27 Aprile 2024 02:29

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27 Aprile 2024 02:29

IMPERIA. IL RITORNO DI CLAUDIO SCAJOLA, UN’AUTOCANDIDATURA PER SALVARE LA VECCHIA POLITICA:”VI DIFENDERÒ”/ L’EDITORIALE

In breve: "Scajola è tornato", sembra il titolo del più classico dei "sequel" dal sapore nostalgico. Gli attori, piuttosto invecchiati rispetto ai fasti di un tempo, sono i "rottamati" della politica, ai margini dell'attuale società dirigente, ma desiderosi di tornare a essere protagonisti.

scajola pranzo

Claudio Scajola scende nuovamente in campo ripartendo dalle origini, dal comune di Imperia. Un ritorno meditato, richiesto da molti, come l’ex Ministro ripete a oltranza da oltre un anno. Cento i cosiddetti “fedelissimi” che hanno partecipato al pranzo offerto dal patron del “Cascin” Gianni Massa, promotore, già in passato, presso la sua azienda agricola, di incontri con l’ex presidente Claudio Burlando e con il socialista sindaco di Cesio (presidente della Provincia di Imperia) Fabio Natta.

Tra i tavoli, seduti a degustare il minestrone ligure condito con un po’ di olio extravergine di oliva taggiasca, anche alcuni giornalisti, elemento quest’ultimo sul quale ci sarebbe da discutere per lo meno sotto il profilo dell’opportunità professionale.

“Scajola è tornato”, sembra il titolo del più classico dei “sequel” dal sapore nostalgico. Gli attori, piuttosto invecchiati rispetto ai fasti di un tempo, sono i “rottamati” della politica, ai margini dell’attuale società dirigente, ma desiderosi di tornare a essere protagonisti grazie a colui, Claudio Scajola, che già in passato li aveva resi affermati e prestigiosi amministratori con incarichi, nomine politiche e candidature eccellenti.

“…la mia comunità – ha detto Scajola nel suo discorso a tavola imbandita – è quella che incontro per la strada che oggi trovo in questo pranzo. Ma allora mi sono detto come: “li faccio esporre e poi gli dico di no? no, vi faccio esporre, vi siete esposti, vi esporrete ancora ne sono certo, ma io vi difenderò, perché io andrò a fare il sindaco della mia città con il vostro aiuto e con il vostro impegno”.

Scajola incarna la figura dell’antirottamatore dando ancora speranza a coloro che nel corso degli ultimi anni sono stati sostituiti dalla nuova classe politica del centrodestra. Ma chi sono dunque gli invitati al pranzo che, nell’immaginario comune, potrebbe portare Claudio Scajola a sedere nuovamente sulla poltrona di Sindaco?

Alla destra dell’ex Ministro c’era Luigi (Ginetto) Sappa, 69 anni, Sindaco di Imperia dal 1999 al 2009, dal 2010 al 2015 è stato Presidente della Provincia di Imperia sempre nelle fila di centrodestra. Nel corso della sua carriera ha ricoperto anche la carica di membro del cda ex Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni).

Alla sinistra Vittorio Adolfo, 72 anni, ex consigliere regionale ed ex Parlamentare dell’Udc dal 2006 al 2008. In passato ha ricoperto anche la carica di assessore comunale e provinciale. Fu anche consigliere di amministrazione di Elsag Datamat, azienda controllata da Finmeccanica. 

C’era anche l’ex presidente della Provincia di Imperia Gianni Giuliano, 68 anni, dal 2001 al 2010 tra le fila di Forza Italia. Nel 2011 viene nominato dai soci e amministratori locali, presidente della società “Autostrada dei Fiori”. Nel dicembre del 2013 viene nominato membro del consiglio di amministrazione della “Fondazione Carige”.

Di fronte a Scajola c’era Giacomo Raineri,71 anni, con un passato alla Coldiretti, all’usl (oggi Asl1 imperiese), per poi approdare in comune a Imperia negli anni ’80 come assessore allo sport e ai lavori pubblici. Consigliere di amministrazione dell’autostrada dei fiori, ex presidente di Imperia Mare S.p.A., ex assessore in provinciale, presidente del Circolo Parasio, fresco di dimissioni dal consiglio comunale di Dolcedo dove si era candidato alla carica di Sindaco.

Non potevano mancare l’ex presidente di Amat Sergio De Nicola, l’ex consigliere comunale ed ex presidente della società “Alpi Liguri”, di Forza Italia Marino Arimondi. Presenti anche gli esponenti della famiglia di assicuratori Amoretti, Franco e Giovanni. Il primo fu assessore regionale all’agricoltura, il secondo assessore comunale all’ambiente. C’erano anche gli ex assessori Sergio Lanteri (Sappa 1) e gli ex consiglieri comunali Alberto Alonzo, Paolo Petrucci, Pino Camiolo, Alessandro Gazzano, Gian Luca Lanteri, Luciangela Aimo, Luca Volpe e Fabrizio Gramondo. Immancabili i sindaci dell’entroterra Alessandro Alessandri (Pieve di Teco – parente dell’ex Ministro) e Luigino Dellerba (Aurigo- ex consigliere provinciale).

Le new entry sono l’assessore dimissionario della giunta Capacci, Simone Vassallo, il presidente del consiglio comunale Diego Parodi (oggi “Gruppo Misto” ma con un passato nelle varie liste di centrodestra) e Giovanni Lazzarini (Azione Civica).

Ovviamente il consigliere comunale Giuseppe Fossati (Imperia Riparte) genero di Vittorio Adolfo, ex alleanza nazionale, ex Futuro e Libertà, ex officina città, oggi di “Area Aperta”, della serie va bene tutto, probabilmente alla ricerca di un posto in giunta e chissà magari anche la carica di vice sindaco. Fossati, però, dovrà fare i conti con il consigliere politico e barista di fiducia di Scajola, il leghista Antonio Gagliano, ex assessore alla viabilità e grande sponsor della ricandidatura dell’ex ministro a Sindaco.

Poi abbiamo il duo sportivo: Daniele Ciccione (dirigente dell’Imperia Calcio) e Antonello Motosso (arbitro). Del gruppo consiliare era presente soltanto l’ex candidato sindaco Erminio Annoni che da tempo medita le dimissioni dalla carica.

E veniamo ai grandi assenti. Scajola ha dichiarato pubblicamente che Forza Italia è con lui, eppure sono proprio tutti i rappresentanti locali del partito ad aver disertato il pranzo. I consiglieri comunalei Piera Poillucci, Gianfranco Gaggero, Antonello Ranise, Ida Acquarone e Luca Falciola (per motivi di lavoro direbbe il presidente Diego Parodi), ma soprattutto il fedelissimo Angelo Francesco Dulbecco, coordinatore regionale dei giovani di Forza Italia. Assente anche il nipote Marco, assessore regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia e il candidato alla Camera nel collegio imperiese Giorgio Mulè, in mattinata presenti al banchetto elettorale in via San Giovanni a Oneglia. Assente anche Ivo De Michelis, ex direttore dell’asl e grande elettore del centrodestra imperiese.

Grazie alla presenza dei figli di Scajola, Pier Carlo e Lucia e dei loro amici l’eta media del pranzo si è abbassata di qualche anno, ma probabilmente non abbastanza per raggiungere l’età lavorativa. Per la cronaca erano presenti anche Diego Cassini (assicuratore), Vincenzo Garibbo (membro cda Isah), Lucia Barbera (Architetto) Piero Di Meo (pensionato), Riccardo Guatelli (imprenditore), Francesco Zunino (editore), Marco Savini (Ingegnere) e Pietro Tommaso Chersola (Circolo Parasio).

Ora si attendono le reazioni del partito all’annuncio di Scajola, quelle del presidente della Regione Giovanni Toti non si sono fatte attendere:”Francamente credo che Claudio Scajola non sia il futuro”. Sul presunto appoggio dei vertici nazionali Toti ha commentato “…è andato avanti nonostante anche i vertici nazionali di Forza Italia lo abbiano sconsigliato”.

L’impressione è che Claudio Scajola sia troppo scaltro per non sapere che il centrodestra non ha alcuna intenzione di appoggiarlo e che, al contempo, vincere da solo è pressoché impossibile. I segnali sono piuttosto chiari. Tutti coloro che avrebbero potuto in qualche modo testimoniare un qualsivoglia sostegno del centrodestra all’ex Ministro erano assenti ad Arzeno d’Oneglia.

E allora perché Scajola ha annunciato la sua candidatura? Perché è l’unica strada per non essere politicamente rottamato. Un’ipotetica discesa in campo di Scajola spaccherebbe il centrodestra e esporrebbe Forza Italia al rischio concreto di veder sfumare l’obiettivo di vincere le elezioni comunali a Imperia, mettendo un freno al “Modello Toti”. Una carta per l’ex Ministro, l’ultima, per rimanere ancorato, insieme ai suoi “fedelissimi” alla politica che conta. Una carta per conquistare un posto in prima fila alle prossime elezioni Europee e tornare ad essere, sulla bocca di tutti, “U Ministru”.

Gabriele Piccardo e Mattia Mangraviti

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