28 Marzo 2024 14:22

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28 Marzo 2024 14:22

Imperia: lettera aperta al Sindaco Claudio Scajola. “Sanremo è un altro mondo rispetto alla nostra città, perché?”

In breve: Una cittadina imperiese, Simona Martini, ha inviato alla nostra redazione una lettera aperta al Sindaco Claudio Scajola.

Una cittadina imperiese, Simona Martini, ha inviato alla nostra redazione una lettera aperta al Sindaco Claudio Scajola. Nella missiva vengono affrontate alcune delle tematiche più discusse delle ultime settimane, dai parcheggi a pagamento alla raccolta rifiuti porta a porta sino all’acquedotto colabrodo.

Imperia: lettera aperta al Sindaco Scajola

Egregio sig. Sindaco,
sono una persona residente ad Imperia, che desidera esporle qualche lamentela, con lo scopo di migliorare la situazione della città. È da diverso tempo che sento l’esigenza di scriverle, ma solo ora mi sono decisa, a causa dell’ultima sua disposizione, che non incontra il mio favore (come neanche quello degli altri imperiesi). Per essere il più sintetica possibile, affronterò gli argomenti per punti, magari iniziando proprio da quest’ultimo.

  • Immane estensione delle zone di parcheggio a pagamento, soprattutto nel periodo estivo. Lei sostiene di voler favorire il turismo, ma in questo modo invoglia i pochi turisti che ormai si recano nella nostra città ad andare da altre parti. Già le spiagge libere sono per la maggior parte senza sabbia, le poche spiagge libere sabbiose sono state ridotte, nel tempo, a spazi piccoli quanto fazzoletti, almeno quelle più popolose.
    Le spiagge private sono molto costose, rispetto a ciò che possono offrire, e l’acqua è spesso sporca. Io sono nata a Sanremo e lì sono vissuta per quasi quarant’anni. Ancora oggi i miei familiari risiedono in tale città. Non stiamo parlando del paradiso terrestre, ma quanto a spiagge (a ampiezza del mercato, a possibilità di shopping, a qualità dell’acqua che esce dai rubinetti, come le spiegherò in un prossimo punto….) è un altro mondo rispetto a Imperia. E non è così lontana, come lontane non sono né Diano Marina,San Bartolomeo,San Lorenzo al Mare: tutte mete che potrebbero più facilmente essere scelte dai turisti, evidentemente.
    Lei sostiene che la colpa delle nuove strisce blu che presto saranno attive è della Regione e dello Stato: ha il sapore di uno scarica-barile vecchio quanto Adamo ed Eva. Le altre località della Liguria, infatti, non hanno usato gli stessi provvedimenti: per favore, non ci prenda in giro!
    A proposito di Adamo ed Eva, in campagna elettorale lei si è definito cristiano, so che frequenta la messa domenicale. Non è sufficiente questo per definirsi cristiano: ci si definisce, oltre che con i precetti, che non devono essere vuoti formalismi, con le opere.
    Difendere i finanziamenti pubblici a Radio Radicale non è propriamente da cristiano, in quanto quell’emittente radiofonica si è battuta più di tutte contro la vita e contro la famiglia, tutti valori cristiani, come ben dovrebbe sapere.
    Un’ultima cosa in merito ai parcheggi a pagamento. Lei ha deciso di aumentare le tariffe anche in piazza Duomo: la maggior parte delle persone che posteggiano in quel luogo sono coloro che si recano lì al lavoro, dal momento che c’è solo la Basilica e la Questura. Tali persone, con il proprio operato, svolgono un servizio alla città: non mi sembra bello toglier loro parte dello stipendio mentre svolgono un servizio anche per lei. Mi potrà obiettare che sono stati dati alcuni tagliandi per il posteggio gratuito: nell’ufficio di mio marito c’è un tagliando e 5 dipendenti che se lo passano a rotazione. Direi che tali tagliandi dovrebbero essere notevolmente incrementati di numero, anche considerando che godono di parcheggio gratuito: la Guardia di Finanza, i Carabinieri, la Polizia Penitenziaria (anche se i loro posteggi sono davvero pochi), mentre per Prefettura, Comune, e Provincia ci sono parcheggi di per sé già gratuiti. Tra l’altro, se qualcuno volesse recarsi al lavoro in pullman, riducendo così anche l’inquinamento, si trova in seria difficoltà, visto l’assenza di tali mezzi la mattina in orario precedente all’apertura delle scuole, nel caso non si abitasse in prossimità dell’Aurelia.
  • Raccolta della spazzatura “porta a porta”. Prima di iniziare questo progetto, lei aveva la possibilità di vedere quanto accaduto a Sanremo gli scorsi anni, in cui tutte le persone (turisti e non) si lamentavano per la sporcizia. Cosa è successo? È successo che, facendo un rapido calcolo, quando si vuole iniziare un’impresa come questa è necessario mettere in conto un grande investimento economico sia in termini di mezzi, sia in termini di personale, che non sembra esserci stato, così, per non citare che l’ultimo caso, la plastica messa fuori dalle porte il 19 aprile non è stata raccolta che il 22 aprile.
    Non sembra un esempio di buon funzionamento del sistema, come dimostrano le numerose lamentele che quotidianamente si sollevano dalla cittadinanza. Ho letto, qualche giorno fa, le giustificazioni addotte da un impiegato della Tecknoservice ed ho appreso che tali persone devono fare spesso anche 70 ore la settimana: le ricordo che dai tempi di Mussolini l’orario massimo settimanale è stato stabilito a 40 ore. È evidente che qualcosa non va! Un’ultima cosa, in merito a questo argomento: come da subito ho immaginato, la raccolta della plastica una volta a settimana è troppo poco, visto che viviamo in un mondo in cui tutto è confezionato in tale materiale.
  • Acquedotto. Non molto tempo fa, per l’ennesima volta, è scoppiato un tubo nella tratta Borgo Peri-Incompiuta. Lei ha sostenuto che bisogna sistemare il problema, e fin qui sono d’accordo, ma dice che bisogna farlo per favorire il turismo (che poi fa scappare con i posteggi a pagamento). Non pensa che coloro che abitano in quelle zone tutto l’anno e che le pagano le tasse possano essersi sentiti un po’ dimenticati?
    Altro problema, sempre relativo all’acquedotto. Qualche anno fa, mi sono recata presso le sedi dell’AMAT per capire come mai abbastanza spesso (anche in assenza di lavori) esca l’acqua marrone dai tubi. In altre zone di Imperia sento che le persone lamentano lo stesso problema. Dal ‘gentile’ impiegato mi sono sentita rispondere che l’acqua è potabile (gliela farei bere!) e che non possono fare intorno a casa mia un Km2 di tubi nuovi, come a Livigno. Maleducazione dell’impiegato a parte, come ho detto io vengo da Sanremo e lì ho tutti i miei parenti più stretti, in diverse zone della città. Ora, come ben lei sa, Sanremo non è di certo Livigno e non ho memoria che mai siano state rifatte tubature nuove. Eppure, dagli anni ʼ70, in cui sono nata, non ho mai visto una cosa simile. Certo, se ci sono lavori sull’impianto può arrivare l’acqua scura, ma solo in quel caso, che tra l’altro, non è molto frequente. Come risolvere questo problema, non lo so, considerando i conti in rosso del Comune, ma forse si tratta di un problema più urgente di quello della raccolta della spazzatura “porta a porta”, che, alla fine, ha creato più disguidi di quelli che ha risolto.
  • Asfalto. Ormai da tempo nessuna città rinnova più l’asfalto delle strade, che, oltre alla normale usura, viene puntualmente rovinato dai numerosi lavori. Perché, quando un’azienda deve fare un lavoro rompendo il manto stradale (a volte nuovo, come è successo sull’argine sotto il ponte della ferrovia) non la si obbliga a fare tutto il manto, non solo il piccolo pezzo che ha rotto, dal momento che tale modus operandi rovina notevolmente la strada, non solo nell’immediato, ma anche a lungo termine, quando la pioggia fa saltare i pezzi di asfalto nuovo nei punti in cui si congiungono al vecchio?
  • Turismo. Oltre ai già citati problemi, si nota in città un’assenza di iniziative per attirare giovani, famiglie o anziani, salvo alcuni rari eventi sparsi durante l’anno. Considerando tale carenza, lo spazio per attività che incrementino l’esiguo numero di turisti è ampio. Se guardiamo Diano Marina, che non è certo Holliwood, ci si può facilmente accorgere che qualcosa in più si faccia, tant’è che il giorno di Pasqua, mentre Imperia era desolantemente vuota, la vicina cittadina era colma di turisti. A volte prendere ‘spunto’ da ciò che fanno i vicini può essere utile.
  • Cani. Desidero precisare, innanzitutto, che mi piacciono gli animali. Tuttavia posso notare, passeggiando per la città o facendo sport, due grossi problemi che causano i possessori di cani: spesso le strade vengono sporcate dagli escrementi dei loro animali e tali escrementi vengono lasciati lì dove i cani li hanno posti (anche questo non è un bel vedere per il turista!), e questo in diverse parti della città (argini del fiume, zone verdi, centro città…). Non solo, mi capita anche di vedere che tali animali vengano lasciati a bivaccare in aiuole in cui vige chiaramente il divieto. Ciò che è peggio, in quanto pericoloso, è che molte persone camminano con il cane senza guinzaglio, cane che, spesso insegue coloro che corrono o vanno in bicicletta.


Egregio sig. Sindaco, so che le ho messo davanti diversi problemi, ma questi sono i problemi che devono affrontare i suoi cittadini, anche quelli che l’hanno votata e che tra qualche anno torneranno alle urne. Metter in funzione l’acqua nella fontana di piazza Dante può essere carino, ma non migliora la qualità della vita degli imperiesi.

Nella speranza che questa lettera possa esserle di stimolo per aiutare i miei concittadini, la saluto cordialmente.

 

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