19 Aprile 2024 11:48

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19 Aprile 2024 11:48

OSPITÒ 10 MIGRANTI NELLA SUA SCUOLA DI DANZA, 48ENNE CONDANNATO A 5 ANNI DI CARCERE IN TRIBUNALE A IMPERIA/LA STORIA

In breve: Cinque anni di carcere e 150 mila euro di multa per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. E' questa la condanna inflitta questa mattina in Tribunale a Imperia a carico di...

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Cinque anni di carcere e 150 mila euro di multa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E’ questa la condanna inflitta questa mattina in Tribunale a Imperia a carico di Rodolphe Samuel Hell, 48 anni, dal collegio composto dai giudici Aschero, Ceccardi e Trevia.

Hell, maestro di danza, con due scuole, una in Francia, a Beausoleil, e una in Italia, a Ventimiglia, era stato arrestato nel 2014 per aver utilizzato la propria scuola di ballo di Ventimiglia per ospitare migranti. In particolare 10 i migranti, cinque dei quali minori, identificati dalla Polizia nel corso del blitz che portò all’arresto di Hell. 

Il Pm Antonella Politi aveva chiesto una condanna pari a 6 anni e 150 mila euro, mentre i legali di Hell, gli avvocati Chiara Di Leo e Silvia Malivindi, l’assoluzione.

Nel corso dell’udienza odierna, prima della discussione, sono stati ascoltati alcuni degli agenti di Polizia che avevano condotto il blitz che aveva portato all’arresto di Hell. Nel corso della deposizione hanno spiegato che nessuno dei migranti aveva accettato di essere fotosegnalato e che il loro intento era quello di raggiungere la vicina Francia. Nel corso delle verifiche gli agenti, inoltre, non avevano trovato denaro.

LA RICOSTRUZIONE DELLA POLIZIA

Dieci in tutto gli extracomunitari che erano ospiti di Hell. Cinque adulti, due dei quali già in auto, pronti per partire, al momento del blitz, e cinque minori, una dei quali una bimba di soli due mesi.

Arrivati sul posto, i poliziotti si erano occupati di rifocillare gli stranieri, tutti eritrei, stanchi per il viaggio e visibilmente spaventati, portando alla donna che si occupava della neonata pannolini, alimenti e altri prodotti per l’igiene personale, che alcuni agenti avevano a casa, per i propri figli.

I fatti si erano svolti in via Hanbury a Ventimiglia, a pochi passi dalla stazione ferroviaria.

I poliziotti impegnati in attività di prevenzione per il mercato cittadino, dopo aver notato un uomo, in un punto particolarmente isolato della strada, che faceva la spola tra un’auto e il portone di una palestra adibita anche a scuola di ballo, decisero di approfondire. Una volta avvicinato, l’uomo, identificato come un cittadino di nazionalità francese, reagì con particolare nervosismo, tanto che gli agenti decisero di entrare nella scuola di ballo per un controllo.

Uno dei poliziotti, illuminando con un torcia i vari angoli dell’ampio locale, tutto buio e chiuso da pesanti tendoni, scoprono quattro ragazzi e una bimba piccola, molto spaventati e tremanti.

All’esterno, invece, in auto altri cinque  adulti, sempre eritrei, come tutti i componenti del gruppo.

Si trattava di migranti, disperati, arrivati in Italia con i barconi della speranza, scampati al naufragio e approdati sulle coste della Sicilia. Avevano risalito la penisola con la speranza di andare nel Nord Europa, come tutti i migranti di questo flusso inesauribile di disperati.

Il passeur venne identificato e denunciato, sequestrati la palestra, l’autovettura con targa francese e quattro telefonini cellulari. 

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