28 Aprile 2024 19:01

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28 Aprile 2024 19:01

Imperia: 12enne allontanata dai genitori, parla la famiglia. “Giochi pericolosi, per questo fu privata del telefono. Puniti solo perché musulmani?”

In breve: La 12enne era stata prelevata proprio a scuola dagli agenti della Squadra Mobile di Imperia e successivamente trasferita in una struttura protetta.

“Era entrata in un limbo di giochi pericolosi per la sua età e per qualsiasi età, questa fu la causa della privazione dal telefono. Un genitore in tal caso non ha forse diritto di proteggere i propri figli? Verranno puniti tutti i genitori che vogliono educare i propri figli come meglio credono? O va tutto bene finché non sei arabo e musulmano?”.

Questi gli interrogativi posti dalla famiglia della 12enne che, dopo aver minacciato il suicidio a scuola, lo scorso mercoledì 28 aprile, è stata allontanata dai genitori su ordine del Tribunale dei Minori di Genova.

La 12enne era stata prelevata proprio a scuola dagli agenti della Squadra Mobile di Imperia e successivamente trasferita in una struttura protetta. Da quel momento i genitori non l’hanno più vista. L’accusa, nei loro confronti, è di maltrattamenti. La 12enne avrebbe fatto emergere una difficile condizione familiare “correlata alle imposizioni dei genitori relative allo stile di vita”.

Nel provvedimento notificato dal Tribunale dei Minori, in particolare, si fa riferimento a tre imposizioni: il ritiro del telefono cellulare, il divieto di frequentare ragazzi non di religione islamica e l’isolamento.

La famiglia, che si è rivolta prima all’avvocato Giuseppe Acquarone e successivamente all’avvocato Ramadan Tahiri, ha negato però ogni accusa.

In una lettera aperta, inviata alla Redazione di ImperiaPost, i familiari hanno deciso di rendere pubbliche le proprie riflessioni in questo momento di difficoltà.

Imperia: 12enne minaccia suicidio, parla la famiglia. Ecco la lettera

“Egregio direttore, gentilissimo staff e fedeli lettori,

con la presente vorremmo fare luce sui fatti a nome della mia famiglia. Da tre settimane circa la nostra famiglia è nel mirino delle autorità e dei servizi sociali a causa del prelevamento della piccola xxxx. Il giorno 28 aprile viene prelevata dalle forze dell’ordine e tenuta in custodia presso la questura di Imperia in seguito alla segnalazione delle insegnanti di una fantomatica lettera di suicidio scritta della sopra citata. Dico fantomatica poiché concretamente né noi (intesi come familiari) né il nostro legale di allora (avvocato Giuseppe Acquarone) abbiamo visto la lettera o abbiamo potuto appurarne l’esattezza o la veridicità. Lettera della quale abbiamo scoperto l’esistenza tramite l’articolo pubblicato il 30 Aprile sul vostro giornale.

La bambina è stata ascoltata e prelevata senza la presenza di un genitore o un tutore legale e per quel che ne sappiamo senza nemmeno un mandato del Tribunale. Abbiamo ricevuto la notizia del prelevamento solo 3 ore dopo con una chiamata dalla Questura, i giorni seguenti furono un andare e venire dalla Questura senza avere nulla di chiaro o di utile.

Ad oggi xxxx è, a detta delle autorità, in una struttura protetta, ma dove? E soprattutto protetta da chi? Protetta da un genitore il cui solo intento era proteggerla dai pericoli del Web che tutti noi conosciamo e che non devo stare ad elencarvi?

Xxxx era entrata in un limbo di giochi pericolosi per la sua età e per qualsiasi età, questa fu la causa della privazione dal telefono (prove ora in mano alle autorità). Un genitore in tal caso non ha forse diritto di proteggere i propri figli? Ci siamo subito dimenticati del fenomeno “balena blu”? L’ex ministro dell’istruzione Fioramonti ha proposto una legge per vietare i telefoni al di sotto dei 12 anni e una sanzione a tutti i genitori che non controllano i figli. Cosa succederà? Preleveranno tutti i bimbi ai quali verrà tolto il telefono?

Verranno puniti tutti i genitori che vogliono educare i propri figli come meglio credono? O va tutto bene finché non sei arabo è musulmano?

Si è parlato anche di religione, innanzitutto l’articolo 19 della costituzione ci dice che ognuno è libero di professare la propria religione e di seguirne le regole, tra le regole ci sono anche quelle sull’educazione dei figli. Perché non è un problema se un neonato viene battezzato, ma se noi educhiamo i nostri figli come meglio crediamo non va bene?

Abbiamo scelto di venire in Italia e restarci, di viverla così com’è, quindi se avessimo problemi con i ragazzini non musulmani avremmo portato i nostri figli altrove e in scuole con soli bambini musulmani.

In conclusione chiediamo alle autorità col cuore in mano di lasciare che almeno la bimba veda la mamma anche solo per pochi minuti e chiedo il rispetto per il nostro dolore, la nostra famiglia sta affrontando un momento difficile ed estenuante a livello fisico, emotivo e psicologico”.

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