni a carico dei fratelli Speranza, in effetti emerge inequivocabilmente – scrive il giudice – l’esistenza di un funzionamento assolutamente distorto del sistema di aggiudicazione delle opere pubbliche (addirittura quale prassi invalsa nell’operato di molti enti locali in materia di affidamento di lavori pubblici sotto-soglia di importo superiore a 150.000 euro) volto a favorire l’affidamento ad imprese già prescelte e quindi a mascherare un sostanziale affidamento diretto, per cui le imprese gradite all’amministrazione e future aggiudicatane della gara provvederebbero ad individuare altre ditte disposte a presentare preventivi meno vantaggiosi e le indicherebbero alla stazione appaltante per essere invitate nel rispetto formale della procedura”.

L’appalto di Aurigo

Secondo gli inquirenti a fare da tramite tra la Provincia e i fratelli Speranza sarebbe l’allora consigliere provinciale Luigino Dellerba a cui vengono contestate due tangenti, una per la realizzazione di un parcheggio in Corso Roosevelt e una per l’affidamento di un appalto ad Aurigo, dove Dellerba rivestiva fino a pochi mesi fa il ruolo di Sindaco.

In relazione ad Aurigo, nell’ordinanza il giudice ricostruisce tutti i passaggi che avrebbero portato la Edilcantieri ad aggiudicarsi l’appalto da 300 mila per i lavori di messa in sicurezza di una porzione di territorio a rischio idrogeologico nell’area compresa tra il Rio Banco-Rio Funtanetta e via Piave.

A Vincenzo Speranza, in particolare, viene contestato di aver contattato, prima della gara di Aurigo, tutte le ditte invitate per mettersi d’accordo e presentare l’offerta migliore.

A partire dal 29 novembre e fino al 2 dicembre (ossia fino al termine di presentazione delle offerte economiche fissato per 3 dicembre) – scrive il giudice – si susseguono una serie di telefonate da cui si evince che Vincenzo Speranza ha contattato direttamente e anche incontrato tutti gli operatori economici invitati dal Comune di Aurigo a presentare un’offerta. E’ quindi ragionevole ipotizzare che Dellerba, in uno dei precedenti incontri con Gaetano Speranza, il 25 e il 29 novembre, gli abbia fornito i nomi delle imprese invitate alle gare”.

Il 30 novembre gli inquirenti registrano una telefonata ritenuta molto significativa tra i fratelli Speranza. Gaetano chiede a Vincenzo, che sta incontrando i vari operatori invitati alla gara, se abbia organizzato tutto e Vincenzo risponde ‘‘è tutto a posto, si mangia… ’.

Telefonata chiave, come si evince dall’ordinanza, quella del 6 dicembre, quando Gaetano Speranza chiama il fratello e esulta per l’aggiudicazione dell’appalto. “Aurigo è nostra!”. Alla richiesta di Vincenzo su chi glielo abbia detto, Gaetano risponde “eh lui, mi ha scritto, ok”.

“Assume particolare importanza l’orario in cui avviene la telefonata tra i fratelli Speranza – scrive il giudice – alle ore 11:27:01 del 6 dicembre, ovvero qualche minuto prima della formale chiusura dell’esame delle offerte economiche, avvenuta alle 11:46:35 dello stesso giorno. Non vi e dubbio che la notizia dell’aggiudicazione sia stata data a Gaetano Speranza da Dellerba, come si evincerà dal contenuto della conversazione avvenuta tra i fratelli Speranza il successivo 16 dicembre, quando Gaetano affermerà testualmente ‘quel giorno appena abbiamo preso i lavori sono stato il primo ad essere avvertito perché mi ha mandato il pollice, mi ha mandato, subito mi me l’ha mandato'”.”

La presunta tangente

Il 16 dicembre i fratelli Speranza hanno una conversazione in auto, intercettata. Entrambi discutono della possibilità di, scrive il giudice, “recapitare un dono a Luigino Dellerba”. Gaetano propone di
presentarsi dal politico portandogli “qualcosa di lìquido”, mentre Vincenzo, scrive il giudice “ritiene che sia piu opportuno effettuare una dazione di denaro, una volta che i lavori abbiano avuto effettivo inizio”, concordando alla fine sul fatto che sia più opportuno regalare a Dellerba una confezione natalizia per poi vedersi in un secondo momento, rassicurando però il politico. “tu gli devi dire ‘adesso c’è questo, appena iniziamo a lavorare sai che il tuo c’è!”.

Il 21 marzo 2022 viene programmato un incontro tra Luigino Dellerba e Gaetano Speranza, in Provincia. Secondo gli inquirenti l’obiettivo è la consegna di una dazione di denaro al politico per l’appalto di Aurigo.

Gaetano Speranza chiama in Provincia e si fa passare Dellerba, con cui concorda un appuntamento, presso il parcheggio della Provincia, “per dargli un foglio”.

I Carabinieri sono appostati davanti alla Provincia e immortalano l’incontro di Gaetano Speranza con Luigino Dellerba. I militari del Nucleo Investigativo documentano la presunta dazione della ricompensa in denaro a Dellerba, per l’appalto di Aurigo. Decisiva, secondo il giudice, l’intercettazione captata al momento della consegna. “Per quanto riguardo Aurigo ti dò queste…”.

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