26 Aprile 2024 08:11

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26 Aprile 2024 08:11

Imperia: revoca concordato Rivieracqua, udienza in Tribunale. Procura chiede e ottiene rinvio al 6 ottobre. Il Cda: “Portate nostre giustificazioni. Fallimento sarebbe una follia”/Foto e Video

In breve: Per ora, nell'aria resta ancora lo spettro del fallimento 

E’ stata rinviata al prossimo 6 ottobre l’udienza in Tribunale a Imperia per decidere in merito alle sorti del concordato preventivo di Rivieracqua. A chiedere e ottenere il rinvio è stata la Procura della Repubblica, presente in udienza, insieme al Cda della società pubblica e ai legali.

Sembra ormai certa la revoca del concordato preventivo da parte del Tribunale, che ha avviato la procedura in questo senso, ma Rivieracqua punta comunque sull’ottenere degli strumenti che gli consentano di evitare il fallimento e portare a termine un piano di ripiano dei debiti, promettendo di coprire circa il 90% delle spettanze dei creditori.

Per ora, nell’aria resta ancora lo spettro del fallimento

Lo spettro del fallimento al momento nell’aria resta: venendo meno il concordato e in mancanza di altri strumenti di tutela, potrebbe essere richiesto dalla Procura della Repubblica o da un qualunque creditore. Anche se questi ultimi, seguendo questa via, non otterrebbero certamente il 90% delle loro spettanze come promesso dalla società.

Chiappori: “Ieri entrata anche Secom. Siamo alla fine del tunnel”

Dice Giacomo Chiappori, sindaco di Diano Marina e membro del Cda di Rivieracqua in rappresentanza dei Comuni minori: “Abbiamo lavorato perché Rivieracqua rimanga e ho notato che anche i giudici sono andati in questa direzione. Abbiamo portato le memorie che contengono anche i lavori fatti dal Commissario Gaia Checcucci, che ha cambiato volto al sistema idrico, con l’ingresso di Amaie, Amat e ieri anche di Secom. Spero che a nessuno venga in mente di fare qualche strappo, perché ormai siamo alla fine del tunnel. Dico con orgoglio che sono stato appena nominato e penso di aver portato fortuna a Rivieracqua e soprattutto ai suoi creditori“.

Il presidente di Rivieracqua Gian Alberto Mangiante sottolinea: “Noi abbiamo portato a giustificazione le nostre motivazioni e spiegazioni sulle critiche che ci sono state mosse. Su richiesta della Procura, l’udienza è stata aggiornata al prossimo 6 ottobre. L’orientamento di Rivieracqua resta quello di andare avanti e continueremo fermi nella nostra azione per poter consolidare le richieste di tutto il territorio imperiese. Abbiamo assolutamente la volontà di tutelare la società, i cittadini e anche e soprattutto i diritti dei creditori, per quanto maturato nei confronti di Rivieracqua. Abbiamo in previsione un concordato che paga i creditori chirografari al 90% e quindi riteniamo che vada a favore dei creditori e il Cda tutto è fermo nel portare avanti quanto stabilito”. 

Mangiante: “Anche per i giudici il fallimento sarebbe una follia”

Sulla possibile richiesta di fallimento da parte della Procura, Mangiante dice: “Lo stesso giudice ha definito una follia un’istanza di fallimento, che in questo momento vorrebbe dire mettere in gravissima difficoltà Rivieracqua, ma soprattutto, significherebbe consegnare nelle mani dei privati la gestione dell’idrico, esattamente il contrario di come si era pronunciata la collettività della provincia di Imperia. Il rinvio servirà alla Procura per fare valutazioni su quanto da noi presentato e aggiorneremo anche i dati contabili, che sono in ulteriore miglioramento”

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