26 Aprile 2024 17:20

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26 Aprile 2024 17:20

Imperia: l’ex pentito di ‘ndrangheta Pasquale Nucera condannato per detenzione e spaccio di droga a 1 anno e 8 mesi di carcere

In breve: Secondo la difesa, che aveva chiesto l'assoluzione, la sostanza stupefacente era per uno personale e terapeutico, e non per spaccio.

Condannato a un anno e otto mesi di carcere e al pagamento di 4 mila euro di multa. Questa la sentenza pronunciata oggi, in Tribunale a Imperia, dal giudice monocratico Marta Maria Bossi, PM Luca Scorza Azzarrà, nell’ambito del processo, con la formula del rito abbreviato, che vedeva sul banco degli imputati Pasquale Nucera (difeso dall’avvocato Giovanni Di Meo del Foro di Imperia), ex collaboratore di giustizia, accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Nucera, ex collaboratore di giustizia in processi di ‘ndrangheta in Calabria, in passato dirigente di Forza Nuova a Imperia, recentemente, nel 2019, era nuovamente salito agli onori della cronaca perché coinvolto nell’ambito della maxi inchiesta “Ombre nere’ sui movimenti eversivi di estrema destra, accusato, tra le altre cose, di aver progettato un attentato contro il museo dell’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini a Stella San Giovanni.

Inchiesta che aveva portato a un processo conclusosi con una condanna per Nucera a tre anni di carcere per l’arsenale che l’ex collaboratore di giustizia deteneva nella sua azienda agricola.

Imperia: Pasquale Nucera condannato per spaccio

Questa mattina Pasquale Nucera è stato condannato a un anno e otto mesi di carcere e al pagamento di 4 mila euro di multa con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I fatti risalgono al 28 novembre 2019, nel ponente ligure, quando il 67enne Pasquale Nucera era stato trovato in possesso di 183 grammi di marijuana suddivisa in 5 involucri, con principio attivo THC pari a 1,868 grammi.

Secondo la difesa, che aveva chiesto l’assoluzione, la sostanza stupefacente era per uno personale e terapeutico, e non per spaccio. Ne avrebbe fatto uso per precedenti traumi fisici e patologie psichiatriche.

“L’utilizzo della droga – hanno affermato i legali di Nucera, Giovanni Di Meo e Simona Costantiniè connesso alle esigenze del mio assistito per lenire i suoi problemi di salute. Lo stupefacente era conservato con modalità casalinghe. Non sono state rivenute banconote, non è stata rilevata nessuna finalità di lucro, nessun bilancio. L’uso della marijuana, con principio attivo limitato, è pacifico sia legato a questioni di salute. Nucera, per altro, non ha alcun precedente per spaccio. È stato un collaboratore di giustizia. È una persona un po’ particolare che ha avuto fasi altalenanti a livello comportamentale. Presenteremo appello appena lette le motivazioni della condanna”.

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