27 Aprile 2024 04:26

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27 Aprile 2024 04:26

“Sardine Ponentine”: l’endorsement di Gabrielli (Rifondazione Comunista) al movimento anti-Salvini. “Serve un progetto che richiede coraggio e organizzazione”

In breve: Alberto Gabrielli interviene, con una nota stampa, per replicare e sostenere il movimento delle “Sardine”, nato a Bologna per contrastare la politica del leader della Lega Matteo Salvini

Alberto Gabrielli, Responsabile ambiente della Segreteria Provinciale di Imperia del Partito della Rifondazione Comunista, interviene, con una nota stampa, per replicare e sostenere il movimento delle “Sardine”, nato a Bologna per contrastare la politica del leader della Lega Matteo Salvini.

L’endorsement di Rifondazione Comunista al movimento delle “Sardine”

“Care Sardine, negli anni ’60, quando io avevo l’ età di voi sardine, chiunque avesse più di trent’ anni era – si diceva allora – un “matusa”. Me ne assumo la responsabilità e rivendico il mio diritto di allora – ed il vostro di oggi – di essere incazzato con quelli più vecchi di me.

Detto questo, visto che, (fatte salve le differenze di strumenti a disposizione – WhatsApp al posto del ciclostile -) praticamente tutte le vostre istanze sono le mie, mi permetto di suggerirvi di non farvi ingannare da quest’ ultimo trentennio di ferocia anticomunista e di non subire come un insulto questo appellativo che qualcuno con ignoranza – appunto – feroce, vorrebbe sbattervi addosso come una colpa primigenia.

Perché, anche se voi non avete vissuto la storia del secondo novecento se non per sentito dire, dovete sapere e capire che i sistemi che in modo via via più rabberciato avevano tentato di realizzare un progetto Comunista, sono crollati sotto la loro incapacità di rinnovarsi e la loro burocrazia centralizzata, ma, soprattutto, sotto i colpi del Capitalismo Occidentale che non poteva tollerarli e che li ha condotti a svenare le loro risorse nella corsa agli armamenti, accerchiandoli economicamente, politicamente e militarmente.

Sicuramente quei sistemi potevano sfuggire a quell’ accerchiamento evitando di arroccarsi su una compressione delle libertà individuali e su una logica di produzione e di impatto sul territorio meno devastante soprattutto ecologicamente (gas serra, nucleare, desertificazione, …) …. …. ma può anche darsi che così facendo sarebbero stati eliminati ancora prima manu militari . Ma almeno sarebbero stati annientati con onore. Così non è stato.

Tuttavia non è lecito dimenticare che la Rivoluzione d’ ottobre, oltre ad avere fermato Hitler a Stalingrado, ha portato in pochissimi decenni quei popoli dal Medio Evo alla Modernità, dalla servitù della Gleba ai diritti universali. Se dopo Lenin in URSS ci fossero state milioni di sardine consapevoli, forse certi pesanti errori successivi quei sistemi avrebbero potuto evitarli. Chissà.

Ma, sempre a proposito di fake news, non fatevi fregare da quell’ equidistanza un po’ altezzosa fra destra e sinistra né fatevi fregare dall’ ignorante equiparazione fra Comunisti e Fascisti:

  • i primi hanno fatto errori e compiuto gravissimi misfatti, ma avevano ed hanno ragione;
  • i secondi hanno compiuto gravissimi misfatti, ma non come errori bensì in consonanza con le loro idee di diseguaglianza, di privilegi di classe, di totale dedizione alle leggi del denaro, in barba ai diritti del pianeta e dei suoi inquilini; ed avevano, ed hanno, torto.

Il Comunismo è un progetto: non una realtà. E i progetti sono work in progress, non forme statiche e stantie. Un progetto di indipendenza dalle “leggi” del mercato: quelle “leggi” che salvano con i soldi di tutti i diritti di pochi, quelle leggi che non consentono di restaurare una Cappella antica dei nostri paesi, se non se ne ricavano dei soldi; quelle leggi che impongono grandi opere di dubbia utilità e se ne fregano dei trasporti per gli studenti; quelle leggi che promuovono la speculazione edilizia e non consentono di investire quattro soldi per una sala prova per giovani gruppi musicali, quelle leggi che impongono la salute a pagamento e salvano le banche, quelle leggi che fanno della produzione e del PIL il solo ed unico dio, quelle leggi che rendono conveniente abbattere alberi e fare inceneritori; quelle leggi che rendono conveniente riempire di plastica il mondo.

Quelle leggi che noi e voi vogliamo cambiare, con un progetto che richiede tempo, coraggio, accortezza, costanza, organizzazione: abbiàtene sempre più”.

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