30 Aprile 2024 03:28

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30 Aprile 2024 03:28

Imperia: accordo Comune-Rfi per ex scalo merci stazione di Oneglia e ex sedime ferroviario, tensioni in consiglio. “Operazione svantaggiosa per l’ente, è un regalo al privato”

In breve: La minoranza ha espresso forti perplessità, ritenendo l'operazione svantaggiosa per il Comune di Imperia.

Non sono mancate le polemiche ieri, 19 giugno, in consiglio comunale, in occasione dell’approvazione del contratto preliminare tra Comune di Imperia e Rfi per l’acquisizione delle aree dell’ex sedime ferroviario dove è in costruzione la pista ciclabile.

Nel dettaglio, l’accordo prevede l’acquisizione da Rfi, a costo zero, da parte del Comune di Imperia, oltre che dell’ex sedime ferroviario, dei giardini Winter (ex stazione di Porto Maurizio), di un casello ferroviario (ex stazione di Porto Maurizio) e di due depositi merci dietro l’ex stazione di Oneglia, in cambio di un’anticipazione sullo scomputo degli oneri (circa 4 milioni di euro) per l’intervento edilizio realizzabile nell’area di proprietà di Rfi.

A tutela dell’impegno del Comune ad acquisire le aree una fidejussione pari al valore delle aree, ovvero 1 milione e 836 mila euro. Nel contratto è prevista anche una penale di 2 milioni di euro, a carico del Comune, nel caso in cui non rispettase l’accordo in merito alle agevolazioni urbanistiche sulle aree che di proprietà di Rfi.

La minoranza ha espresso forti perplessità, ritenendo l’operazione svantaggiosa per il Comune di Imperia, in particolar modo per quel che riguarda il mancato acquisto diretto, da parte dell’ente, delle aree in capo a Rfi. La spesa, infatti, 1 milione e 836 mila euro, risulta inferiore alla rinuncia agli oneri, 4 milioni di euro (che andrebbero a rimpinguare le casse comunali), con una perdita per il Comune, a detta della minoranza, di oltre 2 milioni di euro. Una tesi respinta con forza dalla maggioranza.

Imperia: acquisizione aree ex sedime ferroviario, minoranza critica in consiglio

Lucio Sardi

“Non siamo assolutamente contrari all’acquisizione dell’area della ciclabile, sono le forme contrattuali previste che sono alquanto curiose. Perche si prevede l’opportunità da parte di Rfi di acquisire uno scomputo sugli oneri di urbanizzazione su tutta un’area di proprietà di Rfi che è l’ex scalo merci della stazione di Oneglia. Dove ci sono, in base al piano regolare, grandi possibilità edificatorie. Si regala a Rfi, in un funzione di questa permuta, tra beni che cede e diritti che gli vengono scomputati, la possibilità di mettere sul mercato la realizzazione di questo tipo di progetto.

Mentre lo scomputo delle opere viene valutato in 4 milioni di euro, l’eventuale acquisto diretto da parte del Comune che contrattualmente è previsto nell’accordo come ipotesi in cui non vengano realizzate operazioni edilizie in quell’area, cuba per 1 milione e 836 mila euro. Noi abbiamo chiesto che quel contratto, secondo noi capestre nella parte in cui prevede la cessione degli oneri, preveda solo l’acquisizione diretta. Anche perché nella cessione degli oneri c’è anche un pesante onere, che è una fidejussione richiesta al Comune.

C’è anche una penale molto pesante nel caso in cui il Comune di Imperia non ottemperasse ad alcune varianti richieste dal soggetto privato attuatore, di 2 milioni di euro. Il problema è che Rfi non realizzerà le opere, ma metterà il progetto sul mercato. Noi ci chiediamo, ma questa operazione immobiliare così poco vantaggiosa, perché ci si rimette in buona sostanza, a fronte di 4 milioni di euro di cessione di oneri si potrebbe comprare l’area per meno di 2 milioni di euro, che interesse ha per il Comune? E quale interesse ci sono nel mercato immobiliare? Noi siamo contrari che l’area venga congelata e concessa a decisione affidate solo ai privati. Nell’ipotesi di scomputo degli oneri, i capannoni della stazione di Oneglia vengono valutati 500 mila euro, nell’ipotesi di acquisto da parte del Comune di Imperia si scende a 100 mila euro. Un elemento che svela la non convenienza dell’operazione per il Comune di Imperia”.

Giuseppe Fossati

“La tesi che si tratti di un’operazione svantaggiosa per il Comune di Imperia si fonda sul nulla. Si tratta di un’operazione che parte molto da lontano e la continuità dell’azione amministrativa è un valore che va preservato. Questa pratica parte del 2004 e si arriva a un protocollo di intesa siglato da Comune di Imperia, Rfi e Regione Liguria nel 2018 dall’amministrazione Capacci. Oggi si arriva alla fine di questo iter che prevede che l’area dell’ex sedime ferroviario e i capannoni dell’ex stazione di Oneglia vengono ceduti al Comune in cambio di un’anticipazione di scomputo di oneri per l’intervemto edilizio che si può realizzare nell’area di proprietà di Rfi.

Un’area che in base al piano regolatore vigente prevede una consistente capacità edificatoria e quindi il pagamento di oneri. L’accordo prevede che questi oneri vengono anticipati con la cessione delle aree al Comune che non le paga con l’impegno qualora si faccia l’intervento edilizio previsto di riconoscere a scomputo quello che è già stato dato. Operazione oggi a costo zero per il Comune di Imperia, qualora si faccia l’intervento edilizio bisognerà tenere conto di quello che il Comune ha già ricevuto”.

 

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