28 Marzo 2024 13:32

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28 Marzo 2024 13:32

IMPERIA. PORTO TURISTICO. ACQUAMARE, ATTACCO FRONTALE AL COMUNE:”SI È IMPOSSESSATO DEL NOSTRO PORTO” /LA LETTERA DI FUOCO

In breve: Contattato da ImperiaPost, il sindaco Carlo Capacc ha replicato stizzito: "Se non fosse stato per il Comune, il porto avrebbe chiuso il 18 luglio 2014"
CAPACCI PORTO
Imperia – Dopo mesi di silenzio, torna a farsi sentire l’Acquamare Srl, la società romana un tempo capitanata da Francesco Bellavista Caltagirone e oggi in liquidazione incaricata della realizzazione del porto turistico di Imperia. Il sodalizio capitolino, infatti, ha inviato al Comune di Imperia, in qualità di parte in causa, una lettera in risposta ad alcuni titolari di posti barca che avanzavano una richiesta di risarcimento danni per il blocco dei lavori e la conseguente decadenza della concessione.
Nella missiva, l’Acquamare scarica ogni responsabilità in merito al fallimento dell’operazione porto sul Comune di Imperia. Secondo la società romana, infatti, il Comune ha “evidenti responsabilità dirette, commissive ed omissive per il fallimento della società concessionaria (Porto di Imperia S.p.A, ndr) e gestisce il porto turistico tramite una società all’uopo costituita al di fuori di qualsiasi procedura disciplinata dalla legge”. “Il comune di Imperia – si legge ancora nella missiva – è il soggetto che senza alcun esborso finanziario o di altre risorse, si è impossessato dei lavori portuali eseguiti da Acquamare, del valore di alcune centinaio di milioni di euro, nonché di tutti i posti barca ed auto ancora invenduti ed anche sulle opere di futura realizzazione”.  
La lettera si conclude con un invito da parte dei legali di Acquamare a “rivolgere le legittime pretese direttamente alla volta del Comune di Imperia, in quanto la società Acquamare, priva di qualsivoglia responsabilità per l’interruzione dei lavori di realizzazione del porto turistico”. 
 
In merito alla lettera, ImperiaPost ha contattato il sindaco Carlo Capacci che ha dichiarato: Acquamare srl moderi il suo atteggiamento nei confronti del Comune di Imperia – tuona il primo cittadino imperiese – evitando in futuro di accusare il comune di essersi “impossessato” dei lavori portuali eseguiti da Acquamare del valore di alcuni centinaia di milioni di euro nonché di tutti i posti posti barca e auto ancora invenduti senza alcun esborso finanziario. Ricordo ad Acquamare che l’interesse dell’amministrazione comunale è sempre stato quello di mantenere aperto il bacino portuale che altrimenti sarebbe stato chiuso il 18 luglio del 2014 e che ha attraverso la società in house “Go Imperia” ha tutti i titoli giuridici (contratto di affitto d’azienda, concessione demaniale marittima attiva dall’ 1.1.2015) per la gestione del bacino portuale”. 

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