24 Aprile 2024 16:47

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24 Aprile 2024 16:47

Inchiesta corruzione: Imperia, nelle intercettazioni le richieste della Checcucci alla dipendente della Provincia. “Scrivi che il Commissario ha proposto una diminuzione dell’offerta”

In breve: Nelle carte dell'inchiesta per corruzione che vede coinvolta Gaia Checcucci, Commissario ad Acta dell'Ato idrico Imperiese, compare anche una conversazione con una dipendente della Provincia di Imperia.

Nelle carte dell’inchiesta per corruzione che vede coinvolta Gaia Checcucci, Commissario ad Acta dell’Ato idrico Imperiese, compare anche una conversazione tra la stessa Checcucci e una dipendente della Provincia di Imperia (non coinvolta dell’indagine), nel corso della quale il Commissario chiede la variazione di un incarico consulenza allo studio Alma, dove lavora Leonardo Sicco, figlio di Pierfrancesco Sicco, compagno della Checcucci, portandolo sotto i 75 mila euro.

Secondo gli inquirenti l’obiettivo della Checcucci sarebbe stato quello di “evitare eventuali critiche per non avere seguito la procedura di ‘best practices’ dell’indagine di mercato” per l’affidamento dell’incarico.

Inchiesta corruzione: le richieste della Checcuci alla dipendente della Provincia

L’ipotesi della Procura di Roma è che la Checcucci, nel suo ruolo di Commissario ad Acta dell’Ato Idrico Imperiese, affidasse incarichi di consulenza, tramite la Provincia di Imperia, allo studio Tedeschini in cambio della retrocessione di parte dei compensi. Come? Con fatture per prestazioni di consulenza inesistenti. Nell’indagine si sa riferimento anche a incarichi retribuiti al figlio del compagno della Checchucci, Leonardo Sicco, schermati attraverso colleghi di studio, lo studio Alma. 

La Call Conference di Rivieracqua e le preoccupazioni della Checcucci

In una conversazione con il compagno, Pierfrancesco Sicco, datata 5 maggio 2022,  Gaia Checcucci esprime preoccupazione per un contrattempo avvenuto durante una call conference con l’amministratore giudiziario di Rivieracqua. 

Nel corso della riunione, infatti, sarebbe emersa – scrivono gli inquirenti – “la collaborazione dell’avv. Leonardo Sicco unitamente all’avv. Quatrini dello studio Alma, collaborazione che invece sarebbe dovuta rimanere sotto traccia per l’evidente situazione di conflitto di interessi”.

“Hanno detto subito Sicco eh... – riferisce la Checcucci al compagno –  cioè io voglio dire a me mi fate due palle… […] perché lui sembrava sorpreso e poi lui ha detto […] si aspetto, Rosi, poi dice un altro e poi Sicco, ah faccio io Sicco…ah ok e non ho detto niente perché mi ha preso in contropiede…”.

Lo stesso giorno, alla sera, Pierfrancesco Sicco chiama il figlio Leonardo per rimproverarlo visto quanto accaduto durante la Call Conference di Rivieracqua.

“Chi è che ti ha fatto implodere dopo tutto quel pippone fatto per tre anni? chi è che ha imploso subito e ti ha subito spoilerato, chi è stato? No ma è pericolosissimo perchè è chiaro che lui chiaramente potrebbe spoilerare a destra e a manca”.

Le richieste della Checcucci alla dipendente della Provincia

Il 16 maggio 2022, la Checcucci chiede alla dipendente della Provincia di Imperia di variare l’importo iniziale (80 mila euro) della consulenza affidata allo studio Alma, facendolo scendere al di sotto dei 75 mila euro, giustificando la variazione con una sopravvenuta richiesta dell’Ato, accolta dallo studio legale. Con la diminuzione dell’offerta, da 80 mila euro a 72 mila euro, la Checcucci, scrivono gli inquirenti “avrebbe evitato eventuali critiche per non avere seguito la procedura di ‘best practices’ dell’indagine di mercato”. La dipendente non appare, dalla conversazione, molto convinta della richieste della Checcucci.

La conversazione telefonica oggetto di contestazione

Checcucci: “allora io lo capisco il passaggio della giustificazione […] dici ora cosa scrivo… vabbè in un passaggio dici che a seguito di un’interlocuzione con le parti e di una richiesta […] diciamo nell’ambito dell’interlocuzione con le parti, il Commissario ha proposto un’ulteriore diminuzione dell’offerta e la società ha accolto…”.

Dipendente: “benissimo e poi è solo l‘Iva che mi è venuta diversa...”.

Checcucci: “il tema è che sono 72 e non 80 […] più 22+4% quello che viene viene…” .

Dipendente: “ok no perché di solito o almeno ho sempre fatto cosi…72 +4%, alla somma dei due calcolo l”Iva…“.

Checcucci:e quindi ti viene di più per forza…è probabile…”.

Successivamente, alla domanda della dipendente su chi avrebbe firmato l’affidamento (“…chi firmerà questo benedetto …”), la Checcucci afferma che lo avrebbe fatto lei.

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