2 Maggio 2024 05:05

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Imperia: “Tempio crematorio come un inceneritore”. Asl mette in guardia il Comune. “Servono speciali cautele per tutelare la salute pubblica”

In breve: Il tempio crematorio, nel progetto del Comune, dovrebbe sorgere nei pressi del cimitero di Oneglia, dunque a ridosso del centro città e in un'area densamente abitata.

“L’impianto crematorio è assimilabile all’inceneritore e come tale appartenente alle industrie salubri di prima classe”. Lo ha scritto l’Asl in una nota inviata al Comune di Imperia il 29 marzo scorso nell’ambito delle procedure relative alla Conferenza dei Servizi decisoria convocata per il via libera alla realizzazione di un tempio crematorio.

Il tempio, nel progetto del Comune, dovrebbe sorgere nei pressi del cimitero di Oneglia, dunque a ridosso del centro città e in un’area densamente abitata.  Per l’Asl l’ubicazione dell’impianto rappresenta un aspetto da valutare con particolare attenzione in termini di tutela della salute pubblica.

Imperia: tempio crematorio, chiusa la Conferenza dei Servizi con l’incognita Asl

L’Asl, in particolare, fa riferimento, nella propria nota, a due sentenze del Consiglio di Stato, la prima del 3 gennaio 2022 (scarica qui il documento) e la seconda del 6 dicembre 2022 (scarica qui il documento).  

In particolare, nella sentenza del 3 gennaio 2022, da parte della Società Tempio Crematorio Civitavecchia Srl, contro il Comune di Civitacchecchia, si legge che “i forni crematori con il loro funzionamento producono emissioni inquinanti, costituite in particolare da polveri, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti, tra cui il mercurio sovente presente nelle otturazioni dentarie. Con tutto il rispetto che l’etica impone per quelle che comunque sono le spoglie mortali di un essere umano, non si può allora negare che questo tipo di emissioni sia in termini chimico fisici del tutto identico a quello prodotto appunto dagli inceneritori”.

Nell’atto inviato dall’Asl si legge ancora: “Trova applicazione l’art. 216 del regio decreto 27.07.1934 n° 1265, il quale dispone quanto segue :’Le manifatture o fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscire in altro modo pericolose alla salute degli abitanti sono indicate in un elenco diviso in due classi.

La prima classe (come ad esempio gli inceneritori, ndr) comprende quelle che debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni; la seconda, quelle che esigono speciali cautele per la incolumità del vicinato. Una industria o manifattura la quale sia inserita nella prima classe, può essere permessa nell’abitato, quante volte l’industriale che l’esercita provi che, per l’introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, il suo esercizio non reca nocumento alla salute del vicinato”.

“Il proponente – prosegue l’Asl – deve pertanto dimostrare, in relazione all’ubicazione dell’impianto nel centro abitato, quali siano nello specifico le cautele utilizzate per minimizzare od annullare gli impatti sulla salute pubblica attraverso l’adozione di nuovi metodi di abbattimento e depurazione e descrivere, per ogni ciclo tecnologico, gli scarichi esistenti continui, intermittenti, di emergenza di qualsiasi tipo (fumi, gas, polveri, esalazioni, reflui liquidi rifiuti solidi) in qualità, quantità e frequenza, per i rifiuti solidi e reflui liquidi indicazione delle modalità di sversamenti e la destinazione, per gli scarichi di emergenza indicazione della qualità e quantità delle sostanze emesse e le modalità e destinazione dello scarico”.

La Conferenza dei Servizi si è chiusa lo scorso 12 giugno. L’Asl, secondo quanto trapelato, attende ora dalle ditta incaricata della realizzazione del tempiocrematorio, la Altair Funeral, aggiudicataria della gara d’appalto da 45 milioni di euro indetto dal Comune di Imperia,  tutte le informazioni sull’impianto relative in particolare alle modalità di abbattimento degli inquinanti. Dopodichè verrà convocata una nuova conferenza dei servizi per l’analisi della documentazione e successivamente l’Azienda Sanitaria invierà le prescrizioni ritenute necessarie alla Provincia di Imperia, in quanto ente responsabile dell’autorizzazione unica ambientale. Tra le possibili prescrizioni non è esclusa anche la riduzione del numero di cremazioni.

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