19 Aprile 2024 03:02

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19 Aprile 2024 03:02

Imperia: una passeggiata a sbalzo dalla Rabina alla Galeazza. Perché sfregiare uno dei luoghi simbolo di Oneglia?/L’editoriale

In breve: L'impressione è che si sia persa l'ennesima occasione, accecati dalla voglia di strafare, di sfruttare contributi e finanziamenti per perseguire il bene della città, e non le proprie ambizioni.

Ieri sono andato a passeggiare sul lungomare di Oneglia. Ho voluto vedere da vicino, con i miei occhi, i lavori di realizzazione della nuova pista ciclabile. Capire, valutare, approfondire. Oggi, a mente fredda, ho una sola domanda. Perché deturpare uno dei luoghi simbolo della città? Dalla Rabina alla Galeazza il muretto in pietra, rifugio per generazioni di imperiesi, non c’è più. Al suo posto non una ringhiera, come nel tratto Borgo Prino-San Lorenzo, ma  ferraglia, cemento, lo stato embrionale di una passerella a sbalzo che non ha alcun senso, se non quello di soddisfare egocentrismi.

La passerella sconfinerà, per circa un metro, un metro e mezzo, sulle spiagge. Potrà anche essere la più bella (o l’unica o la prima) d’Italia, refrain tanto caro a chi amministra la città, ma violenta la sacralità di un luogo che sarebbe dovuto rimanere tale, preservato e valorizzato con un’area pedonale da affiancare alla ciclabile, silenziando i motori. Un progetto che stravolge l’idendità di uno degli angoli più caratteristici di Imperia, perché di fortissimo impatto ambientale, e sfregia un tratto di spiaggia che, per la sua storia, la sua essenza, rappresenta plasticamente il concetto di natura nel senso più profondo del termine.

E pensare che fino a pochi mesi fa, nella battaglia (politica? acchiappavoti?) contro la realizzazione di un impianto di ittiturismo al largo della Galeazza, politica, istituzioni e comitati si erano riempiti la bocca di parole che oggi hanno il sapore dell’ipocrisia.

‘Nel caso della Galeazza, riteniamo che sia un errore realizzare in una zona di pregio ambientale e naturalistico un impianto di questo tipo’ (Marco Scajola, assessore regionale all’urbanistica, 28 febbraio 2020), “ambito paesaggistico di rara bellezza e importanza, nonché di forte valore simbolico per la storia e le tradizioni della Città di Imperia e degli Imperiesi – contesto di assoluto pregio ambientale e naturalistico della fascia costiera del Capo Berta” (Commissione Paesaggio Comune di Imperia, 29 dicembre 2021). ‘un tratto paesaggistico naturale unico che vanta una tra le poche spiagge libere incontaminate della costa del Ponente Ligure. La zona della Galeazza e del Galeazzone è per tutti noi Imperiesi un luogo sacro. La sacralità di questa area è il fulcro di tutto, l’essenza. Chi oserà profanare quell’area ne risveglierà i dèmoni e dovrà confrontarsi con noi tutti per il forte valore simbolico che porta in sé!’ (Livia Carli, 14 febbraio 2020).

L’impressione è che si sia persa l’ennesima occasione, accecati dalla voglia di strafare, di sfruttare contributi e finanziamenti per perseguire il bene della città, e non le proprie ambizioni. L’impressione è che la città sia ostaggio di progetti megalomani, pensati, vogliamo credere, con le migliori intenzioni, ma poi preda di personalismi. A danno di una città che, con queste premesse, perderà ogni giorno di più la propria identità. 

Mattia Mangraviti

 

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