Dopo le dichiarazioni del presidente della Provincia e sindaco di Imperia Claudio Scajola in merito alla necessità che il Governo faccia chiarezza nelle norme che regolano gli autovelox, intervengono i consiglieri imperiesi di opposizione Ivan Bracco e Daniela Bozzano.
Ivan Bracco critica anche l’atteggiamento di Scajola nei confronti della magistratura, nell’ambito del processo che lo vede imputato
Spiega Ivan Bracco: “Mi fa piacere che ieri il sindaco e presidente della Provincia abbia agli organi di stampa pubblicamente confermato che gli autovelox non sono conformi alle norme e dunque la nostra battaglia che è iniziata alcuni mesi fa appena le prime sentenze dei giudici di pace di Imperia Sanremo hanno iniziato ad annullare le sanzioni, ci siamo documentati, dunque abbiamo studiato e abbiamo presentato il primo esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. L’ultima sentenza della Cassazione conferma che senza omologazione questi impianti sono irregolari”.
Beh, Scajola più che confermare che non sono regolari dice al Governo che si deve svegliare, deve mettere a posto le cose e non può lasciare i Comuni così, in balia di queste situazioni
“Sì, questo è un altro passaggio interessante perché critica duramente il Governo di cui lui fa parte, perché qua l’Amministrazione che lui presiede è appoggiata dagli stessi partiti politici che lui critica aspramente. Dunque c’è un qualche problemino e non vorrei che ci fosse un tentativo di dialogo verso la l’altra parte, che, però, in questa occasione penso che non ci sia possibilità di nessun tipo di dialogo”.
Dice Daniela Bozzano: “I cittadini dovrebbero fare ricorso, perché abbiamo visto che è palese che i giudici di pace danno ragione agli automobilisti nel senso che omologazione e autorizzazione, approvazione sono due cose diverse. Finché non interverrà il legislatore a dire che sono la stessa cosa è chiaro che il giudice si attiene alla legge e inoltre vorrei anche sottolineare che dal punto di vista proprio anche politico e tecnico, il legislatore deve intervenire ma per la sicurezza dei cittadini e non per agevolare i bilanci dei comuni.
Quindi questo è palese, tant’è che i giudici di pace danno ragione agli automobilisti. Ovvio anche soprattutto quelli che hanno la violazione da poche da pochi euro, ecco da 56 €57 quanto sono, è chiaro che magari non ricorrono e preferiscono pagare perché dobbiamo vedere anche questo. La velocità oltre i 30-40 km/h in più non è poi così diffusa ed è quella che va punita, mentre quella che viene multata proprio abitualmente e quella dei 3-4 km in più, che a volte sono le mamme che stanno andando a portare i bambini a scuola in ritardo e non credo che una mamma che porta un bambino a scuola faccia delle infrazioni tali da da precludere la vita o delle persone o creare incidenti stradali”.
Claudio Scajola di fronte a sentenze pareri di giudici di pace eccetera non è che si lasci come dire intimidire, anzi spesso reagisce in modo deciso
Commenta Ivan Bracco: “Sì ho visto stamattina su testate nazionali delle dichiarazioni che ha reso a suoi colleghi inerenti il processo che lo vede interessato in questi giorni e penso che sia gravissima questo atteggiamento nei confronti della giustizia, perché con questo modo di ragionare si autorizza noi cittadini a non tenere più in considerazione la giustizia come un elemento democratico e importante per la nostra vita quotidiana.
Questo è un passaggio molto grave che ritengo che chi riveste una carica pubblica non dovrebbe neanche minimamente portare all’attenzione. Ritengo che ognuno di noi quando è sottoposto a un procedimento penale deve avere il rispetto massimo del processo, dei giudici, della difesa e quando il processo è terminato fare le valutazioni, sempre nell’ambito del Diritto, mai della questione personale, dell’offesa personale, come ho letto nei confronti del giudice, nei confronti del Procuratore della Repubblica.
Facendo questi passaggi rischiamo che le istituzioni, che sono il punto fondamentale per la vita civile del nostro Paese vengano minate e si autorizzi chiunque a potersi scagliare contro l’Autorità giudiziaria e questo può diventare un Far West e penso che nessuno di noi voglia questo”.