“La procedura di concessione demaniale proviene dal Comune di Imperia, il quale ne ha curato la scelta del contraente affidatario e la relativa vigilanza, essendo quindi responsabile di conseguenza”. .
Sono queste le motivazioni che hanno spinto la società Et Labora Srl, titolare di posto barca nel discusso mega approdo turistico imperiese, a chiedere i danni anche al Comune di Imperia, oltre che all’Acquamare Srl, società incaricata della realizzazione dei lavori, e alla Porto di Imperia Spa, società incaricata della gestione dello scalo.
Nella relativa delibera di Giunta, con la quale il Comune ha deciso di resistere in giudizio e di comparire all’udienza fissata dal Presidente del Tribunale di Imperia, si legge “La Ricorrente, richiamate le vicende amministrative e giudiziarie e le varie problematiche inerenti la costruzione del porto turistico di Imperia e ritenendo che vari elementi […] stiano ‘mettendo a repentaglio l’investimento effettuato ed abbattendo considerevolmente il valore attuale di mercato del diritto acquistato’ , ha adito il Tribunale di Imperia ai fini di sentir disporre accertamento tecnico preventivo […] e nominare un consulente tecnico d’ufficio esperto in materia cui affidare il predetto incarico su quesito inerente la stima del valore di mercato attuale e dei danni da mancato utilizzo in relazione al diritto di godimento fruizione di posto barca e parcheggio, nonché pertinenze funzionali nell’ambito dell’approdo per naviglio da diporto nel Comune di Imperia, denominato ‘Approdo Turistico di Imperia Porto Maurizio’ sull’immobile in atti identificato, nonché la stima dei danni subiti dalla Ricorrrente anche per mancato reddito”.
Per il Comune di Imperia si profila all’orizzonte una lunga battaglia legale con i proprietari dei posti barca, convinti delle responsabilità dell’ente comunale in quanto titolare della concessione demaniale. Una battaglia che, se persa, avrebbe ripercussioni devastanti sulle casse comunali.
Mattia Mangraviti