26 Aprile 2024 23:34

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26 Aprile 2024 23:34

IMPERIA. FALLIMENTO RIVIERACQUA. IL GRUPPO CONSILIARE ENERGIE PER L’ITALIA:”MANDARE VIA QUEST’AMMINISTRAZIONE SAREBBE UN INUTILE SUICIDIO POLITICO”/I DETTAGLI

In breve: Noi non abbiamo mai ritenuto che le vicende dell’acqua pubblica debbano essere strumentalizzate per una fine anticipata di questa Amministrazione che, invece, deve portare a termine importanti progetti...

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“La richiesta del fallimento di Rivieracqua certamente non può essere la soluzione al più complesso problema della gestione dell’acqua pubblica e al decollo della stessa Rivieracqua, che dovrebbe concretizzarsi con il subingresso alle varie aziende municipalizzate  – Così, in una nota stampa, il gruppo consiliare del Comune di Imperia, Energie per l’Italia.

“Il nostro gruppo consiliare ritiene che la decisione del cda di Amat sia stata guidata da ragioni aziendali che seppur ponderate e corrette hanno probabilmente sottovalutato le possibili ripercussioni negative sulla problematica nel suo complesso. E questo sia da un punto di vista pratico che politico, anche considerando il metodo caratterizzato da poca condivisione e scarsa sinergia tra i gruppi di maggioranza e l’amministrazione.

Del resto per quel che riguarda l’istanza di fallimento presentata da Amat nei confronti di Rivieracqua, pare chiaro che si sia valutato un problema di responsabilità per Amat. Il servizio di erogazione dell’acqua non può essere interrotto, ma al contempo è impossibile fornire un servizio senza che questo venga pagato.

Quanto all’iter, all’ impegno e alla tempistica che riteniamo si dovesse seguire,ricordiamo e confermiamo quanto già dichiarato dal nostro capogruppo Paolo Re che in una precedente intervista del 20 novembre dichiarava: “Questa situazione ha due responsabili. Da una parte il Sindaco Capacci, che ha ignorato una delibera di consiglio e che non ha cercato di proporre confronti, tavoli tecnici e politici. Dall’altra,ed è a nostro avviso la principale colpevole di questa situazione, la Provincia, totalmente assente. Non ha ottemperato al proprio ruolo di coordinatore. Se poi verrà confermata l ’esistenza delle mail inviate dal presidente di Amat Pirero alla Provincia, tutte senza risposta, le responsabilità dell’ente presieduto da Fabio Natta saranno ancora maggiori. “

Pensiamo che solo un tavolo tecnico-politico tra enti e responsabili tecnici delle aziende municipalizzate possa essere lo strumento corretto per risolvere problemi pratici ed economici ma anche reciproche incomprensioni e diffidenze forse anche di origine campanilistica. Contestualità dell’azione, buon senso e dialogo sono sicuramente la ricetta migliore.

Del resto, anche grazie alla nostra attività di mediazione, ci risulta che si stia procedendo in tal senso. Ne sono dimostrazione la presa in carico del depuratore da parte di Rivieracqua e la lettera con la quale il Sindaco chiede in sostanza la revoca del commissariamento dell’Ato provinciale. Ne prendiamo atto con grande soddisfazione.

Il nostro gruppo consiliare ha sempre sostenuto la necessità dell’acqua pubblica con l’obiettivo primo di tutelare gli utenti e armonizzare le spese provinciali per la manutenzione di un acquedotto colabrodo.

Rinnoviamo pertanto la richiesta di una attenta gestione dell’ accorpamento delle singole municipalizzate in Rivieracqua, senza concessioni campanilistiche, che mantengano carrozzoni e costi non necessari, a danno degli utenti.

Il mancato e tempestivo ingresso in Rivieracqua del Comune ha ritardato l’adeguamento delle tariffe e la cessione del depuratore; due fattori che hanno contribuito all’aggravarsi della situazione finanziaria di Amat con la conseguente lievitazione di debiti per il Comune stesso.

Tuttavia non possiamo dimenticarci che il non aver adeguato le tariffe dell’acqua nel passato, quando era ancora possibile, se da una parte è stata una decisione populistica dall’altro ha generato un problema finanziario per Amat che ancor oggi si ripercuote sulle Casse del Comune di Imperia.

Quanto agli aspetti politici:

Noi non abbiamo mai ritenuto che le vicende dell’acqua pubblica debbano essere strumentalizzate per una fine anticipata di questa Amministrazione che, invece, deve portare a termine importanti progetti.

A tal proposito siamo soddisfatti del fatto che grazie al nostro apporto determinante, nel mese di agosto, questa Amministrazione è sopravvissuta. Certamente un commissario non avrebbe portato a casa i 18 milioni di euro per la pista ciclabile e non si sarebbe liberato di un debito come il depuratore e non si avvierebbe a risolvere una problematica come quella di Riveracqua, dei rifiuti, e di una gestione del Porto condivisa con entrambe le associazioni titolari dei posti barca.

Con un po’ di presunzione crediamo di poter dire che con il nostro appoggio esterno ma anche con i nostri input critici, ma sempre propositivi ,abbiamo contribuito alla realizzazione di questi ed altri obiettivi.

Per concludere, alcune considerazioni:

1)Sul caso Rivieracqua è da maggio 2016 che chiediamo un tavolo tecnico provinciale che affronti in maniera condivisa le varie problematiche.
2)Ci domandiamo dove erano tutti quelli che oggi a vario titolo sbraitano, si indignano, sollecitano,protestano, e soprattutto “si mettono in mostra”, quando il 21 dicembre 2016 abbiamo chiesto l’ingresso immediato in Rivieracqua con una mozione presentata da Noi e da Imperia Bene Comune. Mozione votata solo e ribadisco solo da Noi ed a Imperia Bene Comune.
3) Siccome non abbiamo nulla da condividere con le vicende interne alla maggioranza e neppure vogliamo essere coinvolti nei giochi pre elettorali della opposizione abbiamo deciso di chiarire per l’ ennesima volta con questo comunicato la nostra posizione costante e coerente sull’acqua pubblica, lasciando ad altri i dibattiti – vetrina con fini elettorali.
4) Una cosa ci pare certa. Oggi mandare a casa questa Amministrazione, peraltro su un tema che pare finalmente si stia affrontando seriamente, sarebbe un inutile suicidio amministrativo con fini unicamente pretestuosi ed elettorali. Il tentativo di alcuni di voler salvare la faccia è tardivo e quindi ridicolo e imbarazzante. Il rischio è quello di bloccare la città e di “non veder tappate neanche le buche delle strade”, come si confà ad ogni Amministrazione a fine mandato”.

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