26 Aprile 2024 11:21

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26 Aprile 2024 11:21

IL DRAMMA DI ANDREA, PASTORE DELL’ENTROTERRA IMPERIESE. UN FULMINE HA UCCISO METÀ DEL SUO GREGGE DI CAPRE: “SIAMO DISPERATI, IL NOSTRO SOGNO…”/LA STORIA

In breve: È una storia davvero drammatica quella che ha visto protagonista una coppia di allevatori residente a Ponti di Nava

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È una storia davvero drammatica quella che ha visto protagonista una coppia di allevatori residente a Ponti di Nava. Nella giornata di ieri, purtroppo, un fulmine ha colpito il loro gregge di circa 40 capre, in località Rocca Ferraira, uccidendo quasi la metà del bestiame. Un vero e proprio dramma umano per la coppia di allevatori che circa 7 anni fa ha creato l’azienda agricola Andrea Trucco (produce formaggi), con il sogno nel cassetto di aprire un giorno un caseificio.

ImperiaPost ha intervistato i due allevatori, marito (Andrea Trucco, 43 anni) e moglie, a poche ore dal tragico incidente:“Per noi è davvero una brutta batosta, perchè 7 anni fa abbiamo creato quest’azienda agricola con il sogno di aprire un caseificio. Questo gregge per noi era tutto, anche perché si tratta di un’azienda di famiglia che un tempo aveva sia bovini che capre. Noi abbiamo puntato tutto sulle capre e questo incidente proprio non ci voleva.

Quando il fulmine ha colpito il gregge noi ci trovavamo ad Albenga per alcune questioni di lavoro. Una volta tornati a casa abbiamo visto che all’interno della stalla c’erano solo 5 capre. Poco dopo è arrivato il nostro cane completamente sporco e insanguinato.

Subito abbiamo pensato che si trattasse di un attacco da parte di un branco di lupi ma il giorno dopo, quando siamo saliti per verificare la situazione, abbiamo trovato quasi tutte le capre morte e abbiamo capito che era stato un fulmine a colpirle. Alcune capre sono morte sul colpo, altre invece sono cadute giù da un dirupo di circa 150 metri. 

E’ rimasto in vita più della metà del gregge, ma purtroppo si tratta delle capre più deboli e dunque rischiamo di essere costretti a chiudere la nostra azienda. Un vero disastro. Speriamo che qualcuno ci possa aiutare a ripartire”.

A cura di Alessandro Moschi

 

 

 

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