26 Aprile 2024 12:56

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26 Aprile 2024 12:56

Morte Martina Rossi: i genitori incontreranno i due giovani accusati di false dichiarazioni. “Vogliamo guardarli negli occhi e sentire le loro scuse”

In breve: L'incontro, approvato dal giudice, avverrà il 13 aprile 2023.

Bruno Rossi e Franca Murialdo, genitori di Martina Rossi, la ragazza imperiese morta a soli 20 anni il 3 agosto 2011 cadendo dal sesto piano di un hotel di Palma di Maiorca mentre si trovava in vacanza con le amiche, incontreranno al Tribunale di Genova Federico Basetti ed Enrico D’Antonio, i due giovani accusati di false dichiarazioni durante le indagini. L’incontro, approvato dal giudice, avverrà il 13 aprile 2023.

Nel processo principale, sono stati condannati in via definitiva i due aretini Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni con l’accusa di tentata violenza sessuale di gruppo.

Morte Martina Rossi, i genitori incontreranno i due ragazzi a processo per favoreggiamento e false dichiarazioni

I genitori di Martina, attraverso i loro legali (gli avvocati Stefano Savi e Luca Fanfani), desiderano guardare negli occhi i due giovani aretini, Federico Basetti ed Enrico D’Antonio per cogliere nella voce e nella presenza le loro scuse, già pervenute in forma scritta tramite una lettera recapitata mese fa. Un dato essenziale perchè la giustizia non prosegua fino alla sentenza.

Si tratta, lo ricordiamo, di un processo costola nato a margine del procedimento principale, che vede sul banco degli imputati Basetti e D’Antonio accusati di false dichiarazioni e favoreggiamento.

I due, nell’agosto del 2011, amici di Vanneschi e Albertoni, erano in vacanza nello stesso hotel dove sono avvenuti i fatti e, la notte della tragedia, si trovavano in compagnia delle due amiche di Martina, nella camera delle ragazze.

Dopo il tragico evento, secondo la Procura Basetti e D’Antonio avrebbero cercato di coprire gli amici Albertoni e Vanneschi, rilasciando dichiarazioni non veritiere agli inquirenti di Genova quando furono sentiti come persone informati sui fatti.

Difesi dagli avvocati Alessandro Serafini e Massimo Scaioli, D’Antonio e Basetti hanno optato per la messa alla prova portando a termine 260 ore di volontariato, il primo presso l’associazione “Centro come noi Sandro Pertini” di Torino e il secondo alla Croce Rossa di Arezzo, oltre all’offerta da versare alla neonata associazione Martina Rossi impegnata contro la violenza sulle donne.

“Vorremmo che sapeste – scrissero i due aretini nella missiva per i genitori di Martina – che anche per noi questa tragedia è stata ed è un macigno del quale non ci libereremo mai, nonostante sia solo un sassolino rispetto a quello che grava sui vostri cuori

Siamo ben consapevoli dell’impotenza di queste nostre parole e di tutte quelle che potremmo dire di fronte alla morte di una figlia che niente e nessuno potrà restituirvi”.

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