26 Aprile 2024 21:20

Cerca
Close this search box.

26 Aprile 2024 21:20

CRISI RIVIERACQUA, IL SINDACO GUASCO LANCIA L’ALLARME: “IL CONSORZIO IRRIGUO DI CIPRESSA E COSTARAINERA RISCHIA DI FALLIRE!”

In breve: "Ci siamo rivolti alle autorità competenti, ma si sono dimostrate assenti e nessuno ha preso a cuore il nostro problema"

Schermata 2018-09-17 alle 18.37.54

Ancora guasti alla rete idrica, ancora disagi per gli abitanti di Cipressa, una situazione che potrebbe in futuro soltanto peggiorare, come ammette il sindaco, Filippo Guasco: “Continuiamo a ricevere segnalazioni per perdite sia dell’acquedotto che della fognatura, ma la ditta incaricata, Rivieracqua, non interviene, se non quando emettiamo ordinanze. Non hanno abbastanza personale e quello che c’è in molti casi non è sufficientemente qualificato nella ricerca dei guasti o non ha la necessaria strumentazione”.

Guasco preoccupato per il futuro del Consorzio Irriguo di Cipressa e Costarainera

Guasco, che è anche presidente del Consorzio Irriguo di Cipressa e Costarainera, teme soprattutto per le sorti dell’ente che occupa tre persona e fornisce acqua a oltre 500 soci, molti coltivatori che lavorano nella zona di Cipressa, Costarainera e Lingueglietta. Se il debito di Rivieracqua nei confronti del Consorzio non sarà saldato, si rischia il fallimento oppure la chiusura e liquidazione dell’attività.

I soci, nell’ultima assemblea, hanno già detto chiaramente che se la situazione è questa, saremo costretti a chiudere i rubinetti e a non fornire più acqua a Rivieracqua. Ci siamo rivolti alle autorità competenti, ma si sono dimostrate assenti e nessuno ha preso a cuore il nostro problema. Il Consorzio serve i Comuni e il territorio, è un ente storico e molto importante, ma ora che vanta un credito di 270mila euro verso Rivieracqua rischia di restare paralizzato. Nell’anno in corso non abbiamo incamerato un euro dalla società pubblica, pur fornendo loro l’acqua e il vettoriamento verso le utenze di Cipressa e Costarainera. Soltanto i nostri soci pagano, ma non deve ricadere su di loro, quasi tutti coltivatori o imprenditori agricoli, il debito generato da Rivieracqua”.

Il rischio è che il Consorzio, pur fornendo la materia prima a Rivieracqua, non venga inserito neppure tra i creditori privilegiati nell’ambito del concordato preventivo che la società ha presentato. Ora sarà convocata una nuova assemblea dei soci del Consorzio per esaminare l’andamento economico, ma la situazione è destinata a peggiorare.
“Nell’ultima assemblea di Rivieracqua, il 22 agosto, era stato stabilito di creare un comitato tecnico formato da Amat, Amaie e Consorzio, per affrontare proprio questi tipi di problemi, ma non si è più mosso nulla. Spero davvero di non essere costretto a veder fallire un Ente storico e fondamentale per il nostro territorio o, peggio ancora, dover interrompere l’erogazione dell’acqua perché non riusciamo più a sostenere i costi di acquisto dell’energia elettrica e di pompaggio”.

Condividi questo articolo: