28 Marzo 2024 13:32

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28 Marzo 2024 13:32

Processo morte Martina Rossi: colpo di scena in appello, assolti i due giovani imputati. “Il fatto non sussiste”/La sentenza

In breve: Assolti perché il fatto non sussiste. Questo il clamoroso epilogo del processo per la morte della 20enne imperiese Martina Rossi.

Assolti perché il fatto non sussiste. Questo il clamoroso epilogo, in Appello (a Firenze) del processo per la morte della 20enne imperiese Martina Rossi. I due imputati, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni (27enni di Castiglion Fibocchi, Arezzo) in primo grado erano stati condannati a sei anni di carcere per tentata violenza sessuale (3 anni) e morte come conseguenza di altro reato (3 anni).

La ragazza perse la vita cadendo dal balcone del 6° piano dell’hotel Sant’Ana a Palma di Maiorca nel 2011. Secondo l’accusa, Martina sarebbe caduta per fuggire ad un tentativo di violenza sessuale da parte dei due imputati.

Nel dettaglio, Vanneschi e Albertoni, sono stati assolti dall’accusa di tentata violenza sessuale. Il secondo reato contestato, morte come conseguenza di altro reato, era prescritto dallo scorso novembre.

La pg, Luciana Singlitico aveva chiesto una pena a 3 anni di reclusione per tentata violenza sessuale, proponendo di confermare la sentenza pronunciata dal Tribunale di Arezzo il 14 dicembre 2018.

“Hanno infangato l’onore di mia figlia – ha dichiarato dopo la pronuncia della sentenza il padre, Bruno RossiMartina non c’è più e non c’è più neanche la giustizia“.

La ricostruzione della vicenda

Martina Rossi muore nell’agosto del 2011 cadendo dal balcone di un hotel a Palma de Maiorca, dove era in vacanza con alcune amiche.

Secondo una prima ricostruzione, la notte della sua morte Martina torna in hotel dopo una serata in discoteca, ma invece di rientrare nella propria stanza, raggiunge alcuni ragazzi di Arezzo, conosciuti in vacanza, nella loro camera. Da quel momento si apre il giallo sulla morte di Martina.

Secondo il racconto dei giovani la 20enne di Imperia (a Genova in quegli anni per studio) si sarebbe buttata dal balcone volontariamente dopo aver fumato uno spinello. Una versione ritenuta credibile dalla giustizia spagnola, che archivia il caso come suicidio. I genitori di Martina, però, non si arrendono. Non si danno pace, non credono all’ipotesi del suicidio.

La procura della Repubblica di Genova riapre il caso con un’ipotesi di reato drammatica. Martina sarebbe volata giù dal balcone nel disperato tentativo di fuggire a una violenza sessuale. Il fascicolo passa alla Procura di Arezzo per competenza territoriale, in quanto nel registro degli indagati vengono iscritti due ventenni aretini, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi.

Nel corso delle udienze preliminari sono state depositate nuove prove, dalla testimonianza del portiere dell’albergo dove ha trovato la morte Martina, che raccontò di aver visto la 20enne imperiese ancora in vita, agonizzante, dopo la caduta dal balcone e la cui versione smentirebbe quella dei due giovani indagati, sino alle intercettazioni telefoniche e ambientali.

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