2 Maggio 2024 12:53

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2 Maggio 2024 12:53

Imperia: Pd all’attacco dell’amministrazione. “Parcheggi per ricchi, sale d’élite e collane di perle. Il campionario di banalità per nascondere il salasso di Natale”

In breve: Dura nota stampa dei consiglieri del Partito Democratico, Edoardo Verda e Deborah Bellotti, a poche dall'ultimo consiglio comunale nel corso del quale non sono mancate le polemiche.

Dura nota stampa dei consiglieri del Partito Democratico, Edoardo Verda e Deborah Bellotti, a poche ore dall’ultimo consiglio comunale nel corso del quale non sono mancate le polemiche.

Imperia: Pd critico verso l’amministrazione

“L’aumento del costo dei parcheggi? Riduce la CO2!”.

“La sala della civica biblioteca è come una collana di perle, si dà a una bella donna non ai porci!”.

No, non è stata una serata di cabaret, ma cosa non si farebbe per giustificare un salasso pre natalizio e bocciare ‘a prescindere’ ogni proposta delle opposizioni?

La durissima contestazione delle minoranze si è concentrata sulla proposta di incremento, nel numero e nel costo, dei parcheggi a pagamento, sull’istituzione di una tariffa per l’utilizzo della sala convegni della biblioteca civica e sulle due mozioni presentate da Alleanza Verdi e Sinistra e il Partito Democratico.

Con equilibrismi funambolici la maggioranza ha provato a giustificare scelte volte esclusivamente a fare cassa, affermando, ad esempio, che l’aumento del costo dei parcheggi riduce l’emissione di CO2 ma votando poi contro l’unico strumento, la forestazione urbana, che ha una correlazione diretta e scientificamente dimostrata con la riduzione dell’anidride carbonica.
E questo dimenticando che proprio a causa delle scelte disordinate sulla viabilità cittadina non solo viviamo giornalmente un traffico da incubo, ma subiamo un netto peggioramento della qualità dell’aria in città.

Altri funambolismi hanno giustificato l’istituzione di una tariffa per l’utilizzo della sala convegni della biblioteca civica, struttura di pregio e pertanto, come il ridotto del Cavour, accessibile solo per ‘eventi di un certo livello’: ‘una collana di perle da mettere al collo di una bella signora‘ è l’infelice paragone che si contrappone ad un futuro (2025?) utilizzo della sala Polivalente per la ‘massa proletaria‘… perle ai porci, appunto.

La libertà di parola ad Imperia ha un prezzo. Proprio su questa pratica, il Primo Cittadino ha tentato, senza esito, di ricompattare la maggioranza trasversale delle provinciali, svendendo la sala convegni con l’offerta straordinaria ‘paghi uno prendi due (ore)’.

Le maschere sono definitamente cadute sulla votazione delle due mozioni. Dopo aver accusato per mesi ‘i corvidell’opposizione di votare aprioristicamentecontro‘, alla prima mozione, presentata dal consigliere Sardi – e prevalentemente rivolta alla pace ed al cessate il fuoco sulla guerra Israelo-Palestinesela maggioranza si è opposta con dettagli e cavilli.

Peggio è andata per la mozione Pd sulla forestazione urbana, respinta con motivazioni che hanno dimostrato impreparazione e scarsa capacità di lettura e comprensione del testo.

L’assessore D’Agostino, probabilmente confondendo ‘foresta’ e ‘forestazione urbana’, ci ha confermato che Milano, Londra, Barcellona non sono Imperia e che la nostra città non possiede gli stessi spazi.
Bastava cercare su internet per sapere che per ‘forestazione urbana’ si intende qualsiasi progettazione ed intervento per lo sviluppo di aree verdi.

L’assessore Fossati ha rassicurato di avere tutto sotto controllo, avendo pressoché pronto il PUC – in gestione da più tempo del Cavour – incluso il censimento del verde; peccato che la mozione non si riferisse ad un conteggio di piantine, ma all’analisi del verde esistente in base a misuratori specifici (indicatori di salute, rischio idrogeologico e risparmio energetico), concetti evidentemente troppo profondi.

In conclusione viene da chiedersi perché la minoranza non potesse lavorare così compatta in altre occasioni anche elettorali. Ma ci consola aver avuto ragione ad offrire alle elezioni provinciali una voce alternativa a questa modalità elitaria e proprietaria di intendere la cosa pubblica.

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