26 Aprile 2024 14:34

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26 Aprile 2024 14:34

Imperia: carcere, rientrata la rivolta dei detenuti. “Dopo una lunga mediazione. Penitenziari liguri allo sbando, urge un intervento”

In breve: Da quanto si apprende i detenuti chiedevano più colloqui con i familiari, telefonate comprese, oltre alla possibilità di impiegare il tempo lavorando o facendo attività fisica.

Si è conclusa dopo una lunga mediazione la rivolta nel carcere di Imperia. Da quanto si apprende i detenuti chiedevano più colloqui con i familiari, telefonate comprese, oltre alla possibilità di impiegare il tempo lavorando o facendo attività fisica. La protesta ha causato danni all’interno della struttura, da valutare nelle prossime, fortunatamente comunque contenuti grazie al tempestivo intervento degli agenti di Polizia Penitenziaria. 

Imperia: terminata la rivolta in carcere, ma il Sappe lancia l’allarme

“Il carcere di Imperia è un istituto di terza fascia, quindi a basso livello di sicurezza, dunque non potrebbe ospitare detenuti con un livello di pericolosità superiore – dichiara Michele Lorenzo, segretario regionale del Sappe, Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria – Purtroppo la maggior parte dei detenuti ha problemi psichiatrici. Oggi Imperia gestisce 76 detenuti, troppi, ne può ospitare 58″.

La protesta odierna è rimata sotto controllo da parte della Polizia Penitenziaria – prosegue Lorenzo ma è l’ennesima riprova di quello che noi, come Sappe, da anni continuiamo a dire, cioè che le carceri della Liguria sono allo sbando ed è impossibile continuare a gestirle senza personale e senza comandanti di reparto, che sono gli unici responsabili della sicurezza, e senza direttori.

Come Sappe più volte abbiamo richiesto la dotazione di strumenti idonei per intervenire salvaguardano l’incolumità dei detenuti e degli agenti di Polizia Penitenziaria che il più delle volte devono intervenire a mani nude. A Imperia il contenimento della protesta ha funzionato bene. Sono state precluse tutte le vie di fuga, nell’eventualità ci fosse qualche secondo fine dietro questa rivolta. Ma non bisogna abbassare la guardia, occorre fare concorsi per comandanti di reparto e per direttori e aumentare l’organico di tutta la polizia penitenziaria che ormai è ridotto ai minimi termini.

Tra le motivazioni della protesta la richiesta di maggiori benefici e di lavoro, una cosa che manca all’interno delle carceri. Tutti aspetti che vanni trattati con prudenza.

Con la chiusura del carcere di Savona è diminuita la possibilità di ridurre il numero dei detenuti. In più Imperia ha il problema del carcere al centro della città. Come Sappe abbiamo più volte invitato l’amministrazione comunale e l’amministrazione penitenziaria a intervenire, individuando un’area idonea dove far nascere il nuovo carcere di Imperia, più moderno, più sicuro, e lontano dal centro cittadino”.

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