24 Aprile 2024 06:12

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24 Aprile 2024 06:12

Imperia, Rivieracqua: ipotesi messa in mora per il CDA del 2016. “Pagò ad Amat prezzo spropositato per acqua all’ingrosso. Assemblea dei Sindaci valuterà azioni di responsabilità”

In breve: La documentazione sarà ora sottoposta alla conferenza dei Sindaci e all'Assemblea dei Soci per valutare eventuali azioni di responsabilità nei confronti dei membri dell'allora CDA.

Potrebbe essere messo in mora il Consiglio di Amministrazione di Rivieracqua del 2016 per “aver corrisposto ad Amat un prezzo spropositato per l’acquisto di acqua all’ingrosso”.

A prendere una decisione in merito sarà l’Assemblea dei Soci nelle prossime sedute, che visionerà la documentazione per valutare eventuali azioni di responsabilità nei confronti dei membri dell’allora CDA di Rivieracqua.

Imperia: ipotesi messa in mora per il CDA 2016 di Rivieracqua

I fatti risalgono al 2016, quando l’allora CDA di Rivieracqua (formato da Massimo Donzella, ex presidente, Gabriele Saldo, ex consigliere, costretto alle dimissioni nel 2017 per via dell’inchiesta sui concorsi truccati, e Sonia Balestra) acquistò acqua all’ingrosso da Amat a una tariffa superiore di circa il 400% rispetto a quanto quest’ultima società aveva pagato ad Amaie. Nel dettaglio, Rivieracqua, attraverso una scrittura privata con Amat, si sarebbe impegnata a corrispondere una tariffa dell’acqua quantificata applicando il moltiplicatore di 0,556477 euro al metro cubo più IVA, un prezzo decisamente superiore rispetto a quello applicato da Amaie ad Amat per l’acquisto della stessa acqua (0,12 euro al metro cubo più IVA).

Un’operazione accertata a seguito degli approfondimenti condotti da Rivieracqua su richiesta del Tribunale di Imperia nell’ambito della procedura di concordato preventivo. Obiettivo rilevare eventuali atti di mala gestione dei precedenti amministratori.

La documentazione sarà ora sottoposta alla conferenza dei Sindaci e all’Assemblea dei Soci per valutare eventuali azioni di responsabilità nei confronti dei membri dell’allora CDA.

“Come CDA in carica non possiamo intraprendere nessun tipo di azione di responsabilità spiega l’attuale presidente Gian Alberto Mangiante a ImperiaPost – Abbiamo notificato una corrispondenza per impedire la decadenza dei termini per agire (5 anni), in modo tale da permettere alla conferenza dei Sindaci e all’Assemblea dei Soci di avere tutto il tempo necessario per valutare eventuali azioni da intraprendere. L’assemblea ci ha chiesto la documentazione che verrà visionata in una delle prossime sedute.

Il Tribunale ha chiesto approfondimenti, ma ci eravamo già mossi autonomamente”.

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