29 Marzo 2024 10:25

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29 Marzo 2024 10:25

Santo Stefano: presentato il progetto “Sea-ty”, per la tutela dell’ambiente marino. “Conoscenza, sensibilizzazione e valorizzazione di un’area marina di pregio”/Le immagini

In breve: Non solo un gioco di parole, come suggerisce il nome, ma un percorso di conoscenza, sensibilizzazione e valorizzazione di un’area marina speciale e unica completamente sommersa, la cui presenza è centrale per l’attività e il benessere umano.

L’area marina delle Secche di Santo Stefano al Mare e la sua densa prateria di Posidonia oceanica diventano protagoniste grazie al progetto Sea-ty per la valorizzazione e la diffusione della conoscenza di un’area di estremo pregio naturalistico del Ponente ligure.

Inaugurato con il supporto alla pulizia delle spiagge libere di Santo Stefano al Mare, che si svolgerà venerdì 23 aprile 2021 dalle 9,30 alle 16 in collaborazione con il Comune di Santo Stefano al Mare, Sea-ty è un progetto di European Research Institute realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito della Missione Proteggere l’ambiente dell’Obiettivo Pianeta, in collaborazione con il Comune di Santo Stefano al Mare, l’associazione Reef Check Italia e l’associazione Informare, con l’obiettivo di rileggere il legame tra il mare e la città.

Non solo un gioco di parole, come suggerisce il nome, ma un percorso di conoscenza, sensibilizzazione e valorizzazione di un’area marina speciale e unica completamente sommersa, la cui presenza è centrale per l’attività e il benessere umano.

Nonostante il riconosciuto ruolo ecologico delle Secche di Santo Stefano e delle praterie di posidonia e la loro presenza all’interno del Santuario Pelagos, una delle aree marine più importanti al mondo per la presenza di cetacei, l’area è ancora poco conosciuta non solo dai cittadini e dai turisti ma anche dagli stessi abitanti e amministratori. Per questo motivo è poco tutelata e spesso è soggetta a forti pressioni dovute ad attività antropiche come la pesca e l’ancoraggio.

Sea-ty nasce con il coraggioso scopo di avvicinare i fruitori diretti e indiretti all’area marina delle Secche di Santo Stefano al Mare e di approfondire il ruolo determinante delle praterie di posidonia. Attraverso attività di comunicazione del territorio e dei suoi tesori e di avvicinamento diretto all’area marina, con azioni di coinvolgimento e di citizen science, il progetto si propone di sviluppare maggiore conoscenza sulla funzione e l’interazione che il mare ha con la città, con la vita umana e con l’equilibrio dell’intero pianeta.

Tre i settori di intervento del progetto:

  • la conoscenza, innanzitutto, con la raccolta di dati scientifici su specie chiave, specie protette e di estremo valore naturalistico utili allo studio dell’area di mare interessata e alla mappatura, sulla base del protocollo di monitoraggio di Reef Check;
  • la sensibilizzazione, con attività di comunicazione e divulgazione che coinvolgeranno cittadini, turisti e scuole in presenza e online e che partirà proprio con una giornata di pulizia delle spiagge libere, venerdì 23 aprile in collaborazione con il Comune di Santo Stefano al Mare;
  • il recupero delle reti perse o abbandonate presenti sui fondali delle secche, in adesione al programma di monitoraggio “Reti nella rete” sarà infine la terza linea di azione del progetto Sea-ty, realizzata insieme a diversi attori locali, come ad esempio il diving Nautilus e l’associazione di divulgazione scientifica asd Informare.

«Sea-ty è coerente con le priorità strategiche della Fondazione Compagnia di San Paolo in ambito ambientale – spiega Sara Leporati, Responsabile della Missione Proteggere l’ambiente –. Questo progetto vuole infatti valorizzare due zone ricche di biodiversità, ma molto impattate dalle attività antropiche. Proprio la difesa della biodiversità è una delle tematiche che più caratterizzano l’azione della Compagnia di San Paolo nel prossimo futuro, impegnata in particolare nella relazione fra la protezione del capitale naturale e lo sviluppo socio-economico del territorio, attraverso gli interventi dell’Obiettivo Pianeta».

«Le Secche di Santo Stefano rappresentano uno dei siti più interessanti nell’intero scenario ligure, soprattutto per l’elevata biodiversità – spiega la biologa marina Monica PreviatiQuesto si traduce nella presenza di ambienti estremamente delicati, caratterizzati da un’elevata vulnerabilità e che richiedono interventi di tutela e una corretta gestione. Attualmente l’impatto antropico sulle Secche è molto rilevante. Ci sono danni estesi ed evidenti a carico di tantissimi organismi marini, dovuti sia all’impatto di attrezzi di pesca come palamiti, lenze abbandonate e reti, sia da inquinamento, spesso proveniente dai fiumi come bottiglie, sacchetti di plastica eccetera. Questo materiale può soffocare, spezzare, eradicare violentemente e uccidere gorgonie e spugne, organismi a crescita lenta che impiegano centinaia di anni per raggiungere le dimensioni che di media si osservano lungo le secche. Si ritiene che i danni antropici, insieme alle variazioni ambientali legate sempre più ai cambiamenti climatici, stiano portando a mutamenti importanti nella struttura delle popolazioni di organismi così preziosi, con conseguenze importanti sull’intero ecosistema e quindi sulla qualità della vita umana. Ecco perché le attività di Seat-ty saranno centrali per informare e sensibilizzare i cittadini e i turisti sulla ricchezza e la fragilità di quest’area marina».

«Inauguriamo questo progetto il 22 aprile, Giornata Mondiale della Terra – sottolinea Franco Borgogno, di European Research Institute – il pianeta è ricoperto per tre quarti dal mare, un organismo unico che ci collega tutti. .Il mare inizia dove noi calpestiamo la terra: la sua conoscenza è fondamentale per far sì che sempre più persone guardino alla sua tutela. Aumentare la conoscenza sulle tematiche ambientali ed ecologiche legate al mare è uno degli obiettivi fondamentali di Sea-ty: studenti, cittadini locali e turisti, ma anche amministratori saranno coinvolti nelle attività del progetto per approfondire il legame indissolubile che unisce mare e uomo, allo scopo di tutelare e gestire sempre meglio, anche in chiave di valorizzazione turistica, un patrimonio immenso come quello marino».

«La possibilità di conoscere direttamente la ricchezza dell’ecosistema marino – conclude Susanna Canuto, di European Research Institute – è un elemento fondamentale per attivare la sensibilità e l’attenzione che da sole possono fare la differenza per costruire un futuro più sostenibile e di maggiore benessere per quello che riguarda sia la salute che l’economia».

«Il progetto Sea-ty è importante per noi perché ci permette di dare informazioni sul mare – commenta il vicesindaco di Santo Stefano al Mare Marcello Palliniil progetto andrà nelle scuole e spiegherà anche ai bambini cos’è la posidonia, cosa c’è sui fondali e quali sono i tesori del nostro mare. Il territorio di Santo Stefano al Mare non è solo terra, ma continua in acqua: su questo punto riteniamo centrale l’informazione. Non tutti sanno, per esempio, che la posidonia è una pianta e come tale perde le foglie che quando si spiaggiano sono viste come qualcosa di brutto. Ma è invece grazie alla prateria di posidonia che il nostro mare è limpido e ossigenato, i turisti in un certo senso sono privilegiati a poter fare il bagno qui, in un mare sano»

«Il progetto Sea-ty è un prestigioso percorso intrapreso in collaborazione con l’amministrazione di Santo Stefano al Mare che contribuisce alla sensibilizzazione e alla valorizzazione ambientale rivolta a cittadini, turisti e scuole – sono le parole fatte pervenire dall’assessore regionale Gianni Berrino Come assessore regionale al turismo non posso che esprimere la mia soddisfazione per un progetto che tutela e valorizza la nostra Liguria e il suo mare per un turismo sempre più ecosostenibile e una educazione ambientale consapevole».

Il progetto Sea-ty durerà un anno e si concluderà a marzo 2022

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