29 Marzo 2024 08:17

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29 Marzo 2024 08:17

A10, Imperia: Ilaria, la maestra che ha salvato 50 bambini in gita sul bus. “Ho agito d’istinto, ho realizzato tutto dopo. Abbiamo avuto fortuna”

In breve: Ilaria Gallio, 29 anni, è la maestra che ha salvato la vita ai 50 bambini sul pullman schiantatosi questa mattina in autostrada a causa di un malore dell'autista. Solo la sua prontezza di riflessi ha evitato la tragedia.

“Tutto è successo in pochi istanti, anche se a me sono sembrate delle ore”. Inizia così il racconto di Ilaria Gallio, 29 anni, da quattro maestra di italiano, inglese, storia e educazione motoria all’Istituto Comprensivo Boine, che questa mattina si trovava a bordo del bus, con 50 bambini e altre 3 colleghe, diretto a Limone Piemonte per una gita sulla neve e schiantatosi contro un muro sulla A10 Genova-Ventimiglia all’altezza di Pietra Ligure a causa di un malore dell’autista. 

Ilaria è riuscita a tenere il volante e a scongiurare quella che sarebbe potuta essere un’immane tragedia.

Imperia: salva 50 bambini in gita sul bus, il racconto della maestra Ilaria

“Tutto è successo in pochi istanti, anche se a me sono sembrate delle oreracconta Ilaria a ImperiaPost – eravamo in viaggio quando ho notato che l’autista continuava a sbandare e non capivo cosa stesse succedendo. Così mi sono alzata e l’ho visto chino sul voltante. All’inizio pensavo a un colpo di sonno e ho provato a svegliarlo, ma non reagiva. Lì mi sono spaventata, non sapevo cosa fare, anche perchè l’autista aveva il piede sull’acceleratore.

Così ho agito d’istinto, ho cercato di tenere il volante e cercavo di schiacciare il freno premendo sulle gambe dell’autista. Non so se ci sono riuscita, però nel frattempo abbiamo urtato il guardrail, forse a una velocità non troppo elevata, e questo ci ha permesso di attenuare l’urto contro il muro della corsia opposta. Poco dopo c’era il viadotto, saremmo potuti finire di sotto, non posso pensarci.

I bambini erano molto spaventati, anche se non si sono resi subito conto di quello che stava accadendo. Fortunatamente avevamo controllato che tutti avessero le cinture di sicurezza allacciate. A parte qualche livido per aver sbattuto contro il sedile davanti, non si sono fatti nulla, grazie al cielo.

Subito gli automobilisti si sono fermati e ci hanno aiutato chiamando i soccorsi e le forze dell’ordine. Una volta fermato il traffico, la mia collega ha schiacciato la maniglia di emergenza per aprire le porte e siamo usciti dall’autobus. I soccorritori sono stati gentilissimi, ci hanno preso in carico e ci hanno accompagnato fino al casello e poi in ospedale per gli accertamenti del caso.

La gita che aspettavano tutti con tanta emozione è saltata, ma la cosa più importante è che è andato tutto bene. Anche l’autista ora si è ripreso.

Non mi sono ferita nemmeno io, ma nell’ultimo impatto devo aver picchiato da qualche parte perchè in pronto soccorso mi sono accorta di avere dei lividi e mi hanno dato 7 giorni di prognosi.

I bambini, di terza, quarta e quinta elementare, erano spaventati e all’inizio hanno esitato a scendere, chiamavano tutti le proprie mamme. Sono stati davvero bravi. Mentre raggiungevamo il casello più vicino uno di loro a un certo punto si è avvicinato e mi ha detto: ‘Maestra ma tu hai mai camminato a piedi sull’autostrada?’.

Non so come ho fatto a reagire così, ma o facevo così o non so come sarebbe andata a finire. Solo quando è finito tutto mi sono resa conto di quello che era successo. La verità è che sono stata fortunata, perchè sarebbe potuto arrivare un altro mezzo in direzione opposta oppure saremmo potuti cadere dal viadotto, invece è andato tutto bene”.

 

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