25 Aprile 2024 19:43

Cerca
Close this search box.

25 Aprile 2024 19:43

Allontanati dall’allenamento, linea dura dell’Imperia Calcio contro i giovani calciatori “morosi”/Il caso

In breve: L'episodio non ha lasciato indifferenti i ragazzi e le loro famiglie che si sono detti pronti a non giocare più con i colori della società.

Allontanati dal campo di gioco “Salvo” di Piani nel bel mezzo di un allenamento. È questo il provvedimento adottato dalla società “Asd Imperia Calcio” nei confronti di una decina di calciatori della categoria “Juniores“, che disputano il campionato regionale di “Eccellenza“, ritenuti morosi relativamente alla quota di iscrizione alla società.

L’Imperia calcio allontana i calciatori non in regola con il pagamento dell’iscrizione

Lunedì scorso, infatti, un dirigente dei neroazzurri ha informato i giovani calciatori, invitandoli ad abbandonare il campo da gioco, che non avrebbero più potuto mettere piede al campo “Salvo” di Piani se non avessero prima saldato il debito con la società, circa 130 euro a testa. La quota di iscrizione fissata dalla società è di 230 euro, ma praticamente la totalità dei ragazzi, ormai tutti prossimi alla maggiore età, ha già pagato nel mese di settembre l’acconto di 100 euro. 

Una situazione economica, quella dell’Imperia, che non è di certo delle più rosee e che appunto, al contrario di quasi tutte le altre società blasonate in provincia, chiede ai giovani calciatori e alle loro famiglie un contributo per coprire le spese vive: l’iscrizione al campionato, il pagamento delle utenze della struttura dove si allenano e il rimborso spese per l’allenatore. Nella vicina Dianese&Golfo, per esempio, la società fornisce il kit gratuitamente e si accolla le spese di iscrizione e di visite mediche.

L’episodio non ha lasciato indifferenti i ragazzi e le loro famiglie che si sono detti pronti a non giocare più con i colori della società. Altro motivo del contendere, il “kit” da allenamento: borsa, maglietta, pantaloncini, calzettoni che all’Imperia Calcio ha un costo di 170 euro. Molti dei calciatori hanno deciso di non acquistare il kit proprio per il costo complessivo al quale, per i maggiorenni, va ad aggiungersi il costo per la visita medica (56 euro), anche questa a carico delle giovani promesse del pallone imperiese, tra le quali anche alcuni che hanno esordito in prima squadra.

Una decisione drastica quella del presidente Fabrizio Gramondo che contattato da ImperiaPost ha così spiegato:Il problema è che non abbiamo un campo comunale dove far allenare i ragazzi. Il campo ‘Salvo’ è privato e per l’utilizzo la società sborsa una cospicua quota ogni anno. La società si sente presa in giro da alcuni giocatori che non hanno rispettato gli accordi presi mesi fa. Avevo parlato chiaro ai ragazzi e alle famiglie, impegnandomi quest’anno a pagare gli autobus per le trasferte. ma molti di loro non hanno ancora pagato la seconda tranche dell’iscrizione che scadeva a fine novembre. Nel mese di settembre ho avuto una riunione con la squadra e l’ho messa al corrente della situazione della società e dell’impegno economico che avremmo dovuto sostenere per disputare il campionato regionale di “Eccellenza”, torneo che richieste un dispendio di energie economiche non indifferente. All’epoca mi sembrava ci fosse un accordo che io ho mantenuto ma che alcuni di loro no.

Come società siamo sempre andati incontro ai ragazzi e alle famiglie che non potevano pagare l’iscrizione, ma non è questo è il caso. Che succederà adesso? Spero che ci sia un segnale di buona volontà da parte dei ragazzi e delle famiglie, noi restiamo della nostra idea. Abbiamo delle spese per disputare questo campionato, abbiamo chiesto un contributo alle famiglie che non ne copre neanche la metà. Se non si metteranno in regola con il pagamento faremo giocare i ragazzi più giovani”.

Non è dato sapere come finirà. Probabilmente la ragione sta nel mezzo: da una parte i giocatori che ad un passo dalla prima squadra devono ancora pagare per giocare e che comunque sono di “proprietà” (il cartellino) dell’Imperia Calcio che può venderli o darli in prestito, e dall’altra la società, in difficoltà economiche, che avrebbe parlato chiaro fin dall’inizio del campionato e che ora deve far fronte alle spese vive di un campionato impegnativo e dispendioso.

 

 

 

Condividi questo articolo: